Usura e bancarotta i processi a rischio |
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Prescrizioni più rapide, in forse centinaia di procedimenti |
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POLITICA E GIUSTIZIA. LA LEGGE SUI RECIDIVI |
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Sarzanini Fiorenza |
ROMA - Se il Parlamento approverà in via definitiva la «legge Cirielli», l' onorevole Previti non sarà l' unico imputato ad uscire indenne dai processi. Estorsori ed usurai, bancarottieri e delinquenti comuni potrebbero farla franca grazie a quell' articolo che di fatto dimezza i tempi di prescrizione. E questo, secondo l' opinione di numerosi tecnici, rischia di annullare anche l' effetto benefico che la maggioranza ha assicurato di voler ottenere inserendo in questo testo le nuove norme anticlan. Fatta eccezione per i recidivi, centinaia di dibattimenti per i reati di fascia «medio-alta» potrebbero non arrivare alla sentenza definitiva. Oltre alla riduzione, la nuova legge introduce infatti una novità anche per quel che riguarda gli impedimenti dell' imputato, che provocano la sospensione del dibattimento. Attualmente queste «pause» vengono sottratte dal conteggio finale. La Cirielli prevede invece che non possano incidere sul calcolo della prescrizione per un periodo superiore ad un quarto della pena massima prevista dal codice. Per avere un' idea di quanto potrebbe accadere, si possono prendere ad esempio due casi comuni: un processo per bancarotta fraudolenta e uno per usura. LA BANCAROTTA - La pena prevista va da tre a dieci anni di reclusione e dunque attualmente la prescrizione scatta dopo quindici anni. Con la Cirielli si scende a dieci, oppure - se ci sono impedimenti - a dodici anni e sei mesi. Un tempo che rischia di rivelarsi insufficiente, tenendo conto che gli accertamenti prevedono la ricostruzione della procedura fallimentare attraverso l' esame di bilanci, scritture contabili e di tutti gli atti che riguardano la gestione finanziaria di un' azienda. L' USURA - L' articolo 644 del codice penale prevede la reclusione da uno a sei anni e il termine di prescrizione fissato in quindici anni. Con la Cirielli il calcolo è presto fatto: sei anni aumentati di un quarto fanno sì che la prescrizione scatti dopo otto anni. Le conseguenze le spiega chiaramente Tano Grasso, per anni commissario antiracket del governo e poi consulente antiusura dei comuni di Roma e Napoli. «Si tratta di indagini estremamente complesse perché necessitano di acquisizioni bancarie e della convocazione di numerosi testimoni. Una procedura che si ripete nel corso dei dibattimenti. Otto anni non sono assolutamente sufficienti per arrivare sino al "verdetto" della Cassazione». E per le vittime, oltre al danno potrebbe arrivare anche la beffa. «In caso di prescrizione - avverte Grasso - il debito contratto diventa legittimo e dunque i beni illecitamente acquisiti dall' usuraio non dovranno essere restituiti. Molto spesso si tratta di immobili o di attività commerciali che in questo caso resterebbero definitivamente nella disponibilità dell' imputato». Fiorenza Sarzanini NUOVE REGOLE 1 Tre tipologie di imputati Il relatore della pdl sulla recidiva Vitali (FI) ha presentato un emendamento che divide gli imputati in impuniti, recidivi e criminali di professione 2 Gli incensurati e i recidivi Per chi è incensurato il calcolo rimane in base al massimo della pena più un quarto. Per i recidivi il massimo più un terzo 3 I criminali di professione La prescrizione per i criminali di professione va calcolata, secondo l' emendamento, aggiungendo al massimo della pena i due terzi