Nick: crowblack Oggetto: GRAZIE KAROL ! Data: 2/4/2006 16.1.2 Visite: 184
2 APRILE 2005 – 2 APRILE 2006………….. "Amore contro nazismo e comunismo" Sodano: il Papa ne è stato cantore Significativo passaggio nell'omelia del cardinal Sodano, in San Pietro: "Il Papa è stato il cantore della civiltà dell'amore, la civiltà cristiana che è civiltà dell'amore a differenza radicale di quelle civiltà dell'odio che furono proposte dal nazismo e dal comunismo". Inoltre Sodano ha definito Wojtyla come Giovanni Paolo II il Grande. "In Paradiso ti conducano gli angeli" ha aggiunto Sodano riferendosi al Papa Il Paradiso "In Paradiso ti conducano gli angeli, un coro festoso ti accolga e ti conduca alla Città Santa, perché lì tu abbia una requiem aeternam". Particolarmente sentito il viatico che il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, ha indicato per Giovanni Paolo II, nella Santa Messa in suffragio del Papa. "E' vero, il nostro animo è scosso da un fatto doloroso - confessa Sodano - Giovanni Paolo II ci ha lasciati. Egli, però, per più di un quarto di secolo ci ha sempre invitati a guardare a Cristo, una ragione della nostra speranza. E ha portato in tutte le piazze del mondo il Vangelo della speranza cristiana, insegnando a tutti che la nostra morte non è che un passaggio verso la patria del cielo: questa è la nostra fede, questa è la fede dei cristiani". Ecco allora che "il dolore del cristiano si trasforma subito in un atteggiamento di profonda serenità. Certo - ammette il cardinale - l'affetto delle persone care non ci esime dal soffrire, dal versare lacrime di dolore, soprattutto nel momento del distacco". Ma, esorta Sodano, "la fede ci invita a levare il capo e a guardare lontano; anzi, a guardare in alto! Cosi', oggi, mentre piangiamo la dipartita del Papa che ci ha lasciato, apriamo il cuore alla visione del nostro eterno destino. Mentre si distrugge la dimora terrena -ricorda il celebrante- se ne costruisce un'altra nel cielo. Si spiega cosi' la gioia del cristiano, in ogni momento della propria vita". Il cardinale Sodano, celebrando la Santa Messa nella giornata in cui la Chiesa, come seconda domenica di Pasqua detta 'in albis' a ricordo delle vesti bianche del nostro battesimo, dedica la festività alla Divina Misericordia, chiarisce che "il senso dell'odierna festa è che, per quanto peccatori, accanto a noi vi e' sempre la misericordia di Dio Padre che ci attende". Una festa, sottolinea, "istituita proprio dal compianto Papa Giovanni Paolo II, come una delle eredita' del suo pontificato, per sottolineare questo aspetto cosi' consolante del misteri cristiano". Inoltre, "fu sempre il nostro amato Papa a chiamare poi la Chiesa d'oggi ad essere la casa delle Misericordia, per accogliere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, di perdono e di amore". Cantore contro nazismo e comunismo Il cardinale Sodano sottolinea con forza, nei passi finali della sua omelia, come "Giovanni Paolo II, anzi Giovanni Paolo il Grande, divenne il cantore della civiltà dell'amore, vedendo in tale termine una delle definizioni piu' belle della civilta' cristiana. Si' -ribadisce il segretario di Stato vaticano- la civilta' cristiana e' civilta' dell'amore, a differenza radicale di quelle civilta' dell'odio che sono state conseguenze nel secolo XX di tante ideologie". Nel testo scritto dell'omelia -consegnato in sala stampa vaticana- il cardinale Angelo Sodano specificava quali fossero quelle ideologie, nominando direttamente come "civilta' dell'odio" quelle "proposte dal nazismo e dal comunismo". Riferimenti diretti che, nell'omelia pronunciata nel corso della Santa Messa in suffragio di Giovanni Paolo II, ha preferito affidare al libero intuito dei fedeli. Un Papa davvero giramondo Il 104esimo e ultimo viaggio a Lourdes I viaggi papali si sono fermati a quota 104 con il pellegrinaggio nel santuario di Lourdes. Si calcola che i chilometri percorsi in auto, aereo, treno, elicottero abbiano superato di tre volte la distanza tra la terra e la luna (quasi 30 volte il giro del mondo). E si calcola anche che Wojtyla sia stato in viaggio per oltre 600 giorni complessivi, pronunciando 2.450 discorsi per portare nel mondo la parola di Cristo. Ma non sono però di certo i primati ad interessargli, quanto l'incontro con le culture, con il terzo mondo emarginato, i malati, le comunità cattoliche perseguitate e sofferenti. "I cardinali hanno eletto un Papa sconosciuto, ma anche un Papa che ha riscoperto una vocazione itinerante". Per sua stessa ammissione la missione universale di Giovanni Paolo II si è palesata in viaggio. Dalle primissime trasferte in Messico e in Polonia nel lontano 1979, fino al centoquattresimo viaggio la sua forza si è rivelata portando testimonianza ai popoli della terra della carità cristiana, fornendo prova della vicinanza della Parola di Dio al genere umano. Viaggiava per portare la parola di Dio ma anche per promuovere la pace e la giustizia, contro la violenza, la necessità di rafforzare un ordine internazionale basato sul multilateralismo. Questo predicava al mondo. La programmazione dei viaggi non si è interrotta nemmeno nell'ultimo periodo di vita del Papa. L'età, la