Nick: Shamal Oggetto: La NOSTRA generazione Data: 3/6/2006 23.15.49 Visite: 42
Un giorno scriverò qualcosa sui nati agli inizi degli anni 60. Per il momento modifico questa. Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '60 (anno più, anno meno), quelli che non videro la casa acquistata dai nostri genitori perché non c'erano soldi e quindi non hanno il piacere di vedere che oggi vale 20 o 30 volte tanto, e che se cominciassero a pagare oggi è chiaro per per i 50 anni non ce la farebbero mai. Forse per gli 80, ma non è detto. Noi non abbiamo fatto la Guerra, ma abbiamo visto lo sbarco sulla luna, abbiamo vissuto gli anni di piombo, non abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Inghilterra del '66. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicevano che non avevamo ideali (ma poi venne il '77), ma ne capiamo un po' di politica, anche se non abbiamo la presunzione di saperne più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti. Babbo Natale quasi mai ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, anche se per fortuna non ce lo dicono più, che abbiamo avuto tutto (ovvio, i genitori avevano fatto la fame!), nonostante quelli che sono venuti dopo di noi (ad esempio quelli nati agli inizi degli 80) sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice. Siamo la terzultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori. Ma quelli già esistevano dagli anni 40, credo. Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu senza bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 30 anni. Andavamo a scuola quando il 1 ottobre era la giornata del Remigino e il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stati a copiare alla Maturità e abbiamo chiesto il sei politico... Siamo stati etichettati come Autonomi e abbiamo dovuto sorbirci Scaramacai e l Mago Zurlì, La Nonna del Corsaro Nero e Robi e 14 (ci piacquero allora, per fortuna non ce li hanno più propinati). Abbiamo pianto per Ciuffetino, ci siamo innamorati di Pippi Calzelunghe, abbiamo riso con Il Club di Topolino in bianco e nero, ballato con Stefania Rotolo, cantato con Rita Pavone e imparato la mitologia greca con l'Odissea di Franco Rossi. Siamo una generazione che ha visto Gigi Riva tirare punizioni di sinistro e farci sognare nel 1970. Siamo entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. a 35 anni suonati e abbiamo fatto lavori stranissimi ma non avevamo altro da fare. Alcuni di noi sono finiti male. Ci ricordiamo tutti i fatti accaduti dopo la nostra nascita e molti flippano per questo motivo. Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino (ma alcuni di noi c'erano già quando fu costruito), e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; ci ha fatto un po' paura Cernobyl; quelli della nostra generazione non hanno fatto la guerra (molti furono esonerati); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, sapendo molto bene che cosa significava, fino ad averne conferma un 11 di settembre. Non abbiamo ancora imparato a programmare un videoregistratore, abbiamo giocato al Rischiatutto, Bill Gates è quasi nostro coetaneo ma ci è indifferente e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero. Siamo la generazione di Giocagiò, di Gianni e il Magico Alverman e di Studio Uno. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando i Jethro Tull e i Pink Floyd, e fra gli ultimi a usare gettoni del telefono. Ci siamo divertiti con i film di Franco e Ciccio, Incompreso o Tarzan, Il Pianeta Proibito e Viaggio al centro della Terra. Bevevamo la gazzosa e la spuma e mangiavamo i ghiaccioli al limone da 20 lire, ma neanche le Elah menta-liquirizia erano male; dal droghiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. Siamo NOI la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese da femmine nell'uovo di Pasqua per i maschi e viceversa, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino (ovvio), di Belfagor, del dottor Balthazar, di Kraiskapp (Leonerd, il carreeell), Provolino, Fanella, Batman, i fumetti di Pappagone, Soldino, Nonna Abelarda, il lupo Pugacioff, Cucciolo e Beppe surrogati di Topolino e Pippo, le storie della Super Eroica, Tex, Vartan, Satanik, Kriminal, le macchinine di latta con i poliziotti disegnati di faccia e di lato, le pistole a tappi, Gi Joe e le macchinine filoguidate. La generazione che ancora si chiede perché vennero di moda quegli orrendi cartoni animati giapponesi. La generazione che ricorda benissimo l'Italia Mondiale '82, e ricorda quella più sfortunata ma piena di cuore di Italia-Germania 4-3 e che oramai ha abbandonato il calcio perché Facchetti non lo imita più nessuno... La generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina (ma non tutti l'avevamo)all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni. La seconda o terza generazione degli spinelli... Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: abbiamo viaggiato in macchina senza cinture per buona parte della nostra esistenza, a volte ci abbioccavamo sdraiati dietro; facevamo viaggi di 2-3 ore e già ci prendeva la sindrome da classe turistica. Ma quello ci toccava. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. I medicinali li mettevamo di solito nelle scatole da scarpe. Andavamo sul carruociolo e avevamo le ginocchia perennemente rosso sangue. Le altalene e gli scivoli erano di ferro con gli spigoli vivi e questo non migliorava la nostra condizione. Il gioco delle penitenze era bestiale, ma era uno dei pochi modi per entrare in contatto con l'altro sesso. Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni infilati in cartelle che ci facevano ammalare di scoliosi... Mangiavamo pochi dolci e bevevamo poche bibite, ma in compenso avevamo tutti la carie. Pochi di noi erano davvero grassi. Non bevevamo mai dalla stessa bottiglia (a meno che non si trattasse di alcool bevuto di nascosto dai genitori, condizione che sconsigliava l'uso di bicchieri). Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo con i cavallucci a dondolo e le pistole spruzzaacqua; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, ma i cani li tenevamo alla larga a pietre. Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò. Tu certo non sei uno di nostri, ma non fartene un cruccio. Soprattutto, evita di mandare questo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di crescere come bambini e di non diventare adolescenti e fermarsi lì. |