La Scoperta del Sesso[reprise]

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Nick: rockgirl
Oggetto: La Scoperta del Sesso[reprise]
Data: 22/1/2006 23.42.5
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La scoperta del sesso [esperimento di collage]

L'anima mi si destava adagio, quasi timorosa di svegliarsi del tutto. S'era trattato forse di un attimo solo di incantesimo, o di lunghe ore, di anni, di epoche? Un incantesimo del cuore! Quella rosea e ardente luce era l'ignoto e ribelle cuore di lei, ignoto perchè nessun uomo lo aveva conosciuto o l'avrebbe conosciuto mai, ribelle sin da prima degli inizi del mondo: e attratti da quell'ardente bagliore di rosa, i cori dei serafini scendevano dal cielo.
Scrutatomi con attenzione in volto, disse, mentre nascondeva il viso sul mio petto:
"Ti piace quel che hai visto di me, capelli lisci e sopracciglia ricciute?"
Sentivo scorrere dentro di me una sensazione di benessere e di rinnovamento; in certi momenti gli occhi di lei sembravano vibrare sull'orlo di una confidenza, per tutta risposta s'era allontanata danzando, danzando con leggerezza. Avevo aspettato invano. Danzava leggera il ballo tondo.
Subito dopo mi ritrovai sdraiato per terra con i pantaloni avidamente tirati giù da lei, che, sollevatasi la gonna, si sedette sul mio ventre, in un abbandono carico di promesse e in grado di determinare tali drammatici cambiamenti nella coscienza umana e nella percezione della realtà esterna e interna.
Dapprima le infilai nel culo un dito già bagnato dalla mia fretta di godere; "Ho paura che tu sia un eretico".
Il forte odore della biancheria inzuppata, della nostra pelle nuda e del seme mi colmava: una spiritualità pura come l'acqua più pura, soave come rugiada, commovente come musica. Oh, quale dolce musica! Aveva l'anima tutta rorida di rugiada.
Danzava leggera il ballo tondo. Danzando veniva verso di me e, nell'avvicinarsi, distoglieva un poco lo sguardo e aveva un rossore lieve sulla gota. "Ti supplico: non piangere. Voglio che tu mi baci la bocca". "Resta fermo", mi supplicò". La tentazione mi costrinse alla sua pretesa; ma subito, prepotentemente, sentii il mio seme scivolare sul suo corpo, inondandola. Danzava leggera il ballo tondo.
Di nuovo riprese a muoversi e a battere. E poi? Fumo, incenso che ascendeva dall'altare del mondo. Il fumo saliva dal mondo intero, dagli oceani vaporosi, il mondo era come un dondolante, oscillante. Il ritmo morì di colpo; il grido del suo cuore si spezzò.
Esausto mi addormentai. Sdestai verso l'alba: il mattino seguente mi risvegliai rinvigorito e con la mente lucida, benché mi sentissi ancora un po' stanco fisicamente. La colazione aveva un sapore delizioso che mi trasmise un piacere insolito. Quando poi uscii fuori nel giardino, dove il sole risplendeva dopo una pioggia primaverile, ogni cosa brillava e scintillava di una nuova luce. Sembrava che il mondo fosse stato creato di recente. La notte era stata incantata. In un sogno, o in una visione, avevo conosciuto l'estasi della vita serafica. Tutti i miei sensi vibravano in uno stato di estrema percettività, che durò per tutto il giorno.
Timoroso di tutto perdere, mi drizzai a un tratto, tesi il braccio brancolando con la mano nelle tasche della giacca. Le labbra presero a mormorare; poi si fermarono. Le dita incontrarono una matita, un pacchetto di sigarette. Lacerato il pacchetto, posai l'ultima sigaretta sul davanzale della finestra e incominciai a scrivere in piccole, nitide lettere sulla superficie ruvida del cartoncino; compilai per il professor Stoll il rapporto sulla straordinaria esperienza e ne inviai una copia al direttore del dipartimento, professor Rothlin. Come potevo senz'altro prevedere, la prima reazione fu di incredulo stupore. Arrivò subito una telefonata dalla direzione; il professor Stoll domandò: "È sicuro di non aver commesso errori?". Anche il professor Rothlin mi fece le stesse domande. Ero sicuro di questa cosa. I loro dubbi erano tuttavia giustificati; in un certo senso, la moltitudine delle circostanze nebulose di quanto era accaduto o di quanto sarebbe potuto ancora accadere pareva quasi inverosimile.
Mentre l'anima mia passava dall'estasi al languore, dov'era stata lei?
Il professor Rothlin in persona e due suoi colleghi furono i primi a ripetere la prova. Non dubitavo che non avrebbe resistito a quel richiamo; velocemente si sarebbe denudato. Ma anche sulle sue membra gli effetti furono molto imponenti e fantastici.
Tutti i dubbi sulle dichiarazioni del mio rapporto vennero eliminati.

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