Nick: FandangoL Oggetto: Patto di stabilita' (lungo) Data: 25/11/2003 8.29.9 Visite: 112
Vabbuo', seguo il consiglio di IoOdio e provo a mettere un post un attimino piu' impegnato. Chiedo venia agli economisti presenti per eventuali strafalcioni (sono dilettante allo sbaraglio nel campo) --- Il patto di stabilita' era nato come strumento di (auto)controllo tra i paesi della Comunita' Europea. In particolare era stato voluto da tutti quei paesi (Francia e Germania in testa) che temevano l'unione monetaria con altri paesi (Italia primo imputato) aventi una economia traballante. Ricordate le tremende battaglie contro i governi Dini e Prodi perche' l'Italia non doveva entrare in Europa? Alla fine, anche se con il fiato grosso, che la facemmo e ora siamo nel gruppo uno dell'Euro. Poi e' venuto il crollo della bolla tecnologica (ben prima dell'11 settembre) e, appunto, l'11 settembre, che ha dato la spallata finale ad un mercato sopravvalutato e sovreccitato per inesistenti miracoli economici legati ad internet. Chi sono stati colpiti maggiormente da questo crollo? Guardacaso i portavoce della moneta unica: Francia e Germania. Ovviamente l'Italia, da buona ultima, era anche lei in forte recessione (ed il default Cirio e i problemi della Parmalat e della Fiat, per non parlare dei Bond Argentini ne sono chiari segnali) E che fanno questo bel gruppetto dei tre? Si mettono daccordo e decidono che il patto di stabilita' non li riguarda, che va interpretato, ritoccato, aggiustato (con l'italiano Tremonti a capo di questa combriccola). Ovviamente sono contrari a queste operazioni di maquillage altri paesi (come Austria e Spagna) che credono in quei parametri. Il bieco trucco architettato e' di agganciare i valori di stabilita' alla situazione economica mondiale. Se quindi le cose vanno male, dice Tremonti, il patto puo' essere violato (piu' o meno leggermente). Ma la domanda sorge spontanea: Se le cose vanno male e non si fa nulla per aggiustarle (come impone il patto ai suoi contraenti), come faranno ad andare bene? Tremonti e' proprio un incompetente. Solo i ciechi non se ne accorgono. L'unica sua speranza e' che l'economia americana (come per sua fortuna potrebbe accadere) riparta e trascini gli export italiani al rialzo. Con la sua politica economica di condoni e una tantum sta attendendo il gigante USA e prega. Demente! Avete visto che l'IRPEF in pratica non esiste piu'? Con il nuovo prolungamento dei termini del condono (a cui mi sa ne seguiranno altri) si e' decretato, in realta', che pagare la tassa e' inutile e che esiste una nuova tassa, la tassa condono!!! Anche io, meschino lavoratore dipendente, non voglio piu' pagare le tasse, come tutti gli altri!!!!!!!!! Voglio tenermi i soldi in saccoccia, farli fruttare in borsa e poi dare le briciole allo Stato con un bel condono! Un incazzatissimo L
|