che ne pensate? voglio dire, voi che avreste fatto? tranne grove chiaramente, che sicuramente sarebbe arrivato con la spada laser ed avrebbe ammazzatuto tutti i cattivi.
Una ragazza del Vomero riconosce per strada la persona che qualche giorno fa le aveva rapinato il cellulare. Gli amici riescono a metterlo in fuga. L’episodio è successo nei pressi dell’istituto Lettieri, di via delle Acacie. Erano circa le tredici quando Teresa, quattordici anni, era uscita dalla scuola e, in compagnia di un’amica, stava passeggiando tra piazza Fuga e piazza Vanvitelli. Ad un certo punto tra la gente ha notato quel ragazzo, dall’apparente età di 22 anni, che qualche giorno prima l’aveva aggredita riuscendo a strapparle di mano il telefono cellulare prima di far perdere le proprie tracce. Subito dopo la rapina, Teresa aveva presentato denuncia dell’accaduto ai carabinieri del Vomero. Trovatasi faccia a faccia con il rapinatore, la ragazza è corsa ad avvisare il cugino che era poco lontano a chiacchierare con alcuni amici. I ragazzi, individuato il giovane rapinatore, hanno iniziato ad inveire verbalmente contro di lui, costringendolo ad allontanarsi poco dopo dalla zona, abbandonando ogni eventuale intento di ripetere una rapina ai danni di qualche altro ragazzo. Tutta la scena è avvenuta sotto gli occhi della preside dell’istituto che, vedendo la reazione dei ragazzi, ha temuto che la situazione potesse prendere una brutta piega ed ha avvisato la polizia. Fortunatamente i giovani si sono limitati ad inveire verbalmente, senza aggredire il rapinatore, evitando così che la situazione potesse degenerare; in ogni modo, il risultato ottenuto è stato che il malvivente, trovatosi improvvisamente riconosciuto ed additato dai presenti, si è trovato costretto a scappare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Teresa è stata accompagnata presso il commissariato dell’Arenella, dove gli uomini della squadra mobile le hanno mostrato l’archivio delle fotografie segnaletiche, sperando che in una di quelle la giovane potesse riconoscere il rapinatore. L’episodio, anche se non ha portato alla cattura del malvivente, è chiaro segno della ribellione dei ragazzi contro la microcriminalità locale. Intervenire fisicamente sarebbe stato rischioso ed avrebbe potuto portare a conseguenze gravi, ma le urla dei ragazzi hanno comunque fatto sì che il giovane potesse essere riconosciuto dalle persone presenti, impedendogli di compiere altre malefatte. Anche se il confronto con le foto segnaletiche non dovesse portare a nulla, è difficile che il rapinatore commetta l’imprudenza di farsi rivedere nella zona dove ormai è stato riconosciuto, e dove facilmente potrebbe incappare nelle forze dell’ordine.