Nick: NEVERLAND Oggetto: L'Ultimo Samurai Data: 13/1/2004 17.34.28 Visite: 160
Ieri sera sono riuscito a vedermi "L'Ultimo Samurai"... e ringraziando al cielo dopo la cocente delusione provata con "Il Cartaio" (un mediocre giallo che non sembra per niente un'opera del mio amato/rimpianto Dariotto Argento) il mio secondo film del 2004 si è rivelato un'esperienza molto gratificante... un film epico, spettacolare ma al tempo stesso una gioia per gli occhi... il doloroso passaggio da un epoca antica a quella odierna, lo stridere della modernità contro tradizioni vecchie di secoli, entrambi narrati attraverso gli occhi di uomo che dall'oblio, risorge per riconquistare il proprio onore...a colpi di Katana!
Dovere, Lealtà, Coraggio, Eroismo, Onestà, Giustizia, Cortesia, Gentilezza, Compassione, Sincerità Completa... "Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarlo non sarebbe una ricerca vana".
Edward Zwick torna alla regia per realizzare quello che definisce un suo "sogno di gioventù" un film dedicato ai guerrieri samurai, ma su ogni cosa al Bushido (il carattere giapponese kanji che appare su poster, magliette e locandine, non significa samurai, ma "bushido"...la via del guerriero), l'insieme di regole d'onore, lealtà, forza e compassione che lastrica la via del guerriero.
Edward Zwick riesce a fondere il dramma del conflitto interiore con la lotta che si consuma sui campi di battaglia. L'abilità del regista è indiscutibile e traspare sia dalla scene d'azione, sia nella sapiente miscela della storia che anche se lenta non perde mai il giusto ritmo e non risulta quindi annoiante.
Rendiamo atto a Zwick d'avere dei meriti. Prima di tutto la rinunzia al digitale. Le complesse scene di lotta sono veritiere, fatte di comparse e stuntman senza l'ausilio del computer. Il regista muove con sapienza le tante figure sulla scena in scontri emozionanti all'arma bianca.
Anche la fotografia ci regala momenti intensi, come la figura di un combattente che si staglia sul rosso dell'alba o gli splendidi scenari neo zelandesi. Non a caso è curata da John Toll, già dietro alla fotografia di "Braveheart" e "La sottile linea Rossa".
La scelta di creare una pellicola senza artifici elettronici, per poter restituire emozioni forti agli spettatori, recuperando un gusto antico, ha richiesto notevoli sforzi a cominciare dall'organizzazione e la preparazione partendo dalle location sparse in mezzo mondo (Giappone, Nuova Zelanda, Stati Uniti), attraverso un casting che ha privilegiato le etnie locali fino al protagonista, Tom Cruise, che ha iniziato un allenamento di quattro mesi prima delle riprese per acquisire la necessaria pratica nell'uso della spada.
La colonna sonora, la centesima curata Hans Zimmer, acclamatissimo compositore di meraviglie quali "Il Gladiatore" di Ridley Scott e vincitore di un Oscar per "Il Re Leone"...anche se stavolta in my opinion Zimmer non ha sfruttato al meglio tutta il suo genio di compositore limitandosi solo a commentare la scena, senza supportarla...peccato.
Il punto più debole, ma proprio se si vuole essere pignoli e trovare il pelo nel'uovo, è forse lo stesso soggetto e la sceneggiatura. Sebbene sia difficile pretendere originalità da un tema così lungamente sfruttato, le analogie con cose già viste si sprecano (I Sette Samurai). In più di un momento è facile pensare persino al Costner di "Balla coi Lupi". Con Costner, il nostro Samurai condivide anche una certa lunghezza, due ore e mezza di pellicola. La profondità drammatica ne trae un certo avvantaggio, ma le tante scene al rallentatore davvero gratuite, sembrano quasi voler affermare che nella scuderia Warner, se non si può usare il bullet time, una via analoga va trovata.
Per concludere "L'Ultimo Samurai" è una pellicola epica nel vero senso del termine, supportata da un intenso Tom Cruise (che sia la volta dell'Oscar?) senza dimenticare Ken Watanabe... anche se il vero successo finale va comunque ricercato nell'universalità dei temi come lottare per un ideale ed avere un senso dell'onore che porti comunque a rispettare i propri nemici, ma anche nel forte impatto emotivo e nella capacità di trascinare lo spettatore all'interno della storia.
La frase: "Tu pensi che un uomo può cambiare il suo destino?" "Io penso che un uomo fa ciò che può finché il suo destino si rivela."
Links Correlati e Fonti: http://www.warnerbros.it/movies/ultimosamurai http://www.filmup.com/ TM & © 2003 Warner Bros. Entertainment Inc. |