Nick: T-34 Oggetto: MINISTRO AMICO DI UN MAFIOSO Data: 21/2/2006 9.30.35 Visite: 162
non è una mia illazione, ma sono proprio parole del ministro Pisanu: Il giudice Mancuso contro Pisanu: «Lei rende omaggio a Dell'Utri, condannato per mafia» «Il ministro dell'Interno è venuto a Bologna per rendere omaggio a Dell'Utri, condannato in primo grado, dai Giudici di questa Repubblica, per mafia. E non è una bella cosa. Il ministro dell'Interno fa parte di un governo nel quale agisce un suo collega razzista che provoca pericoli in Italia e danni nel mondo, che definisce suo amico. E non è una bella cosa. Il ministro dell'Interno fa parte di uno schieramento elettorale composto, tra le altre perle, da figuri neofascisti che creano costantemente pericoli all'incolumità delle stesse Forze di Polizia e pronunciano orridi slogan nazifascisti. E non è una bella cosa. Il suo dicastero ha offeso pubblicamente un onesto e valoroso collaboratore governativo, non gli ha assicurato la scorta che gli avrebbe salvato la vita, si è costituito parte civile e non si è presentato per sanare altrettanto pubblicamente quella atroce ferita e testimoniare l'esistenza di un danno morale per quella morte che potesse giustificare la sua presenza nel processo; è invece venuto a Bologna per rendere omaggio a Dell'Utri ed inveire contro il giudice che ha condotto il processo agli assassini del professor Marco Biagi». Non si può dire che usi le armi della diplomazia oratoria il giudice Libero Mancuso quando si rivolge al ministro dell’interno Giuseppe Pisanu. Sabato scorso, a Bologna, Pisanu, aveva attaccato i giudici che «fanno politica». «Se si candidano e vengono eletti e fanno politica la cosa non mi scandalizza – aveva detto il ministro - mi preoccupo quando i giudici fanno politica con le sentenze e qui da anni, a proposito del mio amico Berlusconi e di Dell'Utri, potrei fare tanti esempi». Dell’Utri, condannato in primo grado a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, sedeva di fronte a Pisanu venuto nel capoluogo emiliano per inaugurare i circoli dei giovani di Forza Italia, di cui stesso Dell’Utri è presidente. Ma Pisanu non si è fermato qui. Ha polemizzato direttamente con i giudici bolognesi parlando «di una strana sentenza al processo Biagi, in cui vengo rimproverato di non aver utilizzato come ministro la platea del processo per venire a Bologna a compiere una sorta di atto riparatorio. Che senso aveva chiamare in causa il ministro dell'Interno?» si chiede polemicamente il ministro. Ad essere chiamato in causa è proprio Libero Mancuso, magistrato storicamente impegnato nelle inchieste antiterrorismo, e presidente della corte di Assise che condannò i brigatisti colpevoli dell’omicidio Biagi. Marco Biagi, consulente del ministro Maroni, venne ucciso a Bologna da folli reduci brigatisti. Il predecessore del ministro Pisanu, quello Scajola che è oggi ministro delle autorità produttive, qualificò il professor Biagi da «rompicoglioni». Frase che gli costò il posto. È questo l’episodio al quale Mancuso si riferisce quando parla di «dicastero che ha offeso un collaboratore del governo». Un episodio che il giudice bolognese stigmatizzò severamente nelle motivazioni della sentenza di condanna anche perché il successore di Scajola – cioè Pisanu – non si presentò al processo bolognese. Mancuso, che qualche giorno fa ha annunciato le sue dimissioni dalla magistratura, «L'accusa - ricorda Mancuso -: sarei schierato politicamente. È vero, non lo nego, sono da sempre schierato politicamente. Per la difesa dei valori costituzionali, per la verità e la giustizia. E lei, signor ministro, con quelle dichiarazioni rese in quella circostanza, quali valori ha difeso?». Mancuso ha presieduto la Corte d'Assise del processo alle Br per l'omicidio del prof.Marco Biagi. Nelle motivazioni delle sentenza di condanna dei brigatisti aveva criticato l'atteggiamento tenuto da alcuni settori dello Stato, sottolineando che «l'allora titolare del dicastero degli Interni si lasciò andare a sprezzanti giudizi verso la vittima, cui il suo successore avrebbe potuto pubblicamente porre riparo. Cosa che non ha ritenuto di dover fare, nonostante l'occasione offertagli da questo processo»: un'aspra critica, insomma, alle condotte dell'allora ministro dell'Interno Claudio Scajola e al suo successore Pisanu. http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=47564 "..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
http://ilmiocurriculum.splinder.com CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO: http://www.fondazionecipriani.it/carlo.htm |