Nick: NEVERLAND Oggetto: Alla Ricerca Di Nemo Data: 9/12/2003 18.11.58 Visite: 117
Essendo il solito inguaribile "bambinone" ieri pomeriggio ho avuto modo di gustarmi l'ultimo capolavoro animato Natalizio della Disney...
"Alla Ricerca Di Nemo".
E' da quando ho compiuto 15 anni circa che non ho più amato i film animati della Disney o tutti quei cartoni made in America, con quell'inconfondibile tratto U.S.A., forse per la troppa passione per tutto quello che è animazione Giapponese o forse perchè sono cresciuto a Pane e Goldrake e con un genere d'intrattenimento animato completamente differente da quello esclusivamente mieloso, buonista e strappalacrime della Disney. Stavolta però ho deciso di fare un'eccezione, ma solo perchè "Alla Ricerca Di Nemo" è l'ultima fatica animata di quei geni della computer grafica della Pixar.
 La scelta di inglobare la Pixar, e la sua indiscutibile qualità, nel "Disney sistem" ha consentito alla major del castello incantato di conservare la leadership del mercato dell'animazione mondiale. Le produzioni digitali della Pixar, infatti, mantengono sempre sia un elevato standard d'animazione (qui addirittura si cimentano con l'acqua, noto elemento ostico per la resa grafica, e movimenti evolutissimi dei protagonisti) sia un plot interessante. Probabilmente senza la geniale Pixar oggi la Disney si troverebbe a dover inseguire le sue avversarie storiche (la Fox e la Dreamworks).
Cmq sia finalmente, è arrivato anke in Italia anke se con quasi un anno di ritardo, sul grande schermo il capolavoro tecnologico della Pixar. Una storia di vita reale, tra il disilluso e il divertito, forse figlia dei tempi, sicuramente lontana dai classici canoni Disney...
La Trama: Nell'oceano ci sono 3,7 trilioni di pesci. Uno di questi si chiama Nemo. Un piccolo "pesce pagliaccio" che deve affrontare il grande blu, vincendo le sue paure per conoscere mille personaggi variopinti e diventare adulto. Accanto a Nemo diverrà adulto anche il padre Marlin, iperprotettivo e pauroso del mondo, costretto ad affrontare un lungo, incredibile viaggio alla ricerca del figlio rapito dall'uomo, dalle barriere coralline fino all'Australia. Accompagnato da pesci di ogni razza e personalità - tra cui la svampita Dory - splendidamente rappresentati dalla Pixar, Marlin ci farà vivere le sue angoscie e gioire per le sue rivalse.
Quindi se pensate che Nemo sia il protagonista del nuovo lungometraggio Disney/Pixar avete ragione, ma solo in parte. Nemo è stato "rapito" da un essere orribile (un sub) e sarà Marlin, il padre, che intraprenderà l'interminabile ricerca dalla barriera corallina fino al porto di Sidney per ritrovarlo. La promessa fatta al figlio ancora uovo lo porterà a tentare l'impossibile insieme Dory (compagna d'avventura trovata lungo il cammino): attraversare il grande blu per ritrovare il piccolo. Dagli squali vegetariani alle balene che ricordano Pinocchio passando per colonie di tartarughe e foreste di meduse, pellicani, ogni rappresentante della fauna marina ha fatto la sua comparsa.
Tutto l'oceano vive davanti ai nostri occhi il suo eterno rigenerarsi, tra drammi e vittorie quotidiane. Alla fine il viaggio Marlin giungerà a destinazione, e con l'aiuto di tanti amici, padre e figlio riusciranno a rincontrarsi.
