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Nick: NEVERLAND
Oggetto: Viaggio nel Codice Da Vinci 4
Data: 18/5/2006 15.51.20
Visite: 352

Eccoci arrivati all'ultima tappa del ns viaggio...
ripercorri i passi di "Robert Langdon" e scopri gli enigmi del "Codice da Vinci".
Questo post propone un itinerario basato sui luoghi toccati dai protagonisti del Codice da Vinci, alcuni estratti del libro dedicati a importanti monumenti e opere d'arte...

Prima Parte:
http://www.ircnapoli.com/forum/show.asp?id=1380830&fid=12&tid=0

Seconda Parte:
http://www.ircnapoli.com/forum/show.asp?id=1383624&fid=12&tid=0

Terza Parte:
http://www.ircnapoli.com/forum/show.asp?id=1392893&fid=12&tid=0

milioni di lettori sono stati conquistati dall'emozionante viaggio che Robert Langdon e "Sophie Neveu" intraprendono per risolvere i misteri contenuti nel Codice Da Vinci.
Il romanzo ispira perciò numerosi itinirerari attraverso l'Europa...
bentornati nel Codice Da Vinci...
Il viaggio continua in Scozia a Edimburgo e termina in Francia a Parigi dove tutto è iniziato.



"The Holy Grail 'neath ancient Roslin waits.
The biade and chalice guarding o'er Her gates.
Adorned in masters' loving art, She lies.
She rests at last beneath the starry skies.

Il Santo Graal sotto l'antica Roslin attende.
La lama e il calice custodiscono le sue porte.
Adorna dell'arte eseguita dai maestri per amor suo, Lei giace.
Riposa infine sotto il cielo stellato".

4.1 - Scozia - Edimburgo - La Cappella di Rosslyn:



"La Cappella di Rosslyn, spesso chiamata la "Cattedrale dei codici", si trova a una decina di chilometri da Edimburgo, in Scozia.
Costruita dai Templari nel 1446, sulla cappella è incisa un'enorme quantità di simboli delle tradizioni ebraica, cristiana, egizia, massonica e pagana.
Le coordinate geografiche della cappella cadono esattamente sul meridiano che passa per Glastonbury, una linea della rosa che è il contrassegno dell'isola di Avalon, cara a re Artù, e che è considerata la colonna portante della geometria sacra della Gran Bretagna.
Da quella Linea della Rosa, Rosslyn, in origine Roslin, prende il nome.



Langdon era perplesso per lui la cappella di Rosslyn era un luogo troppo ovvio.
Quella chiesa di pietra era famosa da secoli come un possibile nascondiglio del Graal.
Le voci si erano moltiplicate negli ultimi decenni, quando gli strumenti capaci di compiere rilevazioni del sottosuolo avevano rilevato la presenza di una stupefacente struttura sotto la cappella, un'enorme camera sotteranea.
Non solo quella grotta era più grande della cappella che le stava sopra, ma pareva non avere un ingresso.
Gli archeologi avevano chiesto di poter forare le rocce per arrivare alla misteriosa camera, ma il Rosslyn Trust aveva proibito qualsiasi scavo nel sito sacro.
Naturalmente le voci si erano fatte ancora più insistenti.



Che cosa cercava di nascondere il Rosslyn Trus?
I Templari avevano costruito la cappella di Rosslyn come un'esatta copia del Tempio di Salomone di Gerusalemme, completa di una parete occidentale, uno stretto santuario rettangolare, e una camera sotterranea simile al sancta sanctorum, dove i nove primi cavalieri avevano trovato il loro tesoro inestimabile.
Langdon doveva ammettere che c'era una curiosa simmetria nell'idea che i templari avessero costruito un moderno nascondiglio per il Santo Graal che imitava il suo nascondiglio originario.
ROSLIN.
Rose. Il ventre della dea.



La chiesa era il paradiso della simbologia, su ogni superficie della cappella erano scolpiti simboli:
croci templari, cornucopie, piramidi, segni astrologici, piante, foglie, pentacoli e rose.
I maestri scalpellini non avevano lasciato una sola pietra senza simboli.



Il codice si era dimenticato di quella leggenda.
Tra i numerosi misteri di Rosslyn c'era un passaggio dal soffitto a volta, fatto di centinaia di blocchi di pietra, ciascuno dei quali portava un simbolo scolpito, apparentemente a caso, che rappresentava un messaggio in codice di enormi proporzioni.
Alcuni dicevano che il messaggio rivelava l'ingresso della grotta sotto la cappella, altri che conteneva la vera storia del Graal.
Non che avesse importanza :
i crittologi cercavano da secoli di decifrarlo, ma inutilmente.
Ancora oggi il Russlyn Trust offriva un generoso compenso a chi avesse rivelato il suo significato segreto, ma il messaggio era tutt'ora un mistero".



