Nick: NEVERLAND Oggetto: V For Vendetta Data: 17/3/2006 13.11.24 Visite: 126
"Ricorda per sempre il 5 Novembre..."
"Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo. I governi dovrebbero temere il popolo".
Tratto dalla straordinario graphic novel di Alan Moore e David Lloyd e sceneggiato dai fratelli Wachowski (Matrix) il film può essere considerato uno dei lungometraggi più belli e controversi degli ultimi tempi.
In un ben poco idilliaco futuro, l'Inghilterra scampa miracolosamente al caos generato dalla guerra promossa dagli Stati Uniti, attualmente squassati da un'interminabile serie di conflitti interni, e si erge ora prima fra tutte le altre superpotenze mondiali sotto la tirannica egemonia del cancelliere Sutler (John Hurt). Il nuovo governo britannico ha schiacciato i propri cittadini in una morsa ferrea, cancellando di fatto qualsivoglia traccia di libertà personale tramite provvedimenti ad hoc, controllo degli organi di informazione principali e l'intervento arbitrario della brutale polizia segreta.
Evey Hammond (Natalie Portman), un'impiegata dell'unico network televisivo inglese, viene intercettata da alcuni agenti di quest'ultima dopo aver compiuto il malaugurato errore di uscire di casa durante il coprifuoco serale ma, poco prima che i poliziotti possano muoverle violenza, sulla scena compare un misterioso uomo mascherato che li riduce all'impotenza: il salvatore di Evey si fa chiamare semplicemente V (Hugo Weaving), e nasconde i propri lineamenti dietro una maschera dalle fattezze di Guy Fawkes. Proprio come quest'ultimo, il famigerato cospiratore della Congiura delle Polveri che, il 5 novembre 1605, tentò di far saltare in aria il Parlamento ma fu catturato e ucciso prima di riuscire nel suo intento, la missione di cui si fa carico V è quella di rovesciare l'attuale tirannia di Sutler e dei suoi lacchè, risvegliando il popolo dal torpore in cui è sprofondato affinchè possa ricostruire un degno futuro con le proprie mani.
Per Evey, tuttavia, è l'inizio di un incubo: combattuta tra la forza trainante degli ideali di V e la seppur vacillante fedeltà nei confronti del suo Paese, dovrà scegliere se piegarsi al regime e continuare la sua vita di sempre oppure affrontare un doloroso travaglio per sconfiggere le sue paure e prendere parte alla battaglia per la giustizia.
Prima indicazione fondamentale per gustare in pieno questo film: non sottovalutatelo, non scambiatelo per il solito prodotto d'intrattenimento Matrixiano zeppo di action ed effetti speciali.
Tratto dallo straordinario romanzo grafico di David Lloyd ed Alan Moore (che però come al solito ha preso le distanze dalla trasposizione cinematografica e non ha voluto farsi accreditare), questo "V per vendetta" può a buon diritto essere considerato uno dei lungometraggi più controversi degli ultimi anni. V per Vendetta svicola con eleganza dal pericoloso baratro della spettacolarità senza cervello e riesce ad appropriarsi con perizia di tutti i tasselli che hanno contraddistinto l'originale.
La portata eversiva del suo "testo" politico è probabilmente il fattore che del film maggiormente colpisce in profondità; la potenza di penetrazione dell’opera sta tutta nella bellezza del suo protagonista, un eroe-vendicatore anarchico, violento e radicale, emblema di una sete di giustizia che può trasformarsi in fanatismo e lucida determinazione. La forza di penetrazione del discorso di "V per vendetta" sta proprio nella voluta ambiguità del suo personaggio principale, che combatte con mezzi tutt'altro che legittimi l'oppressione di padrone schiavista.
Gli interrogativi che il film apre e vuole dibattere sono dunque senz'altro di enorme portata prima etica e conseguentemente politica. Tutto questo inserito in una messa in scena che per almeno un'ora e mezza possiede una potenza espressiva impressionante: dal montaggio alla fotografia del compianto Adrian Biddle, dai costumi alla regia ispirata dell'esordiente McTeigue, tutto contribuisce a rendere la pellicola un qualcosa di cui non ci di dimenticherà tanto facilmente. A smorzare un pò l'impatto dell'operazione forse è un pò troppo l'estetica cinematografica cara ai fratelli Wachowski ("Matrix"), qui produttori e sceneggiatori. Ma in fondo poco importa, perché quello che ricorderemo di questo "V per vendetta" è lo spirito di penetrazione di un'opera che prima di tutto vuole giustamente far discutere attraverso i suoi contenuti, e quindi mettersi essa stessa in discussione.
Il pregio di un prodotto come V per Vendetta, in qualunque formato mediatico lo si guardi, è quello di stimolare la riflessione su argomenti che l'opinione pubblica ritiene tabù: il terrorismo è forse un atto giustificabile se intentato nei confronti di una società che, a sua volta, lo pratica contro i suoi stessi membri? Conoscendo i trascorsi di V, quanto siamo portati a legittimare il suo comportamento? E' davvero l'anarchia la soluzione di tutto? Benchè meno cupo del suo corrispettivo cartaceo, dal quale si distacca soprattutto nel finale, V per Vendetta è un film poderoso che può scuotere in maniera positiva gli animi di quanti assistono alla proiezione, controverso e mozzafiato. Inoltre, sebbene l'autore abbia avuto molto da ridire riguardo il risultato finale, si tratta della trasposizione più fedele finora realizzata di un'opera scritta da Alan Moore... da stasera nei cinema...un gran film da non perdere.
"C'è molto più della carne dietro questa maschera. C'è un'idea, e le idee sono a prova di proiettile".
Fonti: warnerbros.it/vforvendetta Film.it IHMagazine.it
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