Nick: NEVERLAND Oggetto: Snoopy & Repubblica Data: 21/11/2003 12.6.54 Visite: 925
Oggi è Venerdì 21 Novembre e come al solito troverete in edicola l'ennesimo volumazzo de "I Grandi Classici Del Fumetto Di Repubblica"... quello di oggi è il secondo classico dedicato ai mitici "Peanuts" di Schulz...
...ma stavolta le storie pubblicate sono tutte dedicate al personaggio più conosciuto da lui creato... il cane di Charlie Brown, forse il cane più famoso nel mondo...
...Snoopy!
L'Opera:
Snoopy Ha quattro zampe, un musetto che più accattivante non si può, e una fantasia sconfinata. Si chiama Snoopy, ed è il bracchetto dei Peanuts, cioè il cane di Charlie Brown.
Mentre i bambini di Schulz si interrogano su se stessi, Snoopy non ha tempo da perdere: lui deve sognare ad occhi aperti. Ed è così che la sua cuccia può trasformarsi nell'aereo con il quale contrastare il perfido Barone Rosso, asso della Seconda Guerra Mondiale...
...e la fontana ghiacciata divenire il campo da hockey sul quale giocare con il suo amichetto volante Woodstock.
Le attività immaginate da Snoopy non hanno limiti: campione della racchetta, indomito seduttore sotto il nome di Joe Falchetto, ma anche scrittore ambizioso e appassionato che ama iniziare i suoi romanzi con la frase ad effetto: "Era una notte buia e tempestosa".
In questa raccolta tutto il meglio del cane più bambino del mondo. L'Autore: Charles M. Schulz
Figlio di un modesto barbiere, Charles M. Schulz nasce a St. Paul (Minnesota) nel 1922. Durante l'ultimo anno del liceo segue un corso di disegno per corrispondenza, e dopo aver partecipato alla guerra in Europa (appena sfiorata), torna negli Stati Uniti. Sul St. Paul Pioneer Press riesce a pubblicare nel 1947 le sue prime vignette con il titolo Li'l Folks, firmandole con il suo soprannome: Sparky. Tre anni dopo sarebbero nati i Peanuts.
Ma la leggenda dice che il primo disegno di Schulz mai pubblicato apparve, anni prima, nella rubrica Believe It or Not! (una sorta di Strano ma vero!): è quello del suo cane, capace di mangiare, a suo dire, ogni sorta di puntine, spilli e lamette da barba. Quel cane si chiamava Spike e assomiglia moltissimo allo Snoopy che, dal 1950, sarebbe stato il cane di Charlie Brown e uno dei quadrupedi più famosi del mondo.
Schulz è morto il 12 febbraio del 2000: il giorno successivo, su oltre 2.600 giornali di 75 nazioni, è stata pubblicata l'ultima tavola dei suoi bambini.
Le Idee:
Snoopy, il gioco della vita tra i sogni ad occhi aperti (di Luca Raffaelli)
Che cos'hanno di particolare i sogni ad occhi aperti del cane dei Peanuts? Che stanno con i piedi per terra. Non è un caso che Snoopy ancora debba riuscire a vendicarsi del Barone Rosso, che non sia mai riuscito a pubblicare il suo annoso romanzo ("Era una notte buia e tempestosa"), e pure che non sia mai riuscito mai a vincere una delle partite di tennis che lo vede in campo con il cappello con visiera.
Il gioco di Snoopy sta in questo: nel prepararsi alle sconfitte della vita (frequenti nella striscia) giocando con la fantasia, e smorzandone l'effetto con un senso dell'umorismo di cui è perfettamente consapevole. Non è un caso che talvolta il bracchetto di Charlie Brown guardi il lettore nell'ultima vignetta di una sua striscia, quando recita la battuta finale.
Per esempio dopo aver fatto rimbalzare la palla per tre vignette giocando a tennis con l'uccellino Woodstock, guarda il lettore e dice (pensa): "Questo è un metodo sicuro per far innervosire l´avversario!". Oppure quando mostra la linguaccia (Nyahh! Nyahh! Nyahh!) dopo aver fatto un ace e poi ci guarda: "In effetti non si dovrebbe fare Nyahh! all'avversario dopo un ace". Quell'ammiccamento è una confessione: so di fare il simpatico e di riuscirci!
Il classico di Repubblica in edicola oggi propone i tanti diversi Snoopy che Schulz ha proposto nei cinquant'anni della sua striscia. Quaranta pagine sono dedicate ai rapporti fra lui e i bambini; altre quaranta allo Snoopy scrittore e altrettante alla caccia al Barone Rosso; poi al rapporto fra il bracchetto e l'uccellino Woodstock con un ulteriore capitolo dedicato allo sport. Chiudono i capitoli dedicati ai fratelli di Snoopy e a Joe Falchetto, il viveur frequentatore di night e sciupafemmine.
260 pagine che vedono protagonisti uno dei più grandi personaggi del fumetto mondiale. Molta della sua fama in Italia si deve al compianto Oreste del Buono: a lui questo classico è idealmente dedicato.
Links Correlati, Fonti e Immagini: http://www.repubblica.it/speciale/2003/fumetti/opere.html http://www.snoopy.com © 2003, United Feature Syndicate, Inc. |