Nick: Caledone Oggetto: PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA Data: 27/1/2006 10.45.29 Visite: 154
http://www.pmli.it/privatizzataacquanapoli.htm
I governanti del "centro-sinistra" non si distinguono da quelli della Casa del fascio Il governatore Bassolino e la neopodestà Iervolino privatizzano anche l'acqua Affossare subito la delibera dell'Ato2 che svende ai privati l'acqua di Napoli e Caserta Redazione di Napoli Lo scorso 23 novembre in una riunione del Cda dell'Ato2 (Ambito territoriale ottimale) Napoli-Volturno è stata approvata la totale privatizzazione della gestione dei servizi idrici del territorio di Napoli e Caserta. Il gestore idrico (l'Ato 2), di cui fanno parte tra gli altri i 136 sindaci dei comuni del territorio, ha stabilito infatti con un colpo di mano di affidare tutti i poteri al Cda che definirà le modalità di privatizzazione dell'acqua nei prossimi anni. Immediata l'approvazione dell'apposita delibera che prevede che entro 40 giorni sarà pubblicato il bando di gara pubblico europeo che svende "l'intero ciclo integrato delle acque" ai privati: il 40% del servizio verrà ceduto subito, il rimanente nei prossimi due anni. Il governatore della regione Campania, il rinnegato del comunismo Antonio Bassolino, e Rosa Russo Iervolino, neopodestà di Napoli, annunciano che sia la regione che la città di Napoli concordano con le decisioni prese e procederanno all'affidamento del servizio idrico ad una società totalmente privata. Una vera e propria pugnalata alle spalle, evidentemente premeditata, alle associazioni e movimenti che da anni si battono contro la privatizzazione dell'acqua e che negli ultimi mesi avevano ripetutamente chiesto a tutti i sindaci ed amministratori di Enti locali dell'Ato2 Napoli-Volturno, al presidente della provincia di Napoli Di Palma, al governatore Bassolino e al sindaco di Napoli Iervolino, di mantenere "in house", l'affidamento dei servizi idrici. Con questo gravissimo provvedimento Napoli e Caserta saranno le prime città italiane nelle quali viene totalmente privatizzato e mercificato un bene pubblico primario ed essenziale per la popolazione, come l'acqua, sebbene anche in altre regioni amministrate dal "centro-sinistra", come la Toscana e l'Emilia-Romagna, la privatizzazione del ciclo integrato dell'acqua sia in fase avanzata. Bassolino, Iervolino e Di Palma nella loro furia privatizzatrice sono riusciti in un sol colpo a scavalcare a destra la Lombardia di Formigoni (dove il gestore idrico è misto, pubblico-privato) e la Sicilia del governatore filomafioso Cuffaro che in qualità di commissario straordinario per l'emergenza idrica sta svendendo pezzo per pezzo l'intero patrimonio idrico alla multinazionale Vivendi, detentrice del 60% della Sicilacque, proprietaria della rete idrica siciliana. Le conseguenze in Campania saranno disastrose: le sorgenti saranno date in concessione per pochi centesimi a litro, l'acquedotto e l'intera rete idrica svenduti alle multinazionali come Acea, CocaCola, Nestlè, Danone, Vivendi, a queste ultime sarà permesso di mettere l'acqua dei rubinetti in bottiglia, per venderla ad un prezzo mille volte superiore. Con il federalismo e la devolution si profilano addirittura vere e proprie guerre per l'acqua tra le varie regioni-Stato, visto ad esempio che l'acquedotto campano fornisce le risorse idriche all'intera regione Puglia. Per favorire le multinazionali e ovviamente le cosche camorristiche, che si sa non vedono l'ora di mettere le mani sull'affare acqua, il piccolo duce Bassolino è riuscito persino a stracciare un ordine del giorno datato 27 ottobre, sottoscritto da tutti i capigruppo consiliari, che impegnava la giunta regionale della Campania e il suo presidente a sostenere l'affidamento diretto "in house" (ossia pubblico) del Servizio Idrico Integrato di Napoli. La DC Iervolino è riuscita a fare di meglio: soltanto il 13 dicembre ha deciso di portare la decisione già presa all'attenzione del consiglio comunale che l'ha respinta con 13 voti a favore e 18 contrari, su 60 consiglieri. Una mossa per permettere ai falsi comunisti del PRC e del PdCI e ai Verdi di coprire il proprio scandaloso opportunismo con la foglia di fico di un voto contrario che, avvenendo a cose fatte, non avrà alcuna incidenza sull'applicazione del provvedimento. "Le associazioni ed i movimenti firmatari dei ripetuti appelli alle istituzioni locali", tra cui Riccardo Petrella, presidente del Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua, Emilio Molinari, vicepresidente del Comitato stesso, Alex Zanotelli, animatore della Rete Lilliput, Salvatore Carnevale, referente Rete Lilliput Nodo di Napoli, "segnalano che in occasione delle prossime elezioni regionali ed amministrative, nell'esercizio del proprio diritto di voto, terranno presente le decisioni adottate dagli amministratori locali e dalle forze politiche rispetto alla gestione dell'acqua potabile, fonte di vita per ogni essere vivente, ed alla scelta fra una gestione di Spa di tipo privatistico ed il modello di gestione pubblica in house". 22 dicembre 2004
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