Nick: Kashmir Oggetto: Dal diario di Hellen M. Data: 19/7/2006 1.15.23 Visite: 108
Dal diario di Hellen M. Pagina 48, data stellare (bum!) 12/03 Questa pagina sarà illeggibile, sono prona sul letto mentre la scrivo, ascolto e vivo la mia musica, forse è proprio Lei a darmi ispirazione. Oggi è stata una giornata particolare, o particolarmente di merda, non saprei dire. Sono uscita di buon ora, pioveva. Fra me e la pioggia c’è un rapporto di amore ed odio: quando c’è mi sento felice, me stessa, perché cammino da sola per strada, la gente si chiude al calduccio nelle case, ed io sono l’unica a godermi quell’atmosfera mistica ed unica che regala una giornata di pioggia; ogni goccia d’acqua mi scivola fra le guance, le labbra, scorre per tutto il mio corpo, come se quell’acqua sporca mi lavasse da quel che ho di più marcio ancora dentro. E come l’acqua, tutto sembrava scivolarmi addosso, a partire dagli stronzi che vanno a centoventi all’ora anche quando la strada è un lago, proseguendo poi verso tutti gli ostacoli che fanno parte del mio cammino. Molti di questi ostacoli sono io a crearmeli, sono conseguenza di domande che mi pongo, e di paure che mi attanagliano, ed a confronto cadere in una pozzanghera diventa un piacevole tuffo nel mare durante il tramonto. Quando sono sola sotto un cielo disperato come quello di stamani, comincio a scavare dentro di me, non pensando e riflettendo, bensì sognando. Immagino la mia vita, il mio futuro, tutto ciò che desidero e come fare per averlo. E questi pensieri viaggiano a pari passo con le paure conseguenti ad essi: "Ce la farò? Sarò amata? Spaccherò il mondo? Capirò chi diamine sono? Riuscirò ad avere figli? Mi ameranno? Odierò mai qualcuno?". Ho avuto troppi calci in culo da quell’adorabile troia della vita per non pormi tutti questi quesiti. Una di quelle troie che conosci e poi non puoi fare a meno di amare. Ma io e la pioggia ci odiamo anche, perché sono metereopatica, forse è per questo che divento così apatica e pensierosa quando è presente, o forse soltanto perché quando sto a casa o con gli amici sono solo schiava di ciò che mi circonda, e non posso mai dedicarmi a soddisfare i profondi bisogni della mia anima. E’ un po’ come quando provi a masturbarti e non ci riesci: credi che sia per stanchezza, perché sei già venuto un attimo prima se sei uomo, o perché sei soprappensiero se sei donna, ma la verità è che non ti ami neanche quanto basta per scoparti. Però di pali nel culo ne prendi a volontà. Noi umani abbiamo modi strani per godere. Sappiamo essere molto masochisti. Siamo fetish nell’anima. "Even flow, thoughts arrive like butterflies Oh, he don't know, so he chases them away, yeah...ooh... Oh, someday yet, he'll begin his life again...life again...life again... Oh, someday yet, he'll begin his life again...life again...life again..." Eddie sembra leggermi nel pensiero. Mentre scrivo le mie parole ascolto le sue, arrivano sempre al momento giusto, ogni qualvolta ne abbia bisogno, senza che io debba chiederlo. Potere supremo della musica… Ora credo che finirò di ascoltare questo pezzo. Magari dopo mi masturberò per consolarmi o per analizzare Eddie sotto altri punti di vista. Se non ci riuscirò sarà soltanto colpa mia. O magari perché avrò sonno. Giuly "Ciao, bimba. Ti andrebbe di fare delle scale diatoniche sul mio flauto di pelle?" -Daniele Luttazzi-
"La tecnica non conta..io mi occupo di e |