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Nick: NEVERLAND
Oggetto: Dilbert & Repubblica
Data: 19/12/2003 11.45.1
Visite: 472

Ecco il volume di Repubblica che tutti gli impiegati d'ufficio aspettavano...vero Corum?
troverete oggi in edicola come ogni Venerdì l'ennesimo volumazzo de "I Grandi Classici Del Fumetto Di Repubblica"...
come accennato il tomo odierno è tutto dedikato a...



...Dilbert!



L'Opera:



E' il fumetto-manifesto di tutti gli impiegati, di tutti quelli che hanno uno o più capi e vari colleghi con cui lavorano in uffici angusti e anonimi.
Del loro destino Dilbert offre la rappresentazione umoristica, qualche volta consolatoria, spesso una comica forma di riscatto.
Certo, non molti sono davvero come lui:
così single da avere un cane parlante (e piuttosto saccente) come compagno di vita.
Ma, evidentemente, l'immedesimazione riesce lo stesso:
non c'è fumetto che nell'ultimo decennio sia stato affisso negli uffici di tutto il mondo più di Dilbert. Ora le sue strisce appaiono in 2000 giornali di 65 paesi, e i suoi 22 libri sono stati stampati in oltre 10 milioni di copie.
Dilbert è stato anche il primo personaggio disegnato accessibile su Internet:
dilbert.com è il sito più visitato della storia del fumetto.



Chi ha avuto a che fare con il cinico mondo aziendale e detesta di cuore il proprio lavoro subisce un processo di identificazione.
Questa è la terribile spiegazione del successo di questa striscia.
Negli Stati Uniti non c'è muro di ufficio o terminale di computer da cui non occhieggi una tavola di Dilbert.
Il folle surrealismo che Scott Adams, l'autore, inietta continuamente nel disegno non riesce ad incidere su questa riconoscibilità e accresce il fascino della striscia.
Nonostante gli animali parlanti sadici e i contabili che sembrano troll, il commento del lettore è:
"tale e quale la mia azienda".
Come in tutte le rappresentazioni intelligenti non ci sono buoni e cattivi:
alla demenzialità della dirigenza si contrappone un cinico egoismo e un'idiozia sconfinata degli impiegati.



Il sarcasmo sull'alienazione da ufficio è feroce, lontano dalla pacata parodia che si poteva trovare in Bristow, storica striscia ambientata nel mondo dei colletti bianchi.
L'ambiente freddo e impersonale degli uffici è tratteggiato da un disegno minimalista fino all'eccesso.
Gli spunti comici sono in presa diretta dalla realtà.
Scott Adams è stato a suo tempo un impiegato e riceve ogni settimana in una mail-box apposita, scottadams@aol.com, migliaia di segnalazioni su cretinate aziendali.



I Personaggi:



Dilbert, buffo personaggio senza bocca, è l'impiegato qualunque.
Ha una cravatta che sembra vivere di vita propria e forse ama la tecnologia più del genere umano.
Penne nel taschino e luccicanti calzini bianchi, ha le attitudini sociali di un mousepad, specie nei rapporti con l'altro sesso.
Come molti dei suoi lettori è sottoposto alla follia aziendale dei suoi colleghi, alla stupida retorica e prosopopea dei dirigenti, ai capricci del suo capo ufficio o di chi altro sta sopra nella scala gerarchica.
Deve convivere con ogni sorta di inettitudine e inefficienza impiegatizia, e sopporta passivamente una burocrazia interna imbecille e logorante.
Forse è molto bravo e competente nel suo lavoro ma questo, come si sa, non ha davvero alcuna importanza.



Il boss, il capo dell'ufficio,l'incubo di ogni impiegato.
Tanti anni di lavoro per diventare ancora più mediocre e senza scrupoli di quello che era.
La stupidità era invece innata: li scelgono così.
Vale qui "il primo principio di Dilbert" :
i lavoratori meno capaci sono sistematicamente promossi alle posizioni dove possono causare il minor danno.
Fa finta di essere all'altezza delle nuove tecnologie, ma in realtà non capisce un accidente di quello che succede.
Il benessere e le capacità professionali dei suoi impiegati non hanno alcuna rilevanza.



Catbert, sarebbe un felino, ma recita la parte del capo del personale.
Perfetto per il ruolo: dolce e disarmante ma in realtà non gli importa un accidenti se vivi o muori. Principale divertimento e occupazione è la riduzione del personale, dopo averlo beffeggiato e umiliato.



Dogbert, potrebbe essere un cane, ma si guarda bene dall'essere il migliore amico dell'uomo.
Disprezza gli umani, in particolare il suo padrone Dilbert, e la sua tutt'altro che segreta ambizione è schiavizzarli dopo aver conquistato il mondo.
Svolge vari ruoli di consulenza.
Dall'alto della sua arroganza e superbia guarda con disprezzo all'assurdità della cultura aziendale.



