Nick: frisa Oggetto: -Violetta Valéry- Data: 30/5/2006 3.12.42 Visite: 100
La traviata - "Sempre libera" | Traviata.mp3
ATTO PRIMO SCENA V - Soprano J. Anderson
Violetta sola
… Sempre libera degg'io Folleggiar di gioia in gioia, Vo' che scorra il viver mio Pei sentieri del piacer, Nasca il giorno, o il giorno muoia, Sempre lieta ne' ritrovi A diletti sempre nuovi Dee volare il mio pensier. |
la storia:
Siamo nella Parigi di metà Ottocento e tutto ha inizio in casa della bella e giovane Violetta Valéry, famosa cortigiana. C’è una festa: Violetta sa di essere gravemente malata e vuole dimenticare la sua condizione tra danze e vino. Il suo amico Gastone le presenta Alfredo Germont, un giovane incantato dell’incredibile fascino di lei, che le dedica un brindisi. I due ballano insieme, cosa che non sfugge all’amante abituale della donna, il barone Douphol. Improvvisamente Violetta, allontanatasi dagli altri invitati, si sente male. Viene raggiunta da Alfredo che le dichiara il suo amore. Violetta nicchia, dice di non credere ai sentimenti, ma alla fine gli regala un fiore. È una camelia: quando sarà appassita Alfredo potrà rivederla. Il giovane se ne va pieno di speranza e Violetta, a festa finita, accarezza un’idea spregiudicata: lei, una cortigiana, per la prima volta si potrebbe innamorare sul serio. Ma subito fugge al pensiero e canta con gioia alla sua vita di piaceri.
Salto temporale. Violetta ha ceduto all’amore di Alfredo e ora i due vivono felici in una villa di campagna, lontani da Parigi. Versano in cattive condizioni economiche, e Violetta decide di vendere i suoi gioielli e i suoi averi per pagare i debiti di lui e poter continuare la convivenza. Alfredo non riesce ad accettare la cosa: parte per Parigi alla ricerca di soldi. In sua assenza arriva il padre, Giorgio Germont. Prima aggredisce Violetta accusandola di voler rovinare il figlio e poi, quando scopre che in realtà le spese sono tutte sostenute da lei, le chiede l’impossibile: lasciare Alfredo, liberandolo così da un’unione scandalosa che lo macchia d’infamia e che impedisce alla sorella di lui di trovare marito. Violetta all’inizio rifiuta recisamente – Alfredo è tutto ciò che ama, la sua unica ragione di vita – ma poi accetta per il bene del suo amante. Mentre gli sta scrivendo una lettera d’addio, di cui ometterà il vero motivo, Alfredo torna. Disperata ed emozionata, Violetta gli chiede ancora una volta di dichiararle il suo amore. Poi fugge. Una volta letta la lettera Alfredo piomba nello sconforto e viene consolato dal padre, tornato indietro con incredibile tempismo. Trova un biglietto d’invito per una festa a casa di Flora: forse quella sera Violetta si recherà lì. La festa è vivace e movimentata: balli, travestimenti zingareschi, vino. Alfredo vede entrare Violetta accompagnata nientemeno che dal barone Douphol. Subito lo sfida al gioco vincendo molti soldi. Poi, in un colloquio a quattrocchi con Violetta, le chiede spiegazioni, avendo come risposta che lei è innamorata di Douphol. Alfredo, rabbioso, le getta ai piedi la sua vincita come ricompensa per le loro notti d’amore. Violetta sviene e Douphol sfida Alfredo a duello.
La salute di Violetta peggiora. Il medico comunica alla sua cameriera, Annina, che non le restano che poche ore di vita. Ma ecco che giunge una lettera: è di Germont. Alfredo è dovuto fuggire all’estero per aver ferito Douphol in duello. Germont gli ha detto la verità su Violetta e il giovane non vede l’ora di tornare da lei. Una volta arrivato in casa di Violetta, però, Alfredo si rende conto delle gravissime condizioni della donna. A lei sembra di stare meglio, sembra che la morte possa allontanarsi. Anche Alfredo spera di poter tornare a vivere con lei. Ma è solo un’illusione. Dopo aver regalato ad Alfredo una miniatura con il suo ritratto, Violetta muore tra le braccia dell’unica persona che abbia mai amato.
il personaggio di violetta lo adoro.Peccato per chi non apprezza l'opera lirica. vi perdete na bella storia!
cià
Nick: sociologo Oggetto: odio Data: 9/12/2005 10.34.37 Visite: 74 odio me stesso, odio tutti , odio la vita, amo le droghe, amo il bere, amo la perversione. |