Nick: notte Oggetto: REALTA' Data: 9/2/2006 21.14.22 Visite: 46
Liquidazione della scuola pubblica e corrispondente sostegno a quella privata.Questo il disegno che il governo ha perseguito negli ultimi cinque anni e la 'riforma' targata Moratti ne è solo l'ultima prova. La riforma, è ispirata da un preciso progetto: far funzionare sempre peggio la scuola pubblica, aprire spazi alla privatizzazione e trasformare l'istruzione in una merce appetibile per il mercato. Uno scopo perseguito attraverso mezzi precisi: meno insegnanti e più alunni, più precari, tagli ai finanziamenti. Un dato fotografa la situazione: a fronte di un aumento di 107.000 alunni, legato all'ingresso a scuola di ragazzi stranieri, i finanziamenti sono rimasti identici a quelli del 2000, con un calo pro capite del 14,20%. Unico dato con il segno più, non a caso, quello degli stanziamenti alle scuole paritarie. Nel 2005-2006 continua il taglio delle dirigenze scolastiche inziato nel 200-2001. Ad oggi se sono state eliminate 764, con un picco nel 2002 con 742 chiusure. In cinque anni, inoltre, sono state chiuse il 9,32% delle istituzioni scolastiche di primo grado. Per quanto riguarda gli edifici scolastici, in cinque anni la scuola per l'infanzia guadagna 73 stabili, mentre quella dell'obbligo ne perde 226. La scuola superiore, con il numero degli alunni in forte crescita, sale di 147 strutture. Il dato complessivo, però, è in calo di 26 scuole a fronte di un aumento di 107.731 alunni. Capitolo a parte merita la scuola dell'infanzia. A due anni dall'applicazione della legge 53, le scuole sono aumentate di sole 43 unità, a fronte di più di seicentomila alunni che restano nelle scuole paritarie e dei cinquantamila in lista d'attesa. Nelle scuole italiane, inoltre, ci sono 161.027 alunni disabili, con 79.513 docenti di sostegno (il rapporto è 2,02, superiore all'1,85 del 2001). In cinque anni la scuola ha perso 46.229 docenti di ruolo. E, scrive Legambiente, le 12.500 assunzioni in ruolo dell'anno scolastico 2004/2005 e le 35mila di quest'anno non bastano a mitigare la precarietà del personale scolastico. In percentuale il 12,93% degli insegnanti è precario. Nel 2001 era l'11,62%. finanziamenti che hanno una ricaduta didattico-organizzativa. Il finanziamento più consistente arriva con la circolare applicativa della legge 440/97 per il potenziamento dell'attività scolastica. Dal 1997 al 2002 si è avuto sempre un incremento. Con la Finanziaria del 2002 comincia la politica dei tagli, fino ad arrivare alla Finanziaria del 2005 a quota: 196.990.588 (-3,35% rispetto al 2004, -27% rispetto al 2001). In calo anche le risorse per la formazione degli adulti: -24,88% rispetto al 2001. Sembra andare meglio per le scuole paritarie. A leggere i dati si avverte subito una diversa impostazione. Per le paritarie la cifra stanziata resta la stessa degli ultimi due anni: 527.474.475. "Ben ampiamente al di sopra di quello che prevede la legge sulla parità scolastica" annota Legambiente. Inoltre la Finanziaria 2006 eleva a 157 milioni di euro il bonus a favore delle famiglie che scelgono la scuola privata. In un momento in cui, si legge nel rapporto, "alle scuole statali vengono tagliati i fondi per le supplenze brevi, per l'igiene e la sicurezza". TRATTO DA UN DOSSIER "...È 'a gatta d' 'o palazzo. Padrone nun ne tene. Nunn' è c ' 'a vonno male, ma essa 'o ssape che manc' 'a vonno bene." (cit.) ..miao.. |