Wally, il collega più stretto di Dilbert.
Un concentrato di risentimento: si sente imbrogliato e progetta vendette contro tutti quelli che gli stanno vicino.
Non ha trovato il comando "fatti una vita" in alcuno dei manuali per l'utente.
Poco cordiale, egoista e sarcastico, non è difficile capire perché non ha una sua vita fuori dal lavoro.



Alice, la collega efficiente e quindi in genere stracarica di lavoro.
Ha un sistema cardiovascolare che si basa sulla caffeina, perde la pazienza facilmente e non tollera critiche.
Decisamente distante dalla flemma di Dilbert.
Ci sono poi altre figure femminili tipiche degli ambienti degli uffici.
Tina, la lagna, per lei qualsiasi conversazione a distanza di udito contiene insulti alla sua professione e identità sessuale.
Carol, odiosa segretaria di lungo corso, che si fa forte dei suoi piccoli poteri.



Ratbert, disgustoso appartenente alla famiglia dei roditori, non ha un ruolo ben preciso se non quello dell'inguaribile ottimista, frustrato nel suo desiderio di affetto dal rifiuto di un ambiente cinico che lo ritiene schifoso.
Compaiono poi , di tanto in tanto, altri personaggi surreali, come Bob il dinosauro.
Questo strano elemento, che indossa con naturalezza delle scarpe rosse da pallacanestro, è apparso dopo l'affermazione di Dilbert sull'impossibilità che tutti i dinosauri si fossero estinti.



Altri bizzarri comprimari sono gli Elboniani che vivono in un lontano paese fangoso.
Ogni volta che Dilbert deve svolgere qualche attività fuori, istruzione o assurdi rapporti tecnico-economici, si reca in Elbonia.
L'imprevedibilità della striscia va oltre ogni immaginazione e si affacciano nelle tavole esponenti di vario tipo della fauna aziendale:
inutili ed esosi consulenti, ridimensionatori, delegatori, servi, spie e lecchini dalle denominazioni più fantasiose.
Non mancano i tormentoni, come quello dello standard Iso 9000 o quello dell'abuso di termini pomposi e privi di significato come "paradigma".



L'Autore: Scott Adams
Scott Adams è nato a Windham, New York, il 6 agosto 1958.
Dopo aver studiato all'Università di Berkeley, in California, lavora alla Crocker National Bank di San Francisco, città dove ottiene anche un diploma di ipnotizzatore.
Dall'86 al '95 lavora alla Pacific Bell di San Ramona, anche se le cose cominciano a cambiare quando nell'89 propone la striscia di Dilbert a una serie di agenzie fumettistiche:
poco dopo infatti riceve una proposta di contratto alla United Media, la stessa di Peanuts.



Dopo sei anni di crescente successo della sua striscia, Adams viene licenziato.
La cosa però non lo preoccupa più di tanto:
solo di diritti d'autore guadagna ormai più di 200 milioni di dollari all'anno.
Tra le sue altre occupazioni, quella di conferenziere per aziende e di imprenditore del settore alimentare (ha fondato la Scott Adams Food).



Le Idee: Le disavventure dell'operaio Dilbert (di Luca Raffaelli)
Se andate a visitare il sito Internet www.dilbert.com e lo scorrete fino in fondo, potete cliccare sulla scritta E-mail Scott Adams.
Quando lo avrete fatto apparirà un'avvertenza:
"Questa mail va alla mia casella di posta scottadamsaol. com. Io ricevo centinaia di messaggi, e sebbene cerchi di leggerli tutti, non a tutti posso rispondere.
Se tu hai un commento o una proposta per una striscia, per favore spediscili qui. Grazie!".
I lettori seguono il destino di questo personaggio costretto in un cubicolo e ritrovano sulla carta le situazioni del proprio lavoro.
Ma la cosa non finisce qui:
molti lettori raccontano a Scott Adams le proprie avventure professionali, che spesso diventano striscia.



Le disavventure di Dilbert appaiono in 2.000 giornali di 65 paesi, i suoi 22 libri sono stati stampati in oltre 10 milioni di copie, il suo autore guadagna in diritti d'autore più di duecentomilioni di dollari l'anno.
E pensare che vent'anni fa era solo un dipendente dell'azienda telefonica Pacific Bell in San Ramona, California.
Il suo destino è cambiato nell'89 quando ha inviato a diverse agenzie delle strisce ispirate alla sua vita. Il classico di Repubblica oggi in edicola vede protagonista questo eroe del terziario avanzato.



Links Correlati e Fonti:
Dilbert.com
Repubblica.it

© 2003, United Feature Syndicate, Inc.



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Dilbert & Repubblica   19/12/2003 11.45.1 (471 visite)   NEVERLAND
   re:Dilbert & Repubblica   19/12/2003 11.48.23 (84 visite)   Zipper75
   re:Dilbert & Repubblica   19/12/2003 11.54.47 (55 visite)   MaSK|aRa
   re:Dilbert & Repubblica   19/12/2003 12.15.5 (59 visite)   Gen[i]oma
   re:Dilbert & Repubblica   19/12/2003 12.28.31 (55 visite)   Corum (ultimo)

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