4.2 - La Linea della Rosa (Saint-Sulplice traccia errata):



"Per secoli il simbolo della rosa era stato associato alle carte geografiche e a tutto ciò che guidava le anime nella giusta direzione.
La Rosa dei Venti, disegnata su quasi tutte le carte, indicava i quattro punti cardinali e quelli intermedi, e quando era completa suggeriva le trentadue direzioni ossia i trentadue venti che soffiavano da quelle direzioni.
Disegnate all'interno di un cerchio, quelle trentadue direzioni della bussola o dei venti assomigliavano a una rosa con trentadue petali.



Ancora oggi il cerchio che nelle carte geografiche indica le direzioni è noto come Rosa dei Venti e il nord vi è segnato con una freccia o talvolta con il simbolo del giglio, il fleur-de-lis.



Su un mappamondo, una Linea della Rosa, chiamata anche meridiano, era ogni linea immaginaria tracciata dal polo Nord al polo Sud.
Naturalmente c'era un numero infinito di Linee della Rosa perché in ogni punto della Terra passava un meridiano che lo congiungeva con i poli.
Il problema, per gli antichi navigatori, era quale di quei meridiani fosse l'autentica Linea della Rosa, la longitudine zero, la linea a partire dalla quale si misuravano tutte le altre longitudini.
Oggi quella linea passa per Greenwich, in Inghilterra, ma non è sempre stato così.
Molto prima che fosse fissato Greenwich come meridiano zero, la longitudine zero del mondo passava per Parigi e la chiesa di Saint-Sulpice. La linea di ottone che attraversa la chiesa era un tributo al primo meridiano zero, e anche se Greenwich ha tolto a Parigi l'onore nel 1888, l'originale Linea della Rosa è ancora visibile oggi".



4.3 - Rosa a Cinque Petali/Rosa Rugosa (Divagazione):



"La Rosa Rugosa, una delle più antiche specie di rosa, aveva cinque petali e una simmetria pentagonale, esattamente come la traiettoria di Venere, e questo l'associava, come simbolo, alla femminilità.
Inoltre, la rosa aveva un legame con i concetti di giusta direzione e seguire la rotta.
La Rosa dei venti aiutava i marinai nella navigazione, come le linee della rosa, i meridiani della longitudine sulle carte geografiche.
Per tutti questi motivi, la rosa era un simbolo che si collegava al Graal su vari livelli:
segretezza, femminilità e guida, ossia il calice femminile e l'astro guida che conducevano alla segreta verità".



4.4 - Parigi Reloaded - I Medaglioni di Aragon - Il Louvre - La Pyramide Inversée:

"Venti minuti più tardi, Langdon usciva dal Ritz e attraversava Place Vendôme.
Il sonno dei giorni precedenti lo aveva disorientato, ma il suo cervello era stranamente lucido.
Si era ripromesso di fermarsi al bar dell'albergo per un caffè, ma le gambe lo avevano portato direttamente all'esterno, nella incipiente notte parigina.
Percorrendo, diretto a est, Rue des Petits Champs, provò una crescente eccitazione.
Svoltò poi a destra in Rue de Richelieu, dove l'aria era dolce del profumo dei gelsomini, proveniente dai giardini del Palais Royal.
Proseguì finché non giunse nel luogo da lui cercato: i portici reali, una distesa di marmo scuro e lucido. Laggiù osservò attentamente il pavimento.
In pochi secondi trovò quello che cercava, una fila di medaglioni di bronzo incassati nel marmo.
Erano disposti in linea retta, ciascuno era largo una decina di centimetri e portavano le lettere "N" e "S".
"Nord e Sud."



I Medaglioni "Aragon" sono opera dell'artista irlandese Jan Dibbets.
Create per omaggiare Aragon, l'astronomo-politico François Arago (1786 – 1853) direttore dell'Osservatorio di Parigi che realizza il Meridiano di Parigi, sono di bronzo e misurano 12 cm di diametro sui quali sono riportati il nome Aragon e le indicazioni N e S.
Sono più di un centinaio (135) e sono disseminati lungo il Meridiano di Parigi, la Porta di Montmatre e la Cité Università.



Si diresse a sud, seguendo la fila dei medaglioni. Quando girò attorno all'angolo della Comédie Française, un altro medaglione comparve sul marciapiede.
"Sì!"
Le strade di Parigi, come Langdon aveva appreso anni prima, erano decorate di centotrentacinque medaglioni di bronzo, incastonati nei marciapiedi, nei cortili e nelle strade, secondo un asse nord-sud che attraversava la città.
Una volta aveva seguito la fila da Sacré-Coeur, a nord della Senna, fino all'antico osservatorio di Parigi. Laggiù aveva scoperto il significato di quel cammino sacro.

"L'originale primo meridiano della Terra.
L'antica longitudine zero.
L'antica Linea della Rosa di Parigi.
La Rose Line."

Ora, mentre attraversava Rue de Rivoli, sentiva avvicinarsi la sua meta.
A meno di un isolato di distanza.

