Nick: NEVERLAND Oggetto: Andrea Pazienza & Repubblica Data: 16/1/2004 12.47.25 Visite: 511
Scusate il ritardo ma ho avuto un pò da fare in ufficio (ogni tanto lavoro anche io)... cmq bando alle ciance e introduciamo subito il volume de "I Grandi Classici Del Fumetto Di Repubblica" in edicola oggi (consigliatissimo a gente come ADP, Harding, Franti e Evilarma)...
L'Arte di Andrea Pazienza
L'Opera e i Personaggi:
"La pazienza ha un limite, Pazienza no!" Era questo il modo con cui Andrea Pazienza descriveva se stesso e le sue storie, ed è questa l'unità di misura delle opere che l'hanno consacrato come uno dei più grandi talenti del mondo del fumetto. Dalle strade della Bologna del 1977, alle vicende di personaggi cinici, romantici, passionali, fino alle gag sottili viste attraverso la lente della satira, assistiamo a un'unica avventura che ha caratterizzato la più importante fase di sperimentazione grafica e narrativa del fumetto italiano.
In questo volume presentiamo una selezione delle migliori storie di Zanardi, il più celebre personaggio dell'autore, l'antieroe che ha incarnato le ansie di una generazione maledetta e nichilista.
Poi c'è tutta l'epopea di Pentothal, intimo diario di un movimento che ha espresso sogni, rabbia e creatività.
Infine, le gag con protagonista Pertini, che definiscono l'universo creativo di un autore che rappresenta un patrimonio inesauribile di suggestioni e innovazioni per la nostra cultura e per il nostro tempo.
L'Autore:
Andrea Pazienza nasce a San Benedetto del Tronto il 23 maggio 1956. Si trasferisce a San Severo, Pescara e infine a Bologna, dove si iscrive al DAMS. Nel 1977 prende il via la sua carriera di autore di fumetti, con la pubblicazione all'interno di AlterAlter di Le straordinarie avventure di Pentothal.
Seguono le esperienze con le riviste Cannibale, Il Male e Frigidaire (di cui è cofondatore) e le molteplici collaborazioni, da Satyricon di Repubblica a Tango de L'Unità, fino al quindicinale indipendente Zut.
Nel frattempo continua a scrivere e disegnare storie per Corto Maltese e Comic Art. La sua arte spazia ben oltre il fumetto, e lo dimostra realizzando manifesti per cinema e teatro, scenografie, costumi e abiti per stilisti, cartoni animati, copertine di dischi e pubblicità.
Nel 1984 si trasferisce a Montepulciano, dove produce alcune delle sue opere più importanti, come Gli ultimi giorni di Pompeo e La prima delle tre. Muore nel giugno del 1988.
Le Idee:
L'arte leggera di Andrea Pazienza (di Luca Raffaelli) E' un personaggio un po' Paperino, un po' Braccio di Ferro e un po' Mister Magoo, quello che Andrea Pazienza aveva creato sul Male (celeberrimo settimanale satirico degli anni Settanta), ispirandosi alla figura di Sandro Pertini, il Presidente partigiano.
Un giorno, Pertini venne colpito da una copertina di Pazienza: lo ritraeva rattristato per il rapimento di Fabrizio De André (di lui mi piacevano in particolare "Re Carlo torna dalla battaglia di Poitiers", la famosa "Marinella" e "Stasera mi butto". "Mi butto con te"). Così decise di invitare l'artista a cena.
E una delegazione del "Male" venne davvero ricevuta ufficialmente nei palazzi del Quirinale. Un solo neo in tutta l'organizzazione della cerimonia: nessuno aveva detto niente ad Andrea, l'autore delle avventure di Paz e Pert, eternamente impegnato nella Resistenza.
Il classico del fumetto di Repubblica da domani in edicola e dedicato a Paz, Apaz, Andrenza, Spaz, insomma ad Andrea Pazienza, è diviso in tre: l'ultima è su Pertini. Una comica dietro l'altra, forti di un'allegria leggera che traeva linfa dall'allegria di un tempo in cui fumetto e satira (e i ventenni che la facevano) si sentivano padroni del mondo, o lì lì per diventarlo.
Il volume inizia con Pentothal, ovvero l'altra faccia della medaglia: la solitudine, il disorientamento e il caos durante le manifestazioni studentesche del ' 77, raccontate da Andrea con sincerità e partecipazione miste a un certo doloroso distacco.
E già da quei primi lavori, sorprendenti per un esordiente (Hugo Pratt fu uno dei primi a vederli nella redazione di Linus e a rimanerne sbalordito), viene fuori il Pazienza né comico né tragico, né avventuroso né intimista, ma tutto questo insieme.
A metà volume le pagine dedicate a Zanardi, Colasanti e Petrilli, personaggi creati nell'81, presenti nel classico con tre avventure: "La proprietà transitiva dell'Uguaglianza", "Pacco" (a colori) e "Verde matematico".
Attraverso di loro Paz racconta quel momento della vita in cui non si è più giovanissimi ma non si ha voglia di passare dall'altra parte del mondo. Con questo terzetto Andrea è diventato popolare, e passando da un segno a un altro, da un'emozione all'altra, facendo sentire i suoi lettori perfidi come Zanardi, seducenti come Colasanti e perdenti, sconfitti, calpestati, come Petrilli.
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