"Stuprare la moglie e' meno grave"
Cagliari, sentenza-shock corte appello
Per la Corte d'Appello di Cagliari, che ha giudicato un uomo di Sant'Anna Arresi riducendogli la pena inflittagli in primo grado, se la violenza sessuale viene compiuta dal marito, anziché da uno sconosciuto, il trauma è diverso e il danno psicologico per la donna è minore. Secondo la denuncia fatta dalla donna, il marito pretendeva con la forza di avere rapporti con lei, nonostante il matrimonio fosse già in crisi.
Così i giudici di Cagliari hanno ridotto da 4 anni e 6 mesi a 2 anni la pena inflitta in primo grado all'uomo del paese del Basso Sulcis distante 70 km da Cagliari. All'epoca dei fatti, sei anni fa, i due erano ancora sposati e vivevano insieme. Secondo la denuncia fatta dalla donna, dopo diversi anni di matrimonio e in seguito alle primi crisi coniugali, il marito avrebbe cominciato a pretendere con l'uso della forza di avere rapporti con lei.
Tre anni fa, l'uomo era stato condannato per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni a 4 anni e 6 mesi, ma non era mai finito in carcere in attesa della condanna definitiva. Adesso i giudici della Corte d'Appello cagliaritana gli hanno ridotto la pena, concedendogli anche la condizionale. L'avvocato difensore dell'uomo, Pierluigi Pau, ha spiegato che "in base al terzo comma dell'art. 609 bis del Codice penale, nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i 2/3. Questo caso è stato ritenuto appunto di minore gravità, ma non perché tra coniugi puo' essere consentito cio' che si vuole, ma perché
è comprensibile che il danno psichico che subisce la moglie è diverso da chi viene improvvisamente presa e portata in un luogo nascosto per essere violentata".
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