Nick: _Roxanne Oggetto: re:Pane e tulipani Data: 30/7/2003 13.51.54 Visite: 18
Si', lo so, il film ha qualche anno oramai, ma me ne sono innamorata di nuovo. L'ho rivisto di recente in tv, e ancora un'altra volta la scorsa settimana. Mi piace troppo assai.Adoro il personaggio di Fernando (Bruno Ganz), adoro quello che dice e come lo dice ("Temo che la cuoca privata dell'appendice non sia piu' la stessa", "Vorrei calare negli Abbruzzi per riportare la sua dipendente qui; due compagni mi seguiranno nell'impresa"). Licia Maglietta e' eccezionale, col suo modo di parlare, con l'accento campano, ma l'intonazione pescarese. Effettivamente anche a me aveva subito fatto pensare a Kaurismaki (chi di voi lo conosce?), sia per l'ambientazione che per i personaggi e i dialoghi. Mi piace la storia, perche' mi piace poter pensare che anche se si e' "ingabbiati" nella propria vita, con una famiglia, dei figli, un matrimonio oramai noioso, si puo' sempre trovare una via di uscita, una scappatoia. E' molto triste il momento in cui lei decide di tornare a casa, e c'e' la scena della cena familiare, col marito che parla dei condizionatori e dei servizi igienici (di cui lui si occupa), e in lei si percepisce una malinconica rassegnazione. Certo ci vuole coraggio per seguire la propria "Leggenda personale" (per dirla alla Coelho). Coraggio che ha la protagonista, quando decide di andare a Venezia, ha Fernando, quando decide che e' giunto il momento di andare a riprendere la donna che ama, l'idraulico/investigatore che decide di lasciare tutto perche' ha incontrato la donna della sua vita. Aneddoto familiare mio: quando ho visto questo film in tv qualche settimana fa, stavo in compagnia di mio padre. Lui e' una persona rigida, poco curiosa della vita, conformista al massimo, imprigionato nei suoi schemi dai quali non uscirebbe mai. Abbiamo discusso sulla protagonista. Io dicevo che era una persona da ammirare per il suo coraggio, perche' ha voluto fare questa cosa diversa che infondo desiderava, perche' ha avuto la forza di prendere la sua vita di nuovo fra le mani, senza abbandonarsi e affidarsi ad un anonimo destino. Per mio padre era una pazza isterica che abbandonava la figlia e se ne andava prendendo passaggi da sconosciuti ad un autogrill... La relativita' dei punti di vista... :)
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