Nick: Casual Oggetto: Pensieri fragili dal mondo Data: 13/1/2006 19.32.21 Visite: 171
Diedi un'occhiata alla vetrina subito dopo aver alzato lo sguardo dagli annunci di lavoro. Ci sarebbero volute 6 ore a spalare merda per guadagnarmi 20 cc. di quel nettare contenuto in una bottiglia dall'aspetto cosi' scientificamente dimesso da costare un pacco di soldi. Sicuro. Puro scotch whiskey strainvecchiato, certo, anche se aveva si e no un quarto dei miei anni. Devono invecchiare meglio di noi i liquori, mi ritrovai a pensare mentre osservavo i miei 40 anni nella superficie incerta del vetro, in un giorno qualunque nell'era del libero mercato. La frase aveva un senso e la cosa mi compiacque. 6 ore della mia vita però mi sembrarono decisamente troppo, a occhio, considerato che l'avrei bevuto in un sorso solo, due al massimo, se mi fossi trovato in uno di quei rari periodi di saggezza, che di tanto in tanto mi saltavano addosso, a due, tre la volta, e mi mettevano temporaneamente alle corde. Roba di qualche giorno, capiamoci, ma di un'intensità esistenziale che avrebbe turbato la non-degustazione a base di uno, massimo due sorsi. In ogni caso uno scambio ineguale, come vendere petrolio e farsi pagare in banane, che so, datteri, senza nemmeno un esercito democratico straniero che ti costringe a farlo. Una follia, tanto più che dell'alcool avevo sempre amato la capata, per utilizzare un gergo che all'epoca andava molto di moda. Diciamo che ero più interessato all'effetto, che al colore scuro e al gusto torbido dei degustatori raffinati che in televisione dovevano convincere se stessi prima degli altri che uno beve per gusto. Ma quando mai, cazzate, bollocks, credetemi, avrei bevuto dell'alcool etilico se le circostanze lo avessero richiesto. Non mi trovai mai davanti a questa scelta, ma sono certo che questo mi abbia risparmiato dal gravoso compito di trovare delle giustificazioni sufficientemente plausibili. Per questo mi diressi verso il mio bar di fiducia e ordinai un jack liscio, sedendomi al bancone. Nell'angolo lontano c'era uno, non saprei dirvi ora quanti anni aveva. Avrebbe potuto essere un vecchio che non si rassegnava a invecchiare, oppure uno giovane che era invecchiato prima del tempo. In entrambi i casi era una malattia, e le malattie non mi erano mai interessate, anche se l'odore dell'alcool negli ospedali aveva un suo perchè. Me ne tenni alla larga e mi concentrai sugli odori del mio whiskey. Per una volta. Mentre nell'angolo il braccio di qualcuno proteggeva i suoi pensieri fragili dal mondo. http://rosariodelloiacovo.blog.kataweb.it |