Nick: T-34 Oggetto: re:Matrix Data: 4/3/2006 13.50.55 Visite: 21
Calderoli. "Oggi esigo le scuse ufficiali nei miei confronti, nei confronti della Lega e nei confronti delle persone la cui morte è stata strumentalizzata da parte di chi, nell'immediato e nei giorni successivi, ha diffuso notizie false, sapendo di mentire". Cos" il ministro delle Riforme, Roberto Calderoli, aveva commentato il discorso di ieri sera di Gheddafi. "Mi hanno dato del pazzo - ha aggiunto Calderoli -, mi hanno dato del buffone, mi hanno dato dell'irresponsabile, mi hanno minacciato di morte, hanno messo sulla mia testa una taglia superiore ai dieci milioni di dollari e la magistratura mi ha inquisito. Ho sub"to tutto questo in silenzio e ho rassegnato le dimissioni da ministro". "Le dichiarazioni di Gheddafi, però, - continua l'esponente leghista - oltre a rappresentare l'ennesima minaccia nei confronti del nostro Paese e della nostra sicurezza, e l'ennesimo ricatto, testimoniano che la vicenda delle magliette non c'entra nulla con l'attacco al nostro consolato a Bengasi, visto che, per ammissione dello stesso Gheddafi, il suo popolo non sa neppure cosa sia la Danimarca". Calderoli ha poi commentato le accuse a suo carico come "strumentali" e ha aggiunto di essere stato l'unico a comportarsi "con senso di responsabilità verso il Paese, verso i propri connazionali e i nostri valori". Poi, rivolgendosi ai colleghi del suo schieramento politico, ha aggiunto: "Non chiedo certo le scuse dei rappresentanti dell'opposizione, le mie critiche sono rivolte agli esponenti della maggioranza per le posizioni che hanno preso nell'immediatezza dei fatti. Sicuramente anche il presidente del Consiglio ha avuto una risposta emotiva, e forse è stato malamente informato. Ma se fossi in Fini penserei alle parole dette in Parlamento o al fatto di essere andato in Moschea per ingraziarsi Gheddafi, che poi si è visto come ha risposto". http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/esteri/vignette2/finigheddafi/finigheddafi.html "..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
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