Pixar ha realizzato il suo capolavoro tecnologico. Uno splendore ininterrotto di colori ed effetti speciali ci porteranno nelle profondità oceaniche, come se fossimo davvero li, rivivendone lo stupore e la minaccia al tempo stesso. I mille animali che compariranno in questa storia sono ricreati con attenzione documentaristica ai loro movimenti (splendidi i granchi), alla personalità di gruppo (vedi i gabbiani), alle abitudini alimentari fino alle tecniche di caccia. E' un autentico mondo pulsante di energia di cui si può quasi avvertire la pressione, e che sembra estendersi in ogni direzione oltre le mura della sala, quasi lo schermo davanti a noi fosse un autentico oblò da cui stiamo spiando.
La solita "magia Disney" irrompe trionfante sin dalle prime inquadrature, ma forse il pubblico non avrà ancora capito in quel momento che tipo di esperienza andrà a vivere... Come già detto all'inizio io appartengo alla robot generation. Sono cresciuto con valori semplici ed espliciti. I cattivi per me erano sempre cattivi, con le loro fissazioni, ben definiti e riconoscibili. Gli eroi per me erano senza macchia né paura, paladini il cui esempio trascendeva nella morale, nella filosofia, nell'emblema. Le favole per me avevano e avranno sempre un lieto fine.
Per una persona come me non è facile accettare la complessità delle favole di oggi: i cattivi diventano vittime, le tragedie non hanno colpevoli ma sono figlie del destino, delle regole della natura. Gli eroi sono gente comune: non sono sempre belli, non sono sempre coerenti, sbagliano come facciamo noi. Si è discusso spesso di come le regole del business avessero allontanato la Disney dalle sue origini, facendole dimenticare lo spirito originario con cui Walt aveva iniziato tutto: la favola, l'immersione in mondi impossibili dove lo spettatore vive esperienze altrimenti solo sognate. Per Walt il disegno animato doveva essere l'incarnazione di una cultura dell'evasione. Ogni film inoltre, doveva cementare principi chiari nella mente dei ragazzi, e ricordarli agli adulti troppo distratti dalla routine della vita. Quindi finalmente si ha avuta l'evoluzione dell'industria disneyana dopo la dipartita del suo fondatore e certamente questo lungometraggio non può evitare i riflettori della critica, perchè si tratta di un punto di svolta.
La domanda è: che messaggio intende comunicare la Disney? La vita è difficile? Ogni giorno occorre combattere battaglie contro i propri simili e contro pericoli inaspettati? Occorre accettare i propri difetti e lottare per emergere? Le sconfitte e la tragedia sono sempre dietro l'angolo? Noi "grandicelli" sappiamo bene quali siano le regole della vita, abbiamo perso, chi più chi meno, le nostre illusioni. Il lavoro e gli affetti, con le loro ingiustizie, ci hanno reso tutti più cinici, o maturi se preferite, rispetto a quando eravamo piccoli. Ma è giusto che un bambino impari questa lezione? Non è forse un atto di egoismo, di arroganza, decidere che un cartone animato presentato per un pubblico giovane, ne attacchi senza pietà e in modo incalzante il suo castello di innocenza, spogliandolo della sua visione di un mondo allegro e pieno di avventure?
In Nemo non ci sono partiti per cui schierarci, non ci sono sconfitti o vincitori assoluti. I cattivi seguono la loro natura, non lo sono per scelta. I pericoli appaiono come inevitabili, la morte fa parte delle regole del gioco nell'oceano, e non si possono accusare sfortuna o destino, bisogna semmai accettarla come realtà quotidiana. Forse Nemo è solo un figlio dei nostri tempi, forse in un mondo in guerra non c'è tempo per fantasticare di mondi felici e perfetti...eppure... eppure queste riflessioni nascono dalla visione di un cartoon Disney...strano ma vero!
"Alla ricerca di Nemo" giunge nelle sale italiane come di consueto con un anno di ritardo rispetto al resto del mondo. Un periodo di tempo sufficiente per tastare il polso alla capacità dei personaggi ittici della Pixar di memorizzarsi nella mente del pubblico. Ebbene il responso della critica è un pò controverso. Meraviglioso esempio di animazione artificiale, questo film fa ricredere chiunque pensi che la computer grafica abbia raggiunto i limiti del fotorealismo, perchè ne va oltre, aggiungendo una dimensione fisica alle immagini. Incalzante fino allo spasimo, spietato nel portare sullo schermo eroi menomati e dalla vita sofferta. Un film che regala molte più ansie che momenti divertenti... ma che momenti divertenti belliiiiiii!
