Nick: mir Oggetto: Una serata come Dio comanda Data: 8/1/2006 14.14.47 Visite: 134
Certe volte non ti va di uscire. Nonostante qualche proposta allettante, nonostante il fatto che ci si possa svegliare tardi il giorno dopo, nonostante la salute sia benevola nei tuoi confronti. OK. Allora scopone tra amici a casa mia, vino da meditazione e caminetto acceso. Siamo io, Charles Bukowski, Adolf Hitler e Dio. L'ultimo ad arrivare è zio Charles con un naso rosso che tradisce il suo stato. Facciamo le coppie: Adolf va con Buk; io con Dio. Ovviamente Dio non può usare nessun superpotere. Si gioca alla pari. Adolf è un tipo rigidissimo già di suo ma s'incazza come una jena quando Buk continua a sbagliare. Un po' ne approfitto e faccio una marea di scope venendo nel giro dopo Buk. La prima partita finisce senza storia: 21 a 7 per me e Dio. Lui (non si capisce ma ho messo anche qui la maiuscola) non Lo capisco come gioca. Così come non ho ancora capito perchè abbia creato tutti noi giocatori. Forse si sentiva solo o forse per essere perfetti c'è bisogno che l'imperfezione esista e faccia cazzate. Stappo una bottiglia di quelle buone. Nero D'Avola "Don Antonio" 2003. L'atmosfera si rilassa. Dopo un po' anche Adolf si lascia andare a risate così sonore che fa venire da ridere anche a noi altri. Forse gli alleati più che bombe sulla Germania dovevano scaricare casse di vino siciliano. Chissà che tutto il casino non fosse stato risolto da una chiassosa sbronza generale. Seconda partita. Buk è tutto ringalluzzito e caccia un mazzo incredibile. Ha tutto lui: settebelli, ori e sembra che nessuna scopa gli sfugga. Ad un certo punto guardo Dio che mi fa segno che non c'entra niente. Risultato seconda partita: un massacro, 21 a 3. Pausa. Butto gli spaghetti e li faccio col forte e il pomodorino "schiattato". Zio Buk mi scrive a matita sul muro "Oggi sei giusto e simpatico, domani non sarai meno della terra che calpesti". Dio, che sembra impegnato in un discorso serio con Adolf, si gira e fa una faccia di circostanza. Come a voler dire qualcosa ma forse più a voler nascondere qualcos'altro. Tutti mangiano gli spaghetti. Tutti mi dicono che ho messo troppo forte. Facciamo la bella. Stavolta siamo tutti concentrati per quanto il vino nel sangue e il freddo fuori e le parole che girano nelle teste e il presente e il passato e il male e il bene e la terra e la polvere e lo sperma e certe questioni che forse è meglio lasciar perdere in una bella serata di inizio gennaio. http://www.librando.net Perchè io valgo.... quindi se vi incontro datemi il resto [cit.]. |