"L’imperatore si desta dal suo sonno profondamente turbato. Il sogno che ha fatto parla chiaro: a lui e, forse, a tutta la popolazione del suo regno rimangono solo poche ore di vita pacifica. Qualcuno sta tramando per la distruzione per motivi non ancora del tutto chiari. Unica possibilità di controbattere questa situazione è trovare la persona vista nel sogno che era vicino a suo figlio nel momento più importante della battaglia. Completamente sveglio oramai, il nobile sovrano capisce che è arrivato il momento di agire. Purtroppo per lui, però, le forze del male sono più veloci e portano l’attacco alla terra di Tamriel pochissimi istanti dopo. Le guardie irrompono di corsa nella stanza da letto dell’imperatore cercando di condurlo verso la salvezza, o presunta tale.
Le Porte di Oblivion sono aperte. Riuscirete a richiuderle prima che il male elementale distrugga il mondo?"
da www.gamestar.it
THE ELDER SCROLL IV: OBLIVION
La prima cosa che colpisce è di sicuro l’aspetto grafico. Siamo vicini al foto-realismo, anche se non si dispone di un monitor ad alta definizione su cui far girare questo gioco. Le pareti della prigione dove inizieremo a giocare trasudano umidità e le ombre gettate dalle fiaccole si muovono a seconda delle posizioni dei personaggi. La sensazione che si prova, dopo un secondo di disorientamento, è quella di essere davvero nella terra di Tamriel, lontani dal nostro mondo. I volti dei personaggi sono terribilmente reali, con le loro rughe di espressione, cicatrici e capelli pressoché perfetti. All’inizio del gioco potremo creare il nostro personaggio. Per fare ciò, oltre al nome, al luogo di nascita, l’età e alla razza occorrerà, se vorremo, crearne anche il volto, operazione questa che potrebbe portare via anche più di quaranta minuti. Questo fattore fa capire con quanta cura e precisione siano realizzati tutti i personaggi che incontreremo durante il gioco, che sono tra l'altro tantissimi e tutti differenti tra di loro (a eccezione delle guardie delle varie zone), sia per aspetto che per vestiario e modo di comportarsi. Semplicemente stupendo.

Naturalmente un gioco, soprattutto se di ruolo, non si può basare solo sull’aspetto grafico, ma anche e soprattutto sulla trama. La saga “Elder Scrolls” è da sempre sinonimo di colpi di scena e di tantissime sottotrame, anche slegate dalla principale, che rendono ogni gioco di questa serie pressoché infinito. Oblivion non fa eccezione. Si ha una missione principale che si terminerà in una quarantina di ore di gioco, da cui si dipanano ulteriori missioni che potranno a loro volta portare alla scoperta di nuovi misteri ed enigmi nonché inaspettate rivelazioni. L’immersività di questo capitolo è totale, forse anche più dei suoi precedenti fratelli. Ci sono circa duecento dungeon (labirinti) da esplorare e più di mille varietà di mostri contro cui confrontarsi. A disposizione del giocatore c'è una serie grandissima di armi e armature, più alcune armi rare o epiche che si troveranno solamente portando a termine determinate missioni o entrando a fare parte di gilde come ad esempio quella dei ladri o degli assassini. Sarà, inoltre, possibile avere, più avanti nel gioco, una propria casa e propri mezzi come carri, cavalli e barche, cosa che contribuisce a rendere questo titolo una esperienza ancora più realistica.


I giochi della serie Elder Scrolls soffrono di un grave problema: la vastità del tutto, fatto che spesso scoraggia anche i giocatori più agguerriti. Negli altri capitoli, ad esempio, per arrivare nelle città dove si doveva portare a termine una missione ci volevano minuti interi di camminate a piedi o con i mezzi, e una volta giunti a destinazione trovare il personaggio con cui parlare o a cui dare determinati oggetti o indicazioni era cosa snervante e lunga. Inoltre i combattimenti sin da subito erano davvero difficili. La Bethesda deve aver dato ascolto alle lamentele dei giocatori, così ecco che in questo capitolo avremo a disposizione una mappa su cui è segnato il punto dove dobbiamo andare e, volendo, basta cliccarci sopra per giungervi immediatamente, anche se, sinceramente, così facendo, spesso si perderanno alcune cose che potrebbero rivelarsi utili per la conclusione del gioco stesso. I combattimenti sono stati resi più accessibili, ma non pensiate che sconfiggere un semplice goblin sia cosa facile! Se non si impara bene il sistema di parata e di stoccata, o di lancio di magie, proseguire nel gioco non sarà affatto cosa semplice.


Imparare a usare il proprio personaggio, infatti, non è cosa immediata. Abituati al mouse e tastiera, capire bene quali siano i tasti di scelta rapida per usare le pozioni, la parata e il lancio delle magie porterà via una buona ora di tempo e molta pazienza. Altro tempo verrà speso per imparare a gestire in maniera ottimale l’inventario e il libro di magie. La bellezza di questo gioco, come tutti quelli della serie, è che è possibile scegliere come giocare. Se si amano i titoli alla Thief, si potrà giocare in maniera furtiva, se invece si è portati allo scontro basterà impersonare il guerriero e distruggere ogni cosa che ci verrà contro. Purtroppo, l’intelligenza artificiale dei personaggi non è altissima. Potremo entrare in casa di qualcuno, ad esempio, svegliarlo in piena notte e metterci a dialogare senza che lui si arrabbi minimamente, mentre quando si combatterà fianco a fianco ad esempio delle guardie, queste moriranno sempre prima di voi a causa di stupide azioni o di attacchi non proprio intelligenti contro nemici molto forti. Parlando dei nemici, anche la loro intelligenza non è brillante per lo più si limitano ad attaccare tutti assieme se sono deboli o a lanciare attacchi devastanti se sono più robusti.


Graficamente il gioco è impressionate. Sulla console di casa Microsoft si arriva davvero ad altissimi livelli. I personaggi, come detto, sono curatissimi e molto dettagliati sia nel vestiario che nelle fattezze, si muovono in maniera fluida e convincente e risponderanno a tono ai dialoghi a seconda della razza che avrete scelto. Si provi ad esempio a impersonare un elfo oscuro: la diffidenza sarà presente in ogni dialogo che farete. I paesaggi sono bellissimi e reali. Si passeranno ore a osservare vallate, fiumi e alberi mossi dal vento, tramonti e notti stellate. Anche dal punto di vista del sonoro siamo ad altissimi livelli: musiche orchestrali epiche, cupe, tristi, a seconda della situazione che si andrà ad affrontare. Gli effetti sonori sono realizzati benissimo, creando la giusta atmosfera che immergerà il giocatore nel mondo di Oblivion in maniera totale. Peccato solo per la mancanza di un doppiaggio in italiano.