l'altra sera da fazio ospite eugenio scalfari. una compostezza rara, un esempio di straordinaria efficacia nell'esporre le proprie idee senza che si debba, per riuscirci, alzare i toni. [mi piacerebbe a 80 anni (arrivarci) avere accanto un uomo così]
era stato invitato a discutere della diversità (leggi superiorità) della gente di sinistra su quella di destra. il suo punto di vista si reggeva sull'evidenza del fatto che per come si strutturano la società e l'occupazione (operai, dipendenti statali che hanno ritenute salariali) il pci prima e gli attuali partiti di sinistra di adesso erano e sono quelli che meglio rappresentano i diritti e le esigenze delle fasce sociali più deboli e pressate fiscalmente (in un paese dove l'evasore fiscale è la norma e si procede a suon di sanatorie e condoni...). come dire, una conseguenza quasi matematica.
da persona, libera pensatrice ormai, di sinistra io non mi sento di poter dire che "NOI" siamo meglio di "LORO". non ce la faccio. mi rifiuto di dirlo se persone che si professano anch'esse di sinistra levano cori sul genere del 10, 100, 1000 piazzale loreto, per dirne una. e, come vedo oggi anche qui, rammaricarsi che un uomo, un uomo prima di tutto, dia segni di ripresa mentre lo si dava per spacciato.
U A U