Nick: mir Oggetto: pippe mentali e non Data: 3/2/2006 15.41.0 Visite: 161
Lei dice "Che sta facendo quel tizio vicino al parapetto?" Io "Hehe forse sta pensando di buttarsi giù" Più ci avviciniamo e più si capisce cosa stia facendo "il tizio". Lei si ferma. Vado io. Dico "Che cazzo fai? Non ti vergogni? C'è un sacco di gente qui." Il tizio ha gli occhi con le palpebre abbassate a metà percorso, i capelli lunghi e unti e una mano furiosamente impegnata in mezzo alle gambe. Nonostante il suo accanimento noto che non c'è una gran risposta. Dopo qualche secondo, come se la mia voce avesse impiegato un tempo enorme ad arrivare alle sue orecchie, il tizio gira la testa verso di me. "Ià fratè. Tu nun t'o ssi mai fatt?". Penso che ha un'aria triste. Mi aveva detto: "La distanza uccide certe 'cose'". Ed io a stringere i pugni contro il cielo perchè il destino mi aveva levato la felicità. E giù a pensare a come sarebbe stato tutto senza quella vigliacca distanza che annullava tutto. E ancora più giù a immaginarmi realizzato, con lei al mio fianco, un paio di marmocchi e una vita di gesti condivisi e confortevoli abitudini. Ma c'era la distanza allora e per sempre. Mi allontano. Lei dice "Che facciamo? Chiamiamo un vigile? La polizia?" Dico "No, vabbè, un po' lo capisco". http://www.librando.net Perchè io valgo.... quindi se vi incontro datemi il resto [cit.]. |