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Nick: rockgirl
Oggetto: La Vera Storia Italiana
Data: 5/4/2006 19.56.14
Visite: 126








La copertina della pubblicazione
La copertina della pubblicazione





Spedito per posta alle famiglie "La vera storia italiana". Ma rispetto
al 2001 l'almanacco di propaganda appare assai meno avvincente
Dal fotoromanzo al trash
e la magia di Silvio scompare

L'opuscolo forzista 5 anni dopo: trionfa l'anonimato
di FILIPPO CECCARELLI


<B>Dal fotoromanzo al trash<br>e la magia di Silvio scompare</B>
La rivista Berluscony Story uscita nel 1994


COME si dice in questi casi: aridatece, o meglio arispeditece Una storia italiana. Perché appena finito di sfogliare La vera storia italiana, e cioè il nuovo almanacco illustrato di propaganda berlusconiana che diversi milioni di famiglie stanno per ricevere per posta, si è colti da smarrimento, delusione e nostalgia.

Ma quale "vera storia"? Meglio quella "falsa", allora. E comunque: quanto più ricco, quanto più avvincente e curato, l'opuscolo elettorale di cinque anni fa! Si trattava anche in quel caso di una agiografia, e in 130 pagine il Cavaliere vi compariva 250 volte. Ma la novità e l'impudicizia stessa dell'operazione, l'assortimento delle pose, le foto sfolgoranti, i titoli squillanti, le testimonianze dei buoni padri salesiani, le avventure di mamma Rosa, ecco, tutto questo inaugurava o forse riportava in dote alla post-modernità l'antico genere encomiastico.

Fu a suo modo un grande colpo pubblicitario, e il miglior complimento Una storia italiana se lo conquistò quando l'allora consigliere berlusconiano Crespi volle promuoverla al rango del "fotoromanzo". Ecco: più che un sequel, questo nuovo prodotto appare un'emulazione raffazzonata e trafelatissima del precedente, con il che rientra in pompa magna nei canoni del trash.

Forse dipende dagli autori. Quelli dell'almanacco del 2001, d'altra parte, erano due autentici poeti del berlusconismo cortigiano: Sandro Bondi e Guido Possa, che per l'occasione diedero il meglio della loro arte glorificatoria a loro volta rielaborando un modello di opuscolo uscito quasi clandestinamente nel 1994 per le edizioni Trend - 3.900 lire che ogni collezionista di magagne dell'immaginario non si pentirà mai di aver speso. Berlusconi story, s'intitolava: belle foto, spesso inedite, titoli efficaci, testi a puntino. 



 







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Possa & Bondi rimpastarono quel materiale apocrifo, ma di ovvia produzione berlusconiana. L'aggiornarono, piazzando nel primo sfoglio l'immagine del Cavaliere che annusava i fiori, tolsero un po' di Veronica, aggiunsero un po' di mamma Rosa e il "fotoromanzo" era perfetto.

Si dimenticarono solo di cambiare l'oroscopo. Quello del 1994 era identico a quello del 2001, entrambi garantendo a Berlusconi transiti di Saturno nei Pesci, ma soprattutto "risultati all'impegno profuso". Nella Vera storia l'oroscopo non c'è più. In compenso a pagina 42 c'è Padre Pio, oltretutto curiosamente presentato nel sommario come uno che "ha dedicato tutta la sua esistenza allo studio della religione cattolica". Cosa c'entrerà mai, il santo di Pietrelcina, sulle pagine di un almanacco elettorale, è certo un mistero poco glorioso, a parte la santificazione sia avvenuta nel giugno del 2002, cioè sotto il governo Berlusconi. Ma pazienza.

L'opuscolo di quest'anno è anonimo. "Committente Responsabile" risulta l'amministratore di Forza Italia, Rocco Crimi. Gli indirizzi dei destinatari li ha forniti l'archivio elettronico della Postel. Oltre che poco primaverile, la foto di copertina che ritrae Berlusconi in paltò è leggermente sfocata. Per via di Luca di Montezemolo, la Ferrari alla destra del presidente è come minimo improvvida. La grafica ondeggia tra Famiglia cristiana e Nuova polizia. I contenuti - promessi come "il dietro le quinte del governo Berlusconi" - appaiono un po' confusi; l'ordine cronologico si intreccia con i temi causando ripetizioni.

Alcuni titoli suonano buffi, per esempio: "Nonostante l'11 settembre il governo continua a lavorare". E poi, paradossalmente, c'è poco Berlusconi, come se il ruolo istituzionale ne avesse incapsulato l'energia. Per via del proporzionale, gli alleati italiani non esistono proprio. Tra gli stranieri c'è parecchio Papa Ratzinger e forse troppo Putin (quattro foto). La diplomazia della pacca sulle spalle è dispiegata sul piano fotografico in forme quasi imbarazzanti con occhiate languide, abbracci, carezze e strizzate corporee tra il Cavaliere e Aznar, Schroeder e Blair.

Le biografie degli uomini di governo di Forza Italia sono a tratti grottescamente incensatorie, senza per questo mai smettere di essere noiose nella loro ufficialità. Letta è "l'infaticabile"; Martino "il ministro di pace"; la Moratti "la lady di ferro". "Se tutti i ministri sono come Pietro Lunardi - si legge - allora ben vengano". Il carattere di Micciché è "indomito"; la carriera politica di Scajola "aveva nella storia della sua famiglia tutti i segni premonitori". Tremonti "è senz'altro con Silvio Berlusconi - è specificato - la principale icona di questo governo". Del sottosegretario Bonaiuti si scrive che si è guadagnato "il plauso divertito addirittura del nuovo Pontefice, Benedetto XVI, attento osservatore delle cose italiane al quale la figura del Portavoce non era affatto sfuggita". E vai!

Scoperto è l'intento manipolatorio delle foto di Prodi (smorfia), Rutelli (occhi al cielo, quasi storti) e D'Alema (mano sulla bocca). Qui e lì alcune primizie storiche: l'assassinio di Gentile, le decimazioni nell'Armata rossa, le cattiverie di Mao e di Hitler.

Sempre sul piano delle illustrazioni dominano i laboratori di analisi, i carrelli della spesa e un sacco di soldati e poliziotti (ben 18 fotografie, con mitra, sciabole, mezzi militari). Privo del tocco mistico e magico, questo inedito berlusconismo guerriero si sposa maluccio con le immagini delle coppie e delle famiglie felici. Quasi tutti sono modelli - alcuni, si direbbe, nemmeno italiani. I cittadini ripresi sullo sfondo hanno quasi tutti il volto schermato. E proprio qui forse casca l'asino della propaganda, perché gli oscuri agiografi del berlus-trash avevano paura di renderli riconoscibili. E quindi autentici, reali, insomma veri: a differenza della Vera storia italiana che sta per arrivare nella cassetta delle lettere. 

(tratto da La Repubblica.it)

-Ritrovato stamattina sulla porta di casa.
Disgustata e allibita
mando un Grottesco saluto a tutti.







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La Vera Storia Italiana   5/4/2006 19.56.14 (125 visite)   rockgirl
   re:La Vera Storia Italiana   5/4/2006 20.1.2 (44 visite)   R-Soft
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