Nick: {D|4BoLiK Oggetto: INCENDIATO VESUVIO ZONA ROSSA Data: 16/4/2006 12.41.31 Visite: 177
DANIELA SPADARO Sant’Anastasia. A fuoco l’ex macello di via Pomigliano. «Il Vesuvio è zona rossa, rossa di rabbia»: così i ragazzi del «Collettivo Vesuvio Zona Rossa» che da circa un anno hanno occupato l’ex mattatoio di a Sant’Anastasia, commentano l’atto vandalico ai danni della struttura, con un duro comunicato diffuso via Internet. L’incendio, che si sospetta di origine dolosa, è stato appiccato nella tarda serata di martedì dopo che gli sconosciuti piromani si erano introdotti nello stabile forzando il lucchetto del cancello. L’ex mattatoio era vuoto e i vigili del fuoco, avvisati dai proprietari di un ristorante adiacente, sono intervenuti sedando i due focolai distinti, uno nella sala assemblee e l’altro nella casetta all’ingresso. «È andato tutto in fumo: poltrone, sedie, computer e materiale vario» - dice la nota degli aderenti al centro sociale. I carabinieri hanno sequestrato lo stabile ed i ragazzi del collettivo, attraverso un veloce passaparola, sono riusciti a recuperare il materiale non danneggiato. Il collettivo Zona Rossa, che nell’ultimo anno ha organizzato cineforum e manifestazioni nella struttura comunale dopo averla ripulita ed occupata dichiarando l’autogestione, fa sapere che «l’entusiasmo e la rabbia di noi tutti non sarà spenta dalle fiamme, chiunque sia stato ad appiccarle, si tratti di idioti o neofascisti frustrati». Dal comune l’assessore Giuseppe Di Marzo precisa: «Presto renderemo quella struttura un CENTRO SOCIALE a tutti gli effetti, affinché le aggregazioni spontanee siano tutelate e protette». E mentre i carabinieri seguono una pista che si concentra su uno «sfregio» maturato tra gruppi di ragazzi che frequentavano la struttura, negando peraltro che ci siano stati danni ingenti ed escludendo atti di matrice politica come si evince invece dal comunicato diffuso dal collettivo, il senatore Tommaso Sodano (Rifondazione Comunista) parla di un «atto gravissimo che deve far riflettere». «Conosco personalmente molti dei giovani che frequentano il centro e so che si impegnano moltissimo nel sociale occupandosi di recuperare ragazzi a rischio, arrivando dove spesso non arrivano le istituzioni» - dice Sodano. ARTICOLO DE " IL MATTINO" |