Nick: jeanee Oggetto: sublime Data: 9/6/2006 20.21.21 Visite: 84
Guardando prima 3 minuti la partita ho sentito nominare un giocatore …Friedrich… Ora non so come si scrive di preciso…però mi ha fatto venire in mente: Caspar David Friedrich…pittore romantico tedesco…. Fu un grande paesaggista…nella natura egli colse il "sublime"… Mi piacque tanto che la mia tesina all’esame di maturità ebbe questo titolo: "Il Sublime"….in seguito anche all’influenza della "critica del giudizio" di Kant. Dalla mia tesina: Per Friedrich il paesaggio diviene il momento di convivenza dell’uomo finito, e tuttavia colmo di ispirazione verso l’infinito con la natura, immensa e possente.essa non è un insieme di fenomeni dati in modi permanente, ma un universo di colori, suoni sensazioni in movimento, in divenire, diversi per ciascun uomo; fonti di rivelazioni insospettate che l’artista deve saper cogliere e comunicare.[…]. Per Friedrich il compito dell’artista è "riconoscere lo spirito della natura con tutto il cuore e il sentimento". Nei suoi dipinti la natura ha la vastità dell’infinito e in quell’immensità manifesta il divino, che l’uomo riesce a cogliere in un attimo di illuminazione e di estasi. Egli fonde la ricchezza dei suoi sentimenti con la coscienza della solitudine dell’uomo e l’angoscia davanti al mistero: nasce così il sentimento del sublime. alcune immagini:
"Noi diciamo sublime ciò che è assolutamente grande [...] ciò che è grande al di là d'ogni comparazione [..] Le rocce che s'elevano ardite e quasi minacciose, le nuvole temporalesche che s'ammassano nel cielo tra lampi e tuoni, i vulcani nella loro potenza devastatrice, gli uragani che lasciano dietro di sè la devastazione, l'oceano senza limite sollevantesi in tempesta [..] tutte queste cose riducono ad un insignificante piccolezza il nostro potere di resistere a tanta forza [...] ma l'animo si sente elevato nella prpria stima, quando, contemplando queste cose,senza riguardo alla loro forma, si abbandona all'imaginazione e alla ragione, la quale ultima, pur unendosi all'immaginazione senza alcun fine determinato, la estende e insieme trova che tutta la potenza dell'immaginazione stessa è inadeguata alle sue idee" I. Kant,Critica del Giudizio
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