Nick: mir Oggetto: Daryl Hall & John Oates. Data: 22/6/2006 20.39.55 Visite: 103
Ho finalmente trovato il meglio di Daryl Hall & John Oates. Roba puri anni '80. Mi piacevano e li sentivo molto una ventina d'anni fa. E' quindi impossibile che, riascoltandoli, non venga scaraventato in qualche tunnel temporale. Finiva la scuola e, inevitabilmente, mi portavo qualche materia a settembre. Un po' perchè non sapevo studiare e un po' perchè stavo sulle balle di qualsiasi professore arrivasse da noi. Facevo domande. Perchè questo e perchè quell'altro, chiedevo. Non ero polemico, giuro. Era solo una sana curiosità che più di uno ha tentato di ricacciarmi dentro. Adesso come allora non riesco ad essere allineato a niente. Nemmeno a me stesso. Finiva la scuola e intercorreva qualche settimana prima che si partisse per le vacanze. Quando hai molto tempo a disposizione il tempo perde d'importanza. Così si ciondolava tra una sala giochi e un giro tra negozi. La sera poi i soldi erano pochi quindi si andava per pub solo all'inizio del periodo-limbo. Poi i genitori del mio amico del cuore (che cazzo, abbiamo passato cinque anni a vivere praticamente assieme e poi sei sparito. Sei una gran merda. Approfitto dell'occasione per dirtelo) partirono prima di lui e ci lasciarono casa a disposizione. Festa. Chiamammo quelli che erano ancora in città. Per lo più sfigati e le ragazze, quelle che c'erano, erano le peggiori. E facevano anche le difficili. Se non viene T. non vengo io. Chiamavi T. che diceva che non veniva se non veniva L. E allora a chiamare L. e così via. Alla fine spendemmo gli ultimi soldi per una cassa di birre e una quantità incredibile di hamburger che il macellaio del mio amico ci rifilò con uno strano sorriso sulle labbra. "E' verde. Il cazzo d'hamburger è verde" "Ma no è la luce" Mettemmo lo stereo a palla ed iniziò ad arrivare la gente. Un paio d'ore dopo constatammo con orrore che eravamo tutti maschi anche se ci divertivamo con gare di rutti e altre amenità del genere. Quando ormai disperavamo suonò il citofono e salirono in un sol colpo una decina di ragazze compatte e timorose come un gruppo di monache in una spiaggia di nudisti. Le conoscevo quasi tutte e non me ne piaceva nessuna. Tranne una. Mi vergognavo a dirr in giro che mi piaceva perchè era un po' strabica. Ma poco eh?! Per me aveva uno sguardo dolce e un bel sorriso. Le ragazze si misero in gruppo fuori al terrazzino quasi a meditare un piano per un'immediata ritirata. Bisognava far qualcosa. Il mio amico che aveva qualche risorsa (almeno allora) si mosse. Diede un cerchietto a tutti quanti da mettere in testa tipo corona. Poi trascinò dentro casa le ragazze e chiuse tapparelle e spense la luce lasciando il solo stereo. I cerchi erano luminescenti e quel paraculo aveva dato i rossi alle ragazze e i blu ai ragazzi. Faceva un caldo pazzesco ma iniziammo a ballare intuendo appena chi avevamo di fronte. Fu un successo. Dopo un po' iniziarono anche approcci più ravvicinati. Si vedevano cerchi blu e rossi molto vicini. Io ballai un sacco con una tipa che ero sicuro essere "bello sguardo". La baciai anche. Quando poi il caldo si rivelò insopportabile aprirono tapparelle e luce e capii che avevo baciato una delle più brutte della compagnia e che "bello sguardo" se la stava spupazzando un mio amico. Seduti sul divano, con i rispettivi partner, ci guardammo a lungo io e "bello sguardo". Daryl Hall e John Oates cantavano qualcosa tipo "Wait for me". Eh ..aspetta e spera! Coloro che reprimono il desiderio, lo fanno perchè il loro desiderio è abbastanza debole da essere represso. William Blake |