Nick: Clementine Oggetto: Non Si Cura Per Salvare La Figlia Data: 25/5/2006 23.13.6 Visite: 222
"Mamma incinta con tumore rifiuta cure per salvare la bambina" NAPOLI - Si chiamerà Sofia e se verrà al mondo lo dovrà al coraggio della madre e a quello di un'equipe di medici dell'Istituto per i tumori Pascale di Napoli che ha deciso di appoggiare una scelta non facile. La bimba nascerà di sette mesi perché il carcinoma che ha colpito la mamma si sta espandendo e la donna ha bisogno di cure radioterapiche che finora ha rifiutato, per non compromettere la vita della figlia. La 'mamma coraggio' si chiama Tonia Accardo, ha 31 anni, laureata in giurisprudenza, è impiegata allo Sportello Unico di Ercolano, è nata a Torre del Greco dove vive con il marito Nicola Visciano, commercialista di 37 anni. La coppia è sposata da tre anni. Per due anni Tonia e Nicola hanno cercato in tutti i modi di avere un figlio. Poi ad agosto di un anno fa la scoperta della malattia: Tonia ha un tumore alla ghiandola salivare sottolinguale. A settembre si opera, l'intervento, pur riuscendo, non basta però a debellare il male. Servono cure aggressive, il primo ciclo di chemioterapia viene fissato a ottobre, ma a ottobre Tonia scopre anche di essere incinta. Il ginecologo le consiglia di abortire. Ma la donna non vuole interrompere la gravidanza: "Ero troppo felice al pensiero di quella gravidanza - racconta - mai e poi mai avrei deciso di interromperla. Mio marito era preoccupato per la mia salute, e in verità lo è ancora. Ma davanti al mio entusiasmo, alla mia serenità, al mio ottimismo ha dovuto necessariamente cedere e sostenere la mia scelta". Una scelta d'amore che lei minimizza: "Ho seguito soltanto il mio cuore". Per sette mesi rifiuta la chemioterapia e qualsiasi altra cura. Il tumore alla ghiandola salivare produce metastasi, fino a invaderle il collo. Si rivolge ai migliori specialisti d'Italia, ma nessuno si assume la responsabilità di operarla. "Mi dicevano tutti che dovevo rinunciare al bambino se volevo continuare a vivere - spiega - Ora so di aver commesso un solo errore: non essermi affidata subito ai medici del Pascale". All'Istituto dei tumori di Napoli l'equipe del dottor Franco Ionna, primario del reparto di Otorinolaringoiatria-Maxillofacciale, accetta di condividere la sua scelta. Due settimane fa viene predisposto il secondo intervento chirurgico. Il direttore generale dell'Istituto, Mario Santangelo, fa sì che vengano rilasciate le necessarie autorizzazioni. Per l'occasione viene allestita al Pascale una camera prenatale. All'operazione prendono parte anche i ginecologi dell'Istituto e due neonatologi del Policlinico. "Nessuna eventualità poteva essere trascurata - spiega il primario - Dovevamo essere pronti anche per un parto cesareo d'emergenza. L'intervento è durato cinque ore, abbiamo asportato un carcinoma dalla ghiandola salivare sottolinguale con metastasi che si erano formate fino al collo. L'operazione è riuscita, ma la signora adesso ha bisogno di cure radioterapiche. Ecco perché la bambina nascerà prima dei nove mesi". Sofia nascerà il 10 giugno a Villa Betania. "Io e mio marito abbiamo deciso di chiamarla Sofia - dice ancora Tonia - come Sofia Loren, una donna forte e piena di vita". (www.ansa.it) Stamane all'università ho letto questa notizia sul "leggo". Credo si commenti da sola Le persone devono poter condividere le cose. E' tutta qui l'intimità. |