Ci libererà da ogni sorta di cattive abitudini: fumo, alcol, stravizi alimentari e conseguente sovrappeso.
Di cosa stiamo parlando?
Di una pillola rivoluzionaria che agisce sulle sostanze del nostro organismo responsabili del desiderio di qualcosa e della sua soddisfazione, liberandoci così da ogni forma di dipendenza.
Purtroppo, come in ogni cosa, la medaglia ha il suo rovescio. In questo caso il prezzo da pagare è il rischio di dover rinunciare a ogni forma di piacere, compreso quello sessuale.
Il nome scientifico del nuovo medicinale, che sarà in vendita a partire dal prossimo mese di giugno come farmaco antiobesità, è rimonabant, mentre quello commerciale è Acomplia.
Il rimonabant è già stato testato su mille pazienti obesi che hanno perso in media circa nove chili in un anno.
Il nuovo preparato è in attesa di approvazione da parte degli organismi di controllo sui farmaci statunitensi ed europei, ma la sua commercializzazione come farmaco anti-obesità è già in dirittura di arrivo.
Il preparato agisce sui recettori degli endocannabinoidi (prodotti dal nostro cervello con una struttura simile alle sostanze psicoattive della cannabis, da cui il loro nome).
Gli endocannabinoidi controllano oltre al senso di fame-sazietà, anche diversi stimoli, come il desiderio di dolci, cioccolata, tabacco e alcol.
Il preparato agisce quindi sul meccanismo che ci fa apprezzare una certa quantità di sostanze e può quindi interferire con l’intero equilibrio desiderio-soddisfazione.
Secondo Uberto Pagotto, ricercatore dell’Unità di Endocrinologia del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, uno dei centri in cui in Italia si sta svolgendo la sperimentazione del nuovo preparato, i risultati ottenuti sui pazienti obesi sono addirittura superiori alle aspettative. Il farmaco si è dimostrato capace non solo di bloccare lo stimolo della fame, ma di agire direttamente anche sul metabolismo. Non è invece possibile valutare la portata degli effetti collaterali fino a che il farmaco non sarà commercializzato e avrà ampia diffusione. Al momento gli effetti indesiderati noti del rimonabant sono nausea nel 12% dei casi e depressione nel 7%. Gli effetti collaterali che più preoccupano i medici sono però quelli di tipo psicologico. Gli esperti concordano sul fatto che il rimonabant non deve essere prescritto a chi soffre di ansia e depressione, ma l’impatto sull’equilibrio desiderio-soddisfazione è tutto da valutare.
Lo scotto è decisamente alto da pagare... privarsi del tanto amato meccanismo desiderio-soddisfazione pur di raggiungere un ideale di se stessi... (che può consistere nello smettere di fumare, nel conquistare finalmente un fisico longilineo e dunque un aspetto più piacente, nel liberarsi della dipendenza dall'alcol, ecc...).
A mio modesto parere però si confondono troppo spesso desiderio (e successivo appagamento) con la dipendenza vera e propria.
Io trovo irrinunciabili certi piaceri della vita ma sono consapevole di non esserne strettamente dipendente... Detto in parole povere, non è affatto detto che il su-citato meccanismo generi dipendenza.
Di fronte ad una possibilità come quella di questa miracolosa pillola, quanti sarebbero disposti a pregiudicare buona parte di un procedimento che ci regala quotidianamente pillole (pardon per il gioco di parole) di felicità?
Meglio l'ideale di una vita (con tutti i pro e contro) o un "boccone" di soddisfazione giornaliera?
(escludendo ovviamente i casi di dipendenze patologiche)