Nick: ezechiele Oggetto: avellinoThe-End!xTuTTi! Data: 24/9/2003 5.31.53 Visite: 24
giusto tenere un opinione ma meglio se ci si informa prima di sputare sentenziare puntare il dito"assolutamente senza essere polemico"perchè se se ne parla ancora dopo aver visto la foto ricadete veramente nel patetismo!!!!nono ho letto nessun altra risposta dopo la foto e dopo patanella..signorina leggi parla l'avvocato della famiglia!!! ps da un intervista fatta alla madre parla l'avvocato Mario Capozzo ! ---->""«NOn si può morire a venti anni per una partita di calcio». «Sergio era un ragazzo per bene, un ragazzo che lavorava e che non ha mai aderito a gruppi di ultrà - dice il legale della famiglia Maurizio Capozzo - era venuto allo stadio Partenio con due amici a bordo di un’auto privata e ha cercato solo scampo dalla ressa, solo una via di fuga»." cercate di portare rispetto per chi crede veramente in un movimento"anni 80"e non generalizzate e nemmeno paragonateci con le nuove generazioni purtroppo gli ultras organizzati partenopei erano in curva dalle 18 (mentre tutto avuto inizio all'esterno dello stadio )non ricordo nessuno a cui è stato donato il dono dell'ubiquità)!!..* ... !!grazie anche per il futuro i veri ultras hanno deciso di non andare lasciandone partire una parte"vedi-foto"...ad avellino nessuno voleva quello che è successo!!!l'aria che si respirava fino a quel momento era di gioia ok? c'erano presenti anche alcuni chatter ad avellino ora basta !!!*rispetto per sergio che vivrà sempre dentro di noi!! "Per la morte di Sergio Ercolano ci dobbiamo vergognare doppiamente come napoletani e come tifosi" Dal manifesto lettera inviate da P_escobar ed ezechiele ma è come se l'avessero scritta xanadu latitante ennenci docnà etcetc e tutti quelli che erano li quella sera per divertirsi e godersi uno spettacolo!!! Se aveva con se il biglietto d’entrata per il derby Avellino-Napoli, se aveva partecipato agli scontri con le forze dell’ordine e come fosse arrivato sull’impalcatura di plexiglas dello stadio Partenio che al peso di decine di corpi ha ceduto, ora che Sergio Ercolano è morto, per i famigliari e gli amici del ragazzo non ha nessuna rilevanza. D’altra parte invece tra i politici e nell’opinione pubblica monta la discussione sulle responsabilità dei club, sull’impreparazione del servizio d’ordine, sul ritardo nei soccorsi, ma soprattutto sul come porre fine alla violenza delle tifoserie e per questo la magistratura è già al lavoro. Intanto però da Napoli avanzano la loro versione dei fatti: “Con una maggiore coscienza da parte della polizia, la morte di un ragazzo poteva essere evitata ”. “Sono pronto a testimoniarlo perché conosco i capi degli ultras: tutti i gruppi organizzati erano allo stadio dalle 18 di sabato di pomeriggio”. Inizia così il racconto di Rosario, un attivista dell’area no global napoletana con la passione per il calcio, che era con gli amici allo Stadio Partenio. “La giornata era iniziata in un clima così sereno quasi da scampagnata – spiega Rosario – e mai avrei immaginato che sarebbe andata a finire in tragedia”. Poi precisa: “Anche le due tifoserie erano rilassate, noi siamo arrivati in macchina e siccome lo stadio non era blindato siamo capitati proprio ‘in bocca’ al settore avellinese. Se ci fosse stato astio come a Salerno, ci saremmo trovati seriamente nei guai e questo a causa di un servizio d’ordine inesistente”. Ma allora cosa è successo? “Alle sei – continua – siamo riusciti ad acquistare il biglietto per il settore di curva nord, destinato alle tifoserie napoletane, qui tutti i club degli ultras avevano già sistemato gli striscioni, quindi sono sicuro che non sono stati loro a creare i disordini iniziali. Il caos è scoppiato in seguito alle 20 effettivamente, come hanno riportato anche i mass media, perché i biglietti erano terminati e perché si è diffusa la notizia che un ragazzo era morto”. A questo punto però la versione ufficiale discorda con le testimonianze dirette, un rappresentante degli old ultras della curva A la spiega così: "So che non siamo né santi, né diavoli per questo non voglio giustificare la violenza né cercare colpevoli, ma desidero almeno un po’ di chiarezza. Nessuno ha sottolineato in questa vicenda le responsabilità di Casillo, il presidente dell’Avellino che ha deciso di trasformare 2000 biglietti destinati ai napoletani in entrate per gli avellinesi della tribuna. I giovani arrivati con 13 euro in tasca non avevano nessun’intenzione di pagarne 20 e stare con la tifoseria opposta, per questo sono iniziati i tafferugli e per alcune migliaia di euro in più è morto un ragazzo”. Il resto è cronaca: i tifosi inferociti hanno deciso di sfondare i cancelli provocando la carica della polizia, e molti proprio per sfuggire i tafferugli sono saltati sulla volta in plexiglas, che ha ceduto facendo precipitare per una quindicina di metri Sergio Ercolano. Ma c’è di più. Per circa 40 minuti non si è riuscito a reperire i responsabili dello stadio in possesso delle chiavi per aprire il cancello che collega la curva con il campo di calcio, impedendo quindi di prestare soccorso al giovane. “Non so se intervenendo tempestivamente si sarebbe salvato – spiega l’ultras. Ho visto quel ragazzo a terra in una pozza di sangue e credo che in ogni caso il comportamento della polizia è stato senza precedenti”. Ora però la tensione e alle stelle e alcuni gruppi hanno annunciato di voler mettere a ferro e fuoco Verona dove si giocherà la prossima partita. “Vado allo stadio da quasi vent’anni e so che un vero ultras non dichiara mai che vuole la violenza. Molte delle tifoserie organizzate napoletane si trovano ogni settimana a dover fare i conti con il disagio sociale di questa città. Noi non abbiamo una curva controllata come possono essere quelle di Milano, Verona, Padova, Torino, sui nostri spalti c’è di tutto e anche se diciamo di non portare i coltelli allo stadio, la realtà è un’altra, la stessa delle strade e dei vicoli di Napoli. Ma per Avellino è diverso. La polizia avrebbe dovuto lasciar entrare a piccoli gruppi i tifosi che noi definiamo cani sciolti, visto che non c’erano più i biglietti a loro destinati”.
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