Nick: eLLeGi Oggetto: altra fonte Data: 28/12/2004 16.51.51 Visite: 99
Il terremoto è stato di tale violenza che il pianeta intero ha traballato. Esperti italiani: "Differenze di 5 centimetri" Il sisma sposta l'asse terrestre e cambia le mappe geografiche ROMA - Un terremoto tanto forte da modificare l'asse di rotazione terrestre e da scatenare anche dispute scientifiche tra i geologi. La scossa tellurica - con il conseguente maremoto che il 26 dicembre ha devastato il sud est asiatico arrivando sino alle coste dell'Africa orientale - è stata tanto potente da far traballare la terra sul suo asse, che è rimasto alterato in modo permanente. Lo affermano alcuni geofisici americani e lo confermano i dati elaborati questa mattina dal Centro di Geodesia Spaziale "G. Colombo" dell'Agenzia spaziale italiana di Matera. "Si tratta di risultati preliminari - ha detto il fisico Giuseppe Bianco - che indicano uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre pari a 5-6 centimetri. Inoltre questo spostamento - ha aggiunto Bianco - è avvenuto proprio lungo la direzione dell'epicentro del terremoto: da una prima analisi non si vede alcun effetto lungo la direzione del meridiano di Greenwich". E' di parere diverso Piero Manetti, direttore dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr di Pisa. "E' plausibile l'ipotesi che vi sia stato uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre, ma le masse in gioco nel terremoto dell'Oceano indiano sono talmente minime, che credo difficilmente possano intaccare la statica dell'intero pianeta". "Ogni affascinante ipotesi scientifica - aggiunge Mattei - è più difficile dimostrarla piuttosto che formularla". "L'analisi dei dati continua a ritmo serrato per avere ulteriori conferme - spiega Bianco - ma siamo ragionevolmente sicuri di questa osservazione". "Gli studi si stanno svolgendo in collaborazione con il professor Roberto Sabadini, dell'Università di Milano, per verificare l' effetto prodotto dal sisma su altri parametri terrestri, come la posizione del centro di massa e la forma del campo di gravità". Questi mutamenti non saranno tuttavia percepibili nella quotidianità. "La variazione osservata - ha precisato Bianco - è molto piccola e non penso che ci possano essere ripercussioni sul clima. Per avere conseguenze di questo tipo sarebbero necessari spostamenti di gran lunga maggiori". Il terremoto ha causato però anche mutamenti a livello superficiale, sui quali alcuni esperti americani stanno discutendo. "Il sisma di magnitudo 9 - dice il geologo statunitense Ken Hudnut - ha cambiato le mappe geografiche, perché alcune delle isole più piccole al largo della costa sudoccidentale di Sumatra possono essersi spostate verso sud-ovest di circa 20 centimetri". Anche la punta nordoccidentale di Sumatra può essere scivolata verso sud-ovest di circa 36 metri, secondo il geologo americano. Di diverso parere Stuart Sipkin, del centro nazionale di informazioni sui terremoti del Golden Colorado, che ha obiettato che è più probabile che le isole di Sumatra si siano innalzate sul livello del mare, piuttosto che spostarsi orizzontalmente. "La placca indiana - spiega il geologo - si è incuneata sotto quella birmana, causando un innalzamento della prima, cosicché il movimento più consistente delle isole è stato verticale, non orizzontale". (28 dicembre 2004)
[Fonte repubblica.it] |