Nick: ADP Oggetto: re: Data: 10/11/2003 15.32.11 Visite: 48
Caro, mi fa piacere che tu sia in cerca di un mio parere relativamente allla tua impressione, e le tue aspettative, le colgo come un complimento (probabilmente immotivato). Credo di poter esprimere la mia idea tramite un paragone che tu, musicista, non stenterai a capire. Io, per anni, ho "buttato il sangue" sui testi di armonia, di bebop, di mainstream. Raccolte di assoli di Charlie Parker, John Coltrane, Thelonius Monk etc.. Allo stesso tempo, molti ragazzi, miei coetanei, o anche più grandi, si lanciavano in frasi coltraniane senza essere passati per Satchmo, senza sapere chi fosse Chet Baker, o i fratelli neri dei minstrels. Vedi, io penso una cosa, non puoi viaggiare sulle onde di Miles senza sapere che Bud Powell è impazzito a causa delle manganellate di uno sbirro bianco. Non puoi sapere cosa c'è nella sua musica, e non puoi sapere per quale motivo ha voluto troncare col tonale, iniziando a scrivere brani fatti da un solo fetentissimo accordo. Lo spirito d'emulazione, è giustificato fino al momento in cui si configura come "genuino". Inizi a scimmiottare Bird perché capisci come era cazzuto quel suo chiudersi negli scantinati insiemi coi negracci della sua risma. Inizi a swingare come Roach perché ti rendi conto di come si fosse rotto i coglioni di far ballare i bianchi benestanti. Ora, è questo l'errore in cui cade spesso la gente. Si vuol scrivere come King senza sapere chi fosse Poe, si vogliono utilizzare registri aulici, senza conoscere il tono colloquiale. Io noto nella tua esternazione, un sentimento quasi di rabbia. E questo posso arrivare a comprenderlo (sebbene non a giustificarlo). Io, lontano da eventuali paternalismi (anche perché non avrei neanche la giusta maturità per offrirne), provo tenerezza per queste persone. E' come quando un bambino utilizza le frasi sentite dal padre. Non è presunzione, ma soltanto un modo per sentirsi "più grandi" (metaforicamente parlando). E non è neanche una questione d'età. Qualunque artista maturo, comprende, ad un certo punto della sua carriera, che le cose che funzionano, sono quelle sentite. Il pubblico, alla fine, non è così idiota come molti musicanti vorrebbero credere. Se fingi, se ne accorge. Mi sono dilungato perché so come tu potrai raffrontare la realtà da me esposta con quella osservata da te, soprattutto perché ti interessi anche tu di musica, e in particolare di jazz. Io purtroppo soffro di una rara malattia, che si chiama sincerità. Ti dirò, quindi, che non credo sul siato ci siano scrittori in erba, anzi, neanche in erbaccia (scusa, la dovevo dire! ), e le righe che ho apprezzato sono veramente pochissime (qualcosa di Lukas, il mio preferito, qualche bel racconto di P_Escobar, qualcosa di Harding, Musica - ebbene si...-). Ma il tutto, per me, si esaurisce qui. Non è un sito di letteratura, e la gente di cui ho parlato, si "allena" da tempo, coltiva la passione, e quindi è in grado d'esprimere un potenziale maggiore di chi s'improvvisa scrittore. Io non odio chi non sa scrivere. Ti confesso che più volte ho pensato qualcosa del tipo "ma perché 'sto cristiano non la posa una buona volta la penna...", però, fino ad odiarli non ci sono mai arrivato. D'altronde, se non ci limitiamo a quelli che sono gli errori grammaticali (peraltro abbondanti), la stesura di un giudizio diventa enormemente difficile, ed io, personalmente, mi rendo conto che nel momento in cui dico "Tizio non sa scrivere" lo faccio utilizzando come parametro il mio gusto personale. Sperando di non averti attediato oltre misura, ti saluto, e aspetto di incontrarti a Napoli. Saluti compà :) |