i dottori qui
dicono di scrivere
quello che mi passa per la testa.
fanculo tutto.
..Aphrodite's Child...
c'era un giorno che era appena cominciata la scuola e tutti dovevano scappare, prendiamo e due ore dopo la fine delle lezioni ci troviamo tutti in stazione. prima però facciamo la spesa. ci portiamo addosso tanta di quell'erba che bastava uno sbirro senza cane per annusarci a tutti tutti i cazzi di guai di questa terra. erano anni che non se ne poteva manco parlare. e poi non parlavamo tanto: le cose essenziali, e però fumavamo a pazzi. e non solo. 3 del pom.: c'era questa casa del mio amico che ci viene addosso alla velocità di un treno di merda delle tratte secondarie che puzza di una cosa diversa per ogni suo scompartimento grasso e molle e lucido delle poltrone di pelle scura dei vetri sporchi della gente... gente! gente dappertutto come messa a posta come materiale di riempimento, che odio! quella gente tutta diversa e, alla fine, sempre un'uguale ripetizione me la sento addosso pure adesso. nelle facce di quei tipi dei miei ho visto lo stesso schifo e lo stesso smarrimento. mi sono seduta a fumarmi una sigaretta sopra la sacca della roba che tenevo fuori la porta del cesso del treno, e a quelli che venivano gli dicevo che era rotto. ce n'è anche uno che si avvicina, mi guarda sconvolto e torna indietro, non so. mi accendo pure un'altra sigaretta, guardo. cosa c'é in questi due occhi neri e meravigliosi? ...
si scende. è tardi. campagne provinciali isolate una sera di ottobre che non si sente per l'aria manco niente, siamo arrivati. tre ore più tardi era già la distruzione totale, una casa a un solo piano, piena di pazzi furiosi, e il prato di fuori coperto di cadaveri. dentro avevano finito per sfasciare i mobili e tutta la roba, una cosa schifosa, vetri carte cartine acqua liquori birre dischi vestiti roba da mangiare stavano buttati per terra e in ogni altro posto; c'era uno svenuto su un materasso in mezzo al cucinino, dappertutto chi ballava e urlava e faceva cose strane.
la musica è così alta che gli stronzi di quelli che abitano vicino a duecento metri mandano una spedizione punitiva. nell'ordine: nonno settantenne in cotta di maglia, spadone a due mani di fattura genovese e scudiero gobbo ornamentale; papà parruccone in alta uniforme britannica del XVIII secolo, moschetto lungo e corno per la polvere; figlio . ho reinfilato immediatamente gli stivaloni, ho sfoderato la sciabola e sono corsa a suonare la campana d'allarme. le voci concitate all'interno tradivano il nervosismo e la foga dell'organizzazione della resistenza armata. non appena mezzadri, donne e pargoli superano la cinta muraria, e nonostante ai cancelli s'affollasse ancora esternamente una consistente turba di straccioni terrorizzati, fu dato ordine immediato di ritirare il ponte levatoio da costoro occupato, operazione indispensabile, che procurò la loro rovina nelle acque del fossato.
mai potranno dal mio petto essere cancellate le parole del nostro gagliardo capitano, che con tal possa ci arringava: "tanto le previsioni meteorologiche quanto le rilevazioni topografiche di questo pomeriggio ci mettono in guardia circa un netto svantaggio iniziale, ma conto di equilibrare la situazione a favore delle nostre truppe grazie alla superiorità numerica e alla proverbiale fierezza dei miei uomini, nonchè alla robustezza che vantano le strutture di questo forte. perciò, signori ognuno di voi prenda il moschetto e passi a guerriglia (...)
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