Nick: siddharta Oggetto: Lettera per Franti Data: 18/1/2004 15.49.41 Visite: 131
Dedico questo pensiero a Pierluigi Pavese per molti Aranciame, Franti o che altro. Lo conosco ormai da anni e ho condiviso con lui a sprazzi momenti di " assurda vita ". Dedico questo pensiero a un mito della " scapocchiagine " al tabaccone per eccellenza. " Il Tabaccone " E’ un tabaccone. Tabaccone è colui che si porta in giro non badando ad altro, per inerzia cammnina per inerzia è sveglio e per inerzia dorme. Succhia, succhia quello che vede intorno, sembra emotivamente coinvolto, ma coinvolto lo è solo per non essere non coinvolto. Fotte e piange piange e fotte. Ha un culo più grande della norma perché nelle sere fredde dentecanesi come tutti gli autoctoni del luogo si nutrono di torrone. Quando dice una palla, quella palla è talmente rotonda che non crea scompenso, non disturba, ti mette nello stato d’animo di fargli credere che la palla è passata, è andata, è creduta. Ha una testa che gli suda e il grasso gli cola dai gomiti poggiati sul tavolino del PC. Con la TV sulla destra nelle sere calde dentecanesi, fuma sigarette mai scroccate nonostante lui si definisca uomo del popolo. Il tabaccone è un bravo ragazzo infondo lo si vede da dietro da come lo vedi camminare da dietro. Non tutti ne carpiscono il profondo, poiché un tabaccone va vissuto dal fianco. Un tabaccone è furbo di natura, ma ha il limite di accontentarsi facilmente di chi si circonda. Si masturba con due dita le stesse con cui dopo fuma. Il tabaccone, va vissuto un’ora al mese per mezz’ora, non è nocivo più di tanto ma può nuocere ai testicoli a lungo andare. Un tabaccone ti svela un suo segreto e te ne chiede in cambio quattro dei tuoi. Il tabaccone non è acqua corrente, non è asciugamani freschi, un tabaccone è uno zingaro post- moderno, uno zingaro medio-borghese figlio dell’edonismo " demitiano " . Il tabaccone è provincia come me, è ricordi come me, ma è altro; è il senso innato del bruciore di stomaco dovuto al mangiarsi in fretta il giorno, è l’antitesi della meditazione, è figlio della televisione vista per esigenza logistica. Il tabaccone è una rivista specializzata, è un tentativo di chiavata, la cazzata, la faccia " rattristata ", la risata, la barzelletta mal raccontata, le dita con l’unghia mangiata, una serata sfumata. Il tabaccone è una partita mai finita di calcetto mai giocata, il tabaccone è uno senza meta, è un po’ come il pianista sull’oceano dal film mal raccontato, è uno che si allontana dalla sua tana ma poi si rintana. Il tabaccone non si distacca dall’antico e questo gli fa onore e non si distacca dalle cose futili del presente e questo gli fa onore, ma procura invidie. Il tabaccone è il jolly delle carte francesi, ma quando c’è da giocare a poker il jolly non serve. Il tabaccone è sentenzioso ma solo per non essere per prima sentinziato, A questo punto mi tocca concludere! ………………….il tabaccone ha una sua " vera verità " ed è per questo oggi ho scritto di lui come spesso scrivo di me.
|