Nick: _Roxanne Oggetto: re:papa Data: 25/2/2003 9.20.42 Visite: 5
da adnkronos: Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Il Vaticano torna a mettere in guardia gli Stati Uniti contro il ricorso alla forza ''unilaterale'' per risolvere la crisi irachena. Monsignor Jean-Louis Tauran, ministro degli Esteri vaticano, ha ricordato oggi che ''il diritto internazionale ha messo fuori legge la guerra e che per l'articolo 2 della dichiarazione universale del diritti umani dell'Onu 'Gli Stati rinunciano alle guerre per risolvere i loro conflitti'''. Ha spiegato: ''La minaccia o l'uso della forza sono proibite'', ''una guerra di aggressione costituirebbe un crimine contro la pace e un intervento di legittima difesa presuppone l'esistenza di un'azione armata previa''. Intervenuto al convegno ''Nulla e' perduto con la pace, tutto puo' esserlo con la guerra'' organizzato dall'Istituto dermatologico dell'Immacolata (Idi), l'arcivescovo francese ha ricordato che ''il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha la responsabilita' principale del mantenimento della pace e della sicurezza intenzionale''. ''Nessuna regola del diritto internazionale -ha detto ancora- autorizza gli stati a ricorrere unilaterlamente alla forza per cambiare il regime o la forma di governo di uno stato solo perche' detiene armi di distruzione di massa''. ''Solo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite -ha proseguito mons. Tauran- potrebbe decidere in casi particolari che il possesso di armi di distruzione di massa costituirebbe una minaccia alla pace ma questo non vuole dire -ha sottolineato- che il ricorso alla forza sia l'unica risposta adeguata''. Il prelato vaticano ha ricordato come l'azione diplomatica della Santa Sede, soprattutto a partire dall'inizio del XX secolo, si sia basata su ''diritto naturale, diritto internazionale e Vangelo''. Riguardo alla crisi di questi giorni che coinvolge l'Iraq e l'intera regione del Medio Oriente, ''tutto per noi deve essere intrapreso e deciso nel contesto delle Nazioni Unite''. ''Vanno sfruttate tutte le risorse del diritto internazionale e ponderate - ha osservato -le conseguenze che un intervento armato potrebbe avere sulle popolazioni civili senza dimenticare le prevedibili reazioni degli altri Paesi dell'area che per solidarieta' verso l'Iraq -ha ammonito- potrebbero assumere atteggiamenti estremi''. ''Naturalmente anche i responsabili politici dell'Iraq -ha aggiunto- dovrebbero saper regolare la loro azione politica secondo il codice di condotta che impone loro l'appartenenza alla Societa' delle Nazioni''. Oggi ''il diritto internazionale non conosce il concetto nuovo di ordine mondiale che permetterebbe il ricorso alle armi e alla guerra''. La Santa Sede rimane ''profondamente preoccupata'' dalla presenza di armi di distruzione di massa ''non solo in Medio Oriente''. Monsignor Tauran ha nuovamente messo in guardia contro qualsiasi intervento ''unilaterale'' degli Stati Uniti con le stesse parole usate alcuni giorni fa dall'Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Uniti, mons. Celestino Migliore, al Consiglio di sicurezza dell'Onu: ''Il processo delle ispezioni, anche se puo' apparire lento -ha ammonito- puo' portare ad un consenso cosi' largamente condiviso da rendere quasi impossibile scelte unilaterali senza il rischio di un isolamento internazionale''. ''Una guerra generalizzata contro l'Iraq porterebbe dei danni sproporzionati -ha detto ancora- in rapporto agli obiettivi che si prefigge di raggiungere e violerebbe le regole fondamentali del diritto internazionale umanitario'', ignorando inoltre la ''dimensione giuridica delle relazioni internazionali''. Per monsignor Tauran ''siamo ben lontani da interessi politici'' ma piuttosto ''di fronte ad una scelta che ognuno deve compiere fra legge della forza e forza della legge''. La Santa Sede basa la propria strategia su tre canali: ''proclamare in modo forte e chairo il suo rifiuto della guerra, incoraggiare il disarmo effettivo e promuovere un ordine internazionale fondato sul diritto e sulla giustizia''. Da questo io capisco che la guerra puo' essere giustificabile se dettata dalla legittima difesa... Sembra tanto una cazzata? A me, no! |