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Nick: Kashmir
Oggetto: Sfogo della buonanotte
Data: 16/3/2006 1.19.57
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E’ una di quelle sere in cui non riesco proprio ad andare a letto.
Mi sono rimessa a leggere dei vecchi post scritti da me, un vero autolesionismo.
Rispondevo sempre con un
alla fine di ogni frase, ero sempre allegra e pimpante, solare, è una caratteristica che mi ha sempre contraddistinto da molte altre persone che guardavano sempre il mondo unicamente come un covo di merda. Rimpiango molto la mia felicità.
Ero davvero felice, al 100%, e sbandieravo la mia felicità ai quattro venti, per contagiare tutti, per strappare qualche sorriso, e perché usciva da tutti i pori.
Nonostante tutto, ero felice.
Da quando avevo appena quindici anni e mezzo e mi iscrissi, per anni sono stata sempre solare, nonostante tutto...tutto quel poco…
Infatti mi sembrava strano, c’era gente che mi diceva "ma comm cazz faje?", io rispondevo sempre "sono troppo innamorata della vita".
Ora mi sono resa conto di aver accumulato troppo. E ne sto pagando le amare conseguenze.
Vorrei essere felice come quei tempi, alzarmi la mattina fresca e pimpante, andare a scuola, prendere per culo le ochette pariando con quei pochi amici non bigotti, spiegare a Marta in cosa consiste la parola "clitoride", dire a Valeria che a furia di parlare di pene ha inzuppato la sedia, cercare di far capire che il mondo non gira attorno a costantino (lettera minuscola usata di proposito), e tornare a casa, mettermi dopo pranzo davanti al pc, studiare, andare in palestra, tornare a casa, e il fine settimana uscire con Sara e con gli altri.
Vorrei poter dire "AMO LA VITA" con la stessa convinzione di prima; anzi, ora come ora mi basterebbe solo dirlo, anche senza convinzione, forse per convincere me stessa.
Vorrei tornare quella che ero, vorrei tornare a pensare che tutto è magia: la vita è magia, l’amore è magia, il sesso è magia, l’amicizia è magia, un prato è magia, un sorriso è magia.
IO sono magia.
Ma non mi viene da pensare a nulla di tutto ciò.
Poi vorrei coricarmi, e dormire come un angioletto.
Augurare la buonanotte a tutti con un bacetto sulla fronte, una carezza, e rimboccando le coperte.
Forse questa è l’ultima cosa che è rimasta della vecchia Giuliana.
‘notte*
"Ciao, bimba. Ti andrebbe di fare delle scale diatoniche sul mio flauto di pelle?" -Daniele Luttazzi-
