Nick: ADP Oggetto: Il sesso a buon mercato Data: 23/9/2003 17.4.43 Visite: 24
Salve, cara Dott.sa Fessa. Chi Le scrive è uno sportivo, che si domanda come mai, in considerazione del ruolo che ricopre il sesso per questa generazione di ragazzi, tale pratica non venga riconosciuta dal CONI come sport a tutti gli effetti. Si potrebbero organizzare delle gare, magari delle olimpiadi del bocchino, o delle maratone dell'inculata. Sarebbe davvero emozionante dal punto di vista agonistico. Il concorrente, una volta raggiunta la postazione di scambio testimone, dona il suo membro (poggiato sportivamente nella cavità anale) al concerrente successivo, e così via. Mi domandavo ciò perchè trovo terribilmente deprimente che qualcuno, come il sottoscritto, rimanga attaccato a vecchi stereotipi, e non riesca a rinnovarsi, adeguandosi al buon costume di parlare in pubblico delle proprie abitudini, pratiche amorose, o quant'altro possa pertenere al rapporto con la propria (o il proprio) partner. Se almeno tutto ciò fosse riconosciuto, ufficializzato, i vecchi conservatori come me avrebbero un incentivo in più per scrollarsi di dosso tutti i vecchi valori ai quali inevitabilmente rimangono attaccati. A volte credo di avere dei problemi, e per questo Le scrivo, cara Dott.sa Fessa. Perchè penso che i giochetti che faccio con la mia donna, abbiano un valore così intimo, personale, così squisitamente di complicità, che il solo rivelarli in pubblico ne svilirebbe l'essenza alla radice. Sono uno di quegli sfigati a cui piace ancora guardare negli occhi la propria donna sapendo che quelle cose, quei momenti, arricchiscono la nostra complicità, facendone parte in una misura imprescindibile. Piccoli enormi segreti che nessuno saprà mai, ma che rendono un solo batter di ciglia terribilmente malizioso ed eccitante. E' per questo motivo, che io vorrei ricevere un adeguato responso da lei, Dott.sa Fessa, relativamente alla mia condizione di malato sessuale. E in più, gradirei il suo parere in merito alle olimpiadi del bocchino.
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