Nick: insize Oggetto: PARERI AUTOREVOLI Data: 31/12/2004 10.37.39 Visite: 59
«Fame chimica», da cortometraggio a film Cronaca del primo giorno di riprese di una pellicola che racconta le periferie di Milano, firmata da due giovani registi Siamo in un’area industriale alle porte di Milano. L’ambiente è desolante: non c’è nulla, solo capannoni e fabbriche. La cinepresa inquadra due ragazzi che parlano su una moto. Una, due, tre, dieci volte... È iniziato così il primo giorno di riprese di «Fame chimica», film di Paolo Vari e Antonio Bocola che prende spunto dall’omonimo cortometraggio da loro realizzato col sostegno di Filmmaker nel 1997. IL SET — Nelle prossime settimane la troupe si sposterà in città, a Quarto Oggiaro, in uno spiazzo in via Capuana. «Una zona semideserta, senza negozi — dicono i due registi —. Un tempo c’erano svariati circoli e associazioni di sinistra, oggi è animata da due bar e da un viavai di spacciatori e immigrati. Non appena l’abbiamo vista abbiamo pensato che fosse perfetta per la nostra storia». I DUE PROTAGONISTI — Manuel (Matteo Gianoli) e Claudio (Marco Foschi), i protagonisti del film, sono infatti due «zarri di periferia», che trascorrono le giornate nella piazza del loro quartiere, chiacchierando con gli amici, fumando spinelli e cercando di placare la «fame chimica» che li assale quando sono sotto l’effetto della droga. Quello stile di vita, però, inizia ad andargli stretto. LA SCENEGGIATURA — «Rispetto al corto del ’97, i personaggi del film sono più grandi, iniziano a pensare che sia giunto il momento di abbandonare la vita da panchina», spiegano Vari e Bocola. «La sceneggiatura ruota attorno all’amicizia tra due ventenni messa a dura prova da un lato dall’arrivo di una ragazza (Maya, interpretata da Valeria Solarino), di cui entrambi si innamorano, dall’altro dal loro diverso modo di affrontare il futuro. Hanno entrambi voglia di cambiare, fame di cose buone, ma le loro scelte li divideranno. Il finale sarà di speranza per uno di loro, tragico per l’altro». IL LINGUAGGIO — Per ottenere un livello massimo di realismo i due registi hanno puntato prevalentemente su attori non professionisti e hanno basato i dialoghi sullo slang tipico dei cosiddetti «plazari» (i frequentatori delle piazze). «Non ci sono moralismi né distinzioni manichee tra bene e male. Vogliamo solo mostrare che nessuno ha un destino prestabilito e che si possono sempre trovare nuove strade anche se la società ti spinge verso l’omologazione». L’AUTOPRODUZIONE — E una nuova strada — questa volta contro l’omologazione a cui i giovani cineasti sono spesso costretti per trovare un produttore — l’hanno trovata anche loro come registi. La realizzazione di «Fame chimica» sarà infatti possibile grazie al contributo economico di vari soggetti. Il 56 per cento del budget (che ammonta a circa 800 mila euro) arriva dalla cooperativa Gagarin, costituita dai componenti del cast e della troupe, che hanno accettato di essere retribuiti tutti allo stesso modo a patto di diventare comproprietari del film. La quota restante viene da altri finanziatori privati, tra cui la Ubu Film di Zuliani e la società svizzera Cisa. UN PICCOLO MIRACOLO — «Proprio perché in così tanti hanno creduto nel nostro progetto — continuano Paolo Vari e Antonio Bocola — non possiamo permetterci di fallire. Il film avrà un impianto classico, ci saranno scene di azione e una colonna sonora coinvolgente curata da "Zulù" dei 99 Posse. Per la distribuzioneabbiamo firmato un accordo con la Lucky Red». Insomma, le premesse sono buone. E non poteva essere altrimenti, dato che i due registi hanno grandi aspirazioni. «Consideriamo "Fame chimica" un piccolo miracolo di cinema indipendente. Il nostro obiettivo è trasformarlo in un grande evento». di Raffaella Oliva c'è anche il sito del film: http://www.famechimica.com/ premi: -Gran Premio del Festival del Cinema Italiano di Annecy (vedi - http://www.dicinema.it/dkfiles/dkArt.cfm?iddk=41&idnotizia=29003) -"Dolly d’oro Giuseppe De Santis" 2004 Paolo Vari e Antonio Bocola sono i vincitori della sesta edizione del premio "Dolly d’oro Giuseppe De Santis", attribuito al miglior regista emergente dell’anno. Fame chimica, prodotto dalla Cooperativa Gagarin con l’Associazione Fame Chimica, Ubu Film e CISA Service e distribuito da "Lucky Red", è il primo lungometraggio di Vari e Bocola, presentato in concorso alla LX Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (2003) nella sezione "Nuovi territori" e distribuito nelle sale il 30 aprile scorso. La cerimonia di consegna del premio avrà luogo martedì 6 luglio p.v. nel corso della terza edizione del FondiFilmFestival, in programma dal 28 giugno al 6 luglio 2004. Vari e Bocola lavorano dal 1995 come registi di fiction, documentari, videoclip, spot pubblicitari. Hanno diretto il lungometraggio Fame chimica (2003), prodotto dalla Cooperativa Gagarin con l’Associazione Fame Chimica, Ubu Film e CISA Service. Hanno diretto i film mediometraggi Fame chimica (1997), vincitore del "Premio Filmaker" e del "Festival di Arcipelago", Liberi tutti (1998), Pompeo (1999). Hanno scritto e diretto la docu-soap I Love Italy (8 puntate prodotte da Tele + e dalla TSI) e numerosi documentari tra cui Lavori in corso (trasmesso da Mediaset), Le mani sulla vita (prodotto da Camera G&P e RAI Fiction, in onda su TSI e Arté nel 2002), Regolarmente (prod. Zebra Communication / Min. Affari Sociali), Potrei credere solo a un Dio che sapesse danzare (segnalato al Festival di Riccione TTVV, Europa-Maghreb). Nel 2001 hanno lavorato come autori e registi alla trasmissione televisiva "Le Iene" (Mediaset). Hanno diretto numerosi spot pubblicitari e videoclip musicali, tra cui Comuntwist dei 99 Posse (premiato come migliore videoclip italiano nel 2001)." -Premio Filmaker 2003 e alcuni vari altri premi. foto dal film : http://www.arteca.org/strane_visioni/fame_chimica/home.htm ecco i pareri autorevoli di cui ascolto il "giudizio" |