Nick: Mr_LiVi0 Oggetto: Il Times boccia Romano Data: 2/4/2006 14.38.4 Visite: 208
Caro clelud... il servizio da te politicizzato non è altro che una Marketta... a moretti e a tutta la banda di compagni privilegiati... leggi leggi !!! e meno male che esiste mediaset e la rai berlusconiana, altrimenti saresti solo condizionato dai giornali italiani che, come tutti sanno, hanno giurato fedeltà al centrosinistra (grande mossa da paese civile che ci ha fatot perdere qualche altra posizione nella classificA??? Ma noooo sono cazzate queste ). Ecco cosa pensa il Financial Times... Il Times boccia Romano: con lui Italia in crisi Quando si tratta di Silvio il Magnifico i giornali stranieri fanno i pappagalli: imitano tutto ciò che scrivono i colleghi italiani. Cioè, lo demonizzano in modo schizofrenico: clown corrotto, deficiente pericoloso, capitalista fascista, picchia- popolo populista, eccetera. E per quanto riguarda gli italiani che lo votano: poveri scemi. Perciò venerdì scorso non ci potevo credere quando ho visto sul Times di Londra un fondo intitolato " Back To Crisis", ovvero " Ritorno alla crisi". Incredibilmente, il pezzo aveva qualcosa di positivo da raccontare ( vi giuro!) nei confronti del Cavaliere e poi, ancora più incredibilmente, picchiava il Dio della Serietà e della Felicità Mortadella ( che bello!). Di solito, quando la stampa straniera si occupa del Cavaliere i giornali italiani riprendono subito in prima pagina quello che hanno scritto all'estero per demonizzarlo ancora di più. Negli ultimi due mesi ho letto sulla stampa inglese che il Berlusca è « indegno » di essere un premier perché fra l'altro è colpevole di aver « abusato sistematicamente del sistema legislativo a suo vantaggio » e di aver « cacciato via » dalle tv i comici, ( Guardian), e poi « sembra pazzo » , « pensa sinceramente di essere un Messia, vicino alla megalomania » ( Daily Telegraph), è « una minaccia tossica alla democrazia » e, addirittura, « è il diavolo » ( Guardian, ancora). Tutti titoli puntualmente ripresi in Italia. Ma guarda un po', invece ieri, a quanto mi risulta, neanche una parola sulla stampa italiana sul fondo del Times. Si capisce perché. Il quotidiano inglese aveva scritto del Berlusca che, « l'economia rimane con un sapore insipido » manon si può negare che il premier vanta « alcuni successi » . Non male questo, vi posso assicurare, rispetto al solito ritornello della stampa inglese ( per capirci, una specie di incrocio fra l'Unità e la Repubblica). Poi, però, sono praticamente svenuto quando leggevo quello che il Times ha scritto sul tema delle sedute spiritiche del Professore. Ha liquidato l'Unione come una coalizione « sul punto di diventare comica » unificata solo dalla « sua faccia bonaria e familiare » e da « un disgusto condiviso per signor Berlusconi » . Così diversi sono i numerosi partiti dell'Unione, continuava il quotidiano inglese, che se l'Ulivo va al potere, alla prima crisi che si presenta « se non si spacca, si scheggia » . E di conseguenza l'Italia rischia di « tornare a governi esplosivi di corta durata » , il che sarebbe non una commedia, ma secondo il quotidiano, « una tragedia » . Conclude il Times: « Almeno il signor Berlusconi, con tutti i suoi difetti, è stato in grado di rimanere primo ministro per l'intera durata dell'ultima legislatura. Questo rappresenta un caso unico nella politica italiana del dopoguerra » . Sono, è anche vero, un giornalista inglese. Ma non c'entro niente con quel fondo del Times, sono pronto a giurarlo. Così come non c'entro niente con un altro articolo della scorsa settimana, quello pubblicato dallo Spectator e che raccontava le solite sciocchezze. L'autrice, la famosa salottiera Lady Carla Powell, aveva scritto che il Cavaliere ha « chiassosamente fallito » nel realizzare le riforme promesse e perciò i suoi cinque anni di governo sono stati « tempo sprecato » , utili solo a permettergli di evitare il carcere! Anche io avevo proposto un pezzo allo Spectator sulle elezioni italiane sfruttando il fatto che la Bbc oggi mi vuole intervistare sulla minaccia rappresentata dalla destra alla democrazia italiana! Volevo scrivere: macchè! L'unica minaccia alla democrazia da queste parti si chiama, neanche estrema sinistra, ma semplicemente sinistra! Ma il mio suggerimento non interessa al nuovo direttore dello Spectator ( il mitico Boris Johnson non c'è più da un paio di mesi). Pazienza. Secondo me merita di vincere Silvio il Magnifico non solo perché è un rivoluzionario, il Che Guevara del momento insomma, e i suoi avversari sono dei noiosi e pericolosi reazionari. Merita di vincere anche perché è simpatico, e loro no. Loro sono antipatici. Perciò, oggi non vedo l'ora di sfogarmi davanti ai microfoni della Bbc. L'appuntamento è per le 15 davanti alla tomba del Duce a Predappio. Nick: T-34 Oggetto: re:Siamo un paese incivile Data: 15/3/2006 15.56.8 Visite: 2 attento a non farti licenziare che poi papy non ha altre frequenze da vendere per farti riassumere ahuAhuAhuAhuAhuAhuAUhAHUAUHUAHHUAhuA P. e P. |