sindrome parkinsoniana e la difficoltà a muoversi non sono riusciti a fermare il suo entusiasmo. Wojtyla non ha voluto rinunciare ad incarnare il ruolo di profeta itinerante nonostante il divieto dei medici che gli continuavano a suggerire riposo. Le ultime trasferte lo hanno visto utilizzare pedane mobili, ascensori per salire le scale dell'aereo, seggiole a rotelle durante le celebrazioni liturgiche. Questo pontificato itinerante, giocoforza, non poteva non avere riflessi nella geopolitica della Chiesa assestando come diretta conseguenza un colpo decisivo alla tradizionale romanità del papato. In 26 anni di regno nei dicasteri della curia sono stati chiamati prelati di varie nazionalità, tanto che oggi negli uffici vaticani si parlano più lingue, proprio come accade nel Palazzo di Vetro, benchè la lingua principe rimanga l'italiano. L'internazionalizzazione ha rafforzato il confronto tra i vescovi dei vari continenti, ha alimentato rapporti costanti con le conferenze episcopali, modificato il legame tra la curia e il Successore di Pietro, fornito una visione più universale agli organi di governo della Santa Sede. Sotto la guida di Giovanni Paolo II l'apparato ha cambiato volto. La marcata impronta italiana esistente sotto Paolo VI, ha via via lasciato il passo ad una fotografia più composita e completa del carattere universale della Chiesa. www.tgcom.it 1920 Il 18 maggio nasce a Wadowice (Kraków), in Polonia. 1926- 1937 Anni della sua formazione scolastica fino al Ginnasio Statale "Marcin Wadowita". In questo periodo compie il suo primo pellegrinaggio a Częstochowa. 1938 Riceve il Sacramento della Cresima. Superato l'esame di maturità con ottimi voti, ottiene l'ammissione alla Facoltà di Filosofia, indirizzo Filologia polacca, dell'Università Jagellonica di Cracovia. 1940 Inizia l'attività di operaio nelle cave di pietra a Zakrzówek, presso Cracovia, per guadagnarsi da vivere, evitando così la deportazione e i lavori forzati nel Terzo Reich germanico. 1942-1945 Inizia a frequentare corsi clandestini della Facoltà di Teologia dell'Università Jagellonica come Seminarista dell'Arcidiocesi di Cracovia. L'Arcivescovo Adam Stefan Sapieha lo trasferisce, assieme ad altri seminaristi "clandestini", nel Palazzo dell'Arcivescovado. 1946 Ottiene il Suddiaconato e il Diaconato e il 1 novembre è ordinato sacerdote. Il 2 novembre celebra la S. Messa Novella nella Cripta di San Leonardo a Wavel. Successivamene parte per proseguire gli studi a Roma. 1947 Supera l'esame di licenza in Teologia. 1948 Sostiene l'esame per l'ammissione al Dottorato e discute la sua tesi di laurea "Doctrina de fide apud S. Joannem de Cruce". Da Roma rientra in Polonia e viene destinato, in qualità di viceparroco, alla parrocchia di Niegowić presso Gdów. 1953 Insegna Etica sociale cattolica presso la Facoltà Teologica dell'Università Jagellonica. 1958 Viene consacrato Vescovo nella Cattedrale di Wavel (Cracovia). 1962 Partecipa ai lavori del Concilio Vaticano II, prima Sessione (11 ottobre-8 dicembre), con un contributo importante nell'elaborazione della costituzione Gaudium et spes. 1964 Anno della Bolla papale che lo nomina Arcivescovo di Cracovia. Partecipa alla III Sessione del Concilio (14 settembre-21 novembre). 1966 Viene costituita la Commissione Episcopale polacca per l'Apostolato dei Laici. L'Arcivescovo Wojtyła ne è presidente. 1967 Partecipa alla prima riunione del Consilium pro Laicis. Il papa Paolo VI annuncia il Concistoro e tra gli eletti al cardinalato vi è il nome di Karol Wojtyła. Da Paolo VI è fatto Cardinale nella Cappella Sistina. 1968 Prende possesso della Chiesa titolare di S. Cesareo in Palatio a Roma. 1969 Approvazione dello Statuto della Conferenza Episcopale; il Cardinale Wojtyła è Vicepresidente della Conferenza. Di ritorno dall'America del Nord, partecipa alla prima Assemblea Generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, come Membro di nomina pontificia. 1971 Partecipa alla II Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (30 settembre-6 novembre). Viene eletto al Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. 1976 Predica gli esercizi in Vaticano, alla presenza di Paolo VI. A Roma, il Card. Wojtyła presiede la delegazione polacca al Congresso Internazionale delle Università cattoliche e Facoltà ecclesiastiche sulla preparazione della nuova Costituzione Apostolica per gli studi ecclesiastici. 1977 IV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il 24 ottobre è eletto al Consiglio del Segretariato Generale del Sinodo. 16 ottobre 1978 (17.15 circa) Il Cardinale Karol Wojtyła viene eletto Papa. È il 263° Successore di Pietro. DIALOGO TRATTO DAL FILM SU KAROL WOJTYLA(IN ONDA ORA SU RAIUNO): Attore: "Quando arriveranno i russi ci porteranno la vodka e la libertà…." Attore(Karol Wojtyla): "Magari la vodka la porteranno ma non la libertà…….dicono di essere dalla parte dei lavoratori ma a patto solo se rinunceranno alla libertà e sostituiranno Dio con lo Stato…….. "Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo" (cit.)
GRAZIE PER TUTTO L’AMORE CHE CI HAI DONATO! Non piangere se non puoi vedere il sole perchè le lacrime ti impediranno di vedere le stelle. |