Nick: ChelseaFC Oggetto: SCIOPERI E COSTO DELLA VITA Data: 6/12/2003 13.26.27 Visite: 118
infuriano le polemiche sui recenti scioperi senza preavviso nei trasporti pubblici, avvenuti a milano e a napoli. utenti inferociti, impossibilità di raggiungere il posto di lavoro, città invase da un fiume di auto che ha creato ingorghi inestricabili. ma la colpa è tutta dei lavoratori? ci sono stati 8 scioperi prima di questo, la vertenza per il rinnovo del contratto va avanti senza sbocchi da circa due anni. credo che qualsiasi persona ragionevole si renda conto che l'aumento del costo della vita avvenuto con l'introduzione dell'euro ha reso le condizioni di vita degli stipendiati davvero molto difficili. non è una questione di schieramento politico, ma di pura e semplice logica. anche la sinistra si è divisa su questo tipo di scioperi, perchè alla fine si innesca una guerra fra poveri che non fa bene nemmeno alle ragioni degli scioperanti. il problema è che gli scioperi regolamentati sono inutili, servono solo a far perdere soldi a chi li fa, non mettono l'azienda alle strette costringendola a rispettare gli impegni presi. questi scioperi duri avvengono sempre quando c'è una situazione di grave crisi sociale. chi può negare che ci troviamo proprio in questo tipo di situazione? con 900/1000 euro al mese non si riesce più a vivere. non c'è controllo dei prezzi. ieri, giusto per fare un esempio, un cocktail analcolico a piazza del gesù mi è costato 4 euro e un panino 5. non credo che i gestori di questi esercizi avrebbero avuto la faccia tosta di chiedermi rispettivamente 8.000 e 10.000 lire. ancora, la scorsa settimana sono stato a vedere una casa all'arenaccia (non a posillipo) da prendere in affitto con un amico, il prezzo? appena 750 euro al mese + due mensilità anticipate (oltre a quella in corso) e una cauzione di 1.000 euro. in questo contesto o si adottano delle misure radicali di contenimento del costo della vita o si aumentano considerevolmente gli stipendi dei lavoratori. altrimenti aspettiamoci delle forme di lotta sempre più dure, che badate bene non hanno una matrice di tipo ideologico, ma sono semplicemente il risultato di una situazione insostenibile. un'ultima considerazione. meno soldi nelle tasche dei lavoratori significano meno consumi, se l'operaio o il filotranviere non riescono ad arrivare alla fine del mese limiteranno ovviamente anche le spese, con conseguente crisi del commercio che non può essere solo alimentato dai consumi delle classi più agiate. a chi giova questa situazione? io credo a nessuno. spero solo che il governo si renda conto presto della gravità di quanto sta accadendo e adotti dei provvedimenti rapidi e urgenti. non vorrei facessimo la fine dell'argentina...... non rileggo, scusate eventuali errori. |