Il Santo Graal sotto l'antica Roslin attende.

Le rivelazioni si susseguivano.
L'antica grafia Roslin, la lama e il calice (Λ V), la tomba adorna delle opere degli artisti.
"Che Saunière volesse parlarmi di questo?
Che avessi indovinato la verità senza saperlo?"
Accelerò il passo, la Linea della Rosa lo chiamava, lo trascinava verso la sua destinazione.
Quando imboccò la lunga galleria del Passage Richelieu, sentì rizzarsi i capelli sulla nuca, per l'attesa della rivelazione finale.



Alla fine del tunnel sorgeva il più misterioso monumento di Parigi, ideato e fatto costruire negli anni Ottanta dalla Sfinge, François Mitterrand, un uomo che si diceva appartenesse a circoli segreti, un uomo che aveva lasciato a Parigi, come sua ultima eredità, un luogo che Langdon aveva visitato pochi giorni prima, in quella che ormai gli sembrava un'altra vita.
Langdon uscì di corsa dal passaggio e si trovò nella piazza a lui familiare. Si fermò. Senza fiato, alzò gli occhi sulla struttura che luccicava davanti a lui.
"La Piramide del Louvre."
Che luccicava nell'oscurità.
Non perse più di un attimo ad ammirarla. Gli interessava molto di più ciò che aveva alla sua destra.
Si voltò e sentì di essere nuovamente sulla invisibile Linea della Rosa, che lo portava al Carrousel du Louvre, l'enorme cerchio di erba circondato da siepi ben curate, un tempo sede delle feste in onore della natura, i riti gioiosi che celebravano la fertilità e la dea.
Quando oltrepassò le siepi e salì sull'erba, Langdon ebbe l'impressione di trovarsi in un altro mondo.
Quel terreno sacro era adesso caratterizzato da uno dei più strani monumenti della città.
Nel centro, tuffata nella terra come un abisso di cristallo, c'era la grande piramide di vetro da lui vista alcune notti prima, quando era passato per l'ingresso sotterraneo del Louvre.

"La Pyramide Inversée."



Ora, la possibilità a cui sembrava impossibile credere divenne sempre più convincente.
Alzò gli occhi al Louvre ed ebbe l'impressione che le grandi ali del museo lo avvolgessero.
Gallerie piene dalle maggiori opere d'arte esistenti al mondo.
Opere di Leonardo, di Botticelli...
Adorna dell'arte eseguita dai maestri per amor suo, Lei giace.
Pieno di meraviglia, guardò ancora una volta, attraverso il vetro, la minuscola struttura.
"Devo scendere laggiù!"
Uscì dal cerchio di erba e corse all'entrata del Louvre, alla base della piramide.
Gli ultimi visitatori della giornata uscivano allora dal museo.



Oltrepassò la porta, scese la scalinata e si allontanò lungo l'atrio sotterraneo, in direzione della Pyramide Inversée.
Andò avanti di corsa finché non arrivò in una vasta sala.
Sopra di lui, sospesa al soffitto, luccicava la piramide inversa, un'enorme sagoma di vetro a forma di "V", così grande da togliere il fiato.
"Il Calice."
Langdon seguì con lo sguardo il suo spigolo, fino alla punta, che distava meno di due metri da terra.
E laggiù, direttamente sotto il vertice, c'era la seconda, minuscola struttura.
Una piramide in miniatura.
Alta meno di un metro, era la sola struttura di quel colossale complesso che fosse stata costruita in una scala così piccola.
Illuminate dalle luci soffuse del sotterraneo deserto, le due piramidi parevano indicarsi tra loro: i loro corpi erano perfettamente allineati, le loro punte quasi si toccavano.
Il Calice sopra, la Lama sotto.

Λ V



La lama e il calice custodiscono le sue porte.
Langdon sentì Marie Chauvel che gli assicurava:
"Un giorno la verità apparirà davanti a lei."
Langdon era sotto l'antica Linea della Rosa, circondato dalle opere dei grandi maestri.
"Quale posto migliore, per Saurùère, dove custodire la tomba?"
Adesso capiva il significato dei versi del Gran Maestro.
Alzò lo sguardo e vide, attraverso il vetro, il cielo pieno di stelle.
Riposa infine sotto il cielo stellato".



"Sono il mistero e la meraviglia a muovere le nostre anime, non il graal in se stesso.
La bellezza del Graal sta nella sua natura inafferrabile.
Per alcuni il Graal è un calice che darà loro la vita eterna, per altri e la ricerca di documenti perduti e di una storia segreta.
E per la maggior parte delle persone sospetto che il Graal sia semplicemente un'idea grandiosa, un tesoro splendido e irragiungibile che, in qualche modo, anche nel caos del mondo moderno, ci ispira".



L'attesa sta per finire...
domani il Codice sarà rivelato! :°D


© 2003-2006 Dan Brown.
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