C'è lo spazio anke per un paio di omaggi al "maestro" Alfred Hitchcock: la musica di "Psycho" che accompagna la comparsa della bambina e l'attacco dei gabbiani al pellicano in perfetto stile "Gli uccelli".
A finale Nemo è una sorta di "road-sentimental movie" che alterna momenti drammatici a situazioni esilaranti, d'altronde il lato crudele della vita ormai appare sempre più spesso anche nei cartoni (Nemo detiene il record di morti, più di 400 se contiamo i piccoli e Coral, per la Disney), seppur mitigato da un finale riconciliatorio. La scelta di trattare sempre temi di grande impatto, in questo caso il rapporto genitore/figlio, rende universali le pellicole sia geograficamente che in termini d'età e come al solito consente la "grande imbarcata" della famiglia al cinema.
Finding Nemo mi ha fatto impazzire... è bellissimo e tecnicamente davvero ben realizzato...grande Pixar! Anche i dialoghi sono strepitosi e il doppiaggio Italiano è davvero notevole. Le tartarughe ad esempio che usano un linguaggio molto "giovanile" tipo "ehi bello", "figo" o cose del genere...sono uno spasso!
La voce narrante di Albertazzi è adattissima alla pellikola! Spettakolo... e anke se il film ha un incipit "triste" in parekkie sequenze (specie quando c'è di mezzo Dory) ho riso come un bimbo!!! "E' un pesce... è rosso..." "Sono io" "E' un pesce... è rosso..." "Sono io" "E' un pesce... è rosso..." "Sono io" "Ok... più difficile... è un pesce... è rosso... ha le strisce bianche..." "Sono io"
"mio, mio, mio, mio, mio, mio..." "Ah questi umani, credono di essere i padroni del mondo." "Probabilmente è Americano!"
Gustatevi il trailer per avere un'idea di quello che vi aspetta al cinema: http://www.disney.it/Film/nemo/trailer/trailer.html Graficamente è davvero splendido, un capolavoro.. meglio di Monster Inc., la differenza sta nel fatto che Nemo non è solo comico come il precedente. "Alla ricerca di Nemo" ha alcuni passaggi che sono stati forzati con molto stile: l'incipit drammatico, il protagonista handicappato, il sangue e le ferite, la morale per i genitori invece che per i figli, la Pixar sta veramente troppo avanti e non mi stupirei che, dopo la nuova restaurazione della Disney, i prossimi film vengano distribuiti con etichetta Buena Vista.
E' davvero un bel film, anke se non ha una volontà così fortemente comica... Non perdetelo, è fantastico, spassosissimo!!!!! Fate un regalo al bambino che è in ognuno di voi questo Natale e andate a vederlo... se vi strapperà anke solo un sorriso beota dal volto il film avrà raggiunto il suo skopo e potrete anke ringraziare il sottoscritto!
Ora non resta che attendere sbavando la prossima fatica della Pixar (prevista per il Novembre 2004)... stavolta si parlerà di supereroi... godo, godo e credo proprio penso che questo "The Incredibles" attualmente in lavorazione mi farà impazzire.
Il trailer promette davvero grandi cose: http://www.pixar.com/theater/trailers/index.html Ma visto che ci vuole un anno per ora è meglio che me lo dimentico... magari stasera mi gusto nuovamente Nemo! ...e ricordate...tieni la corrente Beloooooooooooooooooo!!!
Links Correlati, Fonti e Immagini: Disney.it Pixar.com Filmup.com Multiplayer.it © Disney/Pixar 2003. |