Nick: crowblack Oggetto: BERSANI CONTRO I PIU' DEBOLI Data: 28/7/2006 20.56.22 Visite: 348
Farmacie,Garante:"Vite a rischio" Contro sciopero a oltranza di venerdì Durissimo scontro tra farmacisti e Garante degli scioperi. Secondo l'organismo che vigila sulle agitazioni nei servizi pubblici, la serrata ad oltranza organizzata dalle farmacie è un "pericolo grave e per i diritti alla vita e alla salute dei cittadini". Controreplica della Federfarma che minaccia la sospensione per tutti i farmacisti che non aderiranno all'agitazione indetta contro il dl Bersani. In una lettera al ministro della salute Turco, il presidente della commissione di garanzia Antonio Martone segnala "il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti alla vita e alla salute dei cittadini riconosciuti dalla Costituzione". In pratica l'art. 8 della legge 146/90 sulle "norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati" indica che quando sussiste il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona" il presidente del consiglio dei ministri od un ministro da lui delegato invita le parti a desistere dai tali comportamenti, tenta una conciliazione in tempi breve e qualora non riuscisse, adotta conordinanza le misure necessarie a prevenire il pregiudizio. Federfarma: "Sospeso chi non sciopera" Immediata la reazione dell'associazione di categoria. I farmacisti che non aderiranno agli scioperi saranno sospesi dalla Federfarma e rischiano di non incassare i crediti dalla Regione Lazio. E' il severo avvertimento che Assiprofar-Federfarma (il sindacato dei farmacisti del Lazio aderente alla Federfarma) rivolge ai propri associati. Il consiglio dell'Assiprofar ha deciso all'unanimità di "prendere provvedimenti nei confronti dei farmacisti associati che pur non essendo di turno sono rimasti aperti mercoledì 19 luglio", scrive l'Assiprofar-Federfarma. Farmacisti invitati a disdire gli ordini Le annunciate contromisure economiche messe in campo da Federfarma per sabotare il decreto Bersani sulle liberalizzazioni sono già pronte. La federazione nazionale dei titolari di farmacia ha infatti inviato a ogni suo associato un modulo prestampato per disdire gli ordini di medicinali senza obbligo di prescrizione non ancora evasi da ogni singola azienda. Modulo che ogni farmacia dovrà poi inviare via fax alle case farmaceutiche. Soprattutto, si pensa, a quelle intenzionate a vendere nei supermercati i loro medicinali da banco. Obiettivo più o meno evidente, fare pressioni sulle aziende per dissuaderle dall'intenzione di far uscire dal ristretto circuito delle farmacie i "senza ricetta". Inquesto modo si cerca di coinvolgere nella lotta contro il dl Bersani anche Farmindustria. 27/07/06 Farmacie: continua la serrata Restano aperte in Lombardia e a Torino Non si placa la protesta dei farmacisti. Il presidente di Federfarma, Giorgio Siri, ha guidato un altro giorno di sciopero dei camici bianchi. Inutile l'appello del ministro della Salute, Livia Turco, e le voci di precettazione. In Lombardia e nel Torinese, però, le famacie sono rimaste aperte. Intanto, la Turco ha convocato Federfarma "a fronte della dichiarata disponibilità a sospendere la chiusura delle farmacie". "Lo sciopero è confermato - ha spiegato il presidente di Federfarma in una lettera inviata a Livia Turco - ma siamo pronti a un tavolo di confronto con la massima disponibilità al dialogo e pronti a revocare le agitazioni". In precedenza proprio il ministro della salute aveva espresso preoccupazione per la situazione e aveva lanciato un appello alle associazioni di categoria. "Invito i farmacisti italiani - aveva detto la Turco - a valutare con attenzione e senso di responsabilità verso i cittadini le ricadute per la tutela della salute della popolazione di una chiusura ad oltranza delle farmacie, come annunciato da Federfarma". L'obiettivo del governo è quello di evitare la chiusura a oltranza e il disagio dei cittadini, che da giovedì hanno già preso d'assalto i banconi per far scorta di medicinali. Sulla protesta pende anche la minaccia di una precettazione. L'ipotesi è circolata da alcuni giorni e non si esclude che l'esecutivo possa arrivare a questa decisione per evitare l'interruzione del servizio pubblico. Nel frattempo cominciano ad affiorare le prime spaccature interne e il fronte della protesta appare meno compatto rispetto alla seconda serrata. La Federfarma Lombardia ha deciso lo stato di agitazione permanente ma lasciando le farmacie aperte. Una scelta arrivata in risposta ad un "solidale appello" del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Serrande aperte anche a Torino e provincia, dove i titolari delle farmacie, pur confermando lo stato di agitazione, non hanno voluto creare "forti problemi alla cittadinanza, anche in relazione al periodo di esodo estivo". L'associazione provinciale di Bolzano non ha mai aderito allo sciopero indetto a livello nazionale e per questo la Federfarma ha già disposto la sua sospensione dalla categoria. I farmacisti dell'Alto Adige e del Trentino non hanno partecipato alle due serrate nazionali già attuate. Si sono limitati a proclamare che condividono le ragioni dei colleghi che si astengono dalle attività lavorative, ma che non vogliono creare disagi inutili alla clientela locale e ai turisti. Motivazioni che non sono state ritenute sufficienti dalla Federfarma. Insieme a Bolzano, sono state così sanzionati anche i farmacisti di Trento, Bologna, Firenze, Prato e Sassari. Intanto, contro i farmaci nei supermercati, iniziano a spuntare anche singolari iniziative personali. Maria Rita Ciraolo, titolare di una farmacia a Grotte, nell'Agrigentino, ha esposto all'interno del suo esercizio un banchetto per offrire ai clienti degustazioni di salumi. "Gestisco da anni la farmacia e ho instaurato con i clienti un rapporto di fiducia e stima - ha spiegato la farmacista - Sarebbe assurdo immaginare me o altri colleghi all'interno di un supermercato tra pelati e detersivi". Il governo contrattacca "L'annuncio della serrata dei farmacisti - ha detto il sottosegretario alla preisedenza del Consiglio, Enrico Letta - obbligherà il governo a valutare le forme perché il diritto minimo alla salute sia garantito. Oggi stesso si valuteranno le forme e si prenderanno le decisioni". Si riapre il confronto Il ministro della Salute, Livia Turco, ha convocato Federfarma alla luce della dichiarata disponibilità del presidente Siri a sospendere la chiusura delle farmacie in fase di avvio del confronto. "Accolgo con piacere la disponibilità di Federfarma per presentare proposte che non modificano il decreto sulle liberalizzazioni, essendo invece finalizzate ad individuare il corretto ruolo della farmacia nel servizio sanitario nazionale", ha detto. 28/07/06 www.tgcom.it
....in tutto questo chi paga è sempre e solo il cittadino, magari qualche povero cristo che sta male e rischia di crepare prima del tempo......Bersani sei VERGOGNOSO oltre che IDIOTA! ....complimenti a quella faccia di pesce lesso(o fesso fate voi...)di Bersani! p.s. avete voluto la bici? e adesso pedalate.....se ne siete capaci!
questa è la fine che merita questo governo RIDICOLO e INDEGNO! Non piangere se non puoi vedere il sole perchè le lacrime ti impediranno di vedere le stelle. |