È MORTO IL PUNK, HANNO AMMAZZATO IL PUNK
Il Punk è morto, ed è morto nel peggiore dei modi. È morto diventando ciò che combatteva, è morto diventando ciò che era nato per combattere, il punk è morto diventando moda. Il punk è morto poichè ha ripudiato la sua ragione di vita, il suo nous moventi, le origini del sue essere, i sillogismi del suo sviluppo filosofico. Il punk è morto diventando moda.
Il punk è morto, hanno ammazzato il punk. Il punk è morto nei tatuaggi e nei monili delle ninfette d'avanspettacolo che ne ostentavano l'ascolto cavalcando l'onda dell'in momentaneo. Hanno ammazzato il punk perchè il punk non è moda, ne in termini assoluti ne in fenomeni che alla moda si ricollegano. Il punk è morto quando è divetato un tatuaggio alla moda, sulla pelle di una primadonna alla moda quando i tatuaggi erano di moda.
Il punk è morto quando tutti i punk hanno preso a vestire l'uniforme punk. Il punk è morto quando è uscito dai circuiti dei circuiti alternativi e, talvolta, clandestini ed è diventato fenomeno da stadio per slanci di ribellione adolescenziali. Il punk è morto nei video trasmessi su MTV. Il punk è morto in California.
Il punk è morto e con esso la basi della sua ideologia, il punk è diventato moda ed ipocrisia, il punk è diventato ciò che combatteva.
Hanno ucciso il punk, è morto il punk! Il cadavere di Johnny Rotten è ancora caldo.

"E poi se mbriacheranno a colpi de boun anno..."