Nick: gegè Oggetto: Estate, il pettegolezzo... Data: 10/8/2006 11.31.29 Visite: 235
Per pettegolo intendiamo di massima uno che ha il piacere di parlare e sparlare di tutto e tutti, ingigantendo e rendendo sensazionali le voci e le informazioni che circolano.
A volte si pettegola per movimentare una conversazione noiosa, a volte per calamitare l'attenzione su di sé, per diventare centro della scena, a volte per far del bene a qualcuno. Alcuni pettegolano per creare intimità. I pettegolezzi nella maggior parte dei casi sono innocui, ma vi sono situazioni in cui possono assumere quegli aspetti negativi ed insinuati che alimentano la sua cattiva fama.
Le cose riferite possono anche essere vere, ma se sono fine a se stesse, gonfiate, interpretate in senso negativo, un pettegolezzo può assumere la forma della malignità e della denigrazione, per lo più ingiustificate e gratuite. Quando poi le cose riferite sono intenzionalmente false e attribuiscono a una persona delitti e peccati inesistenti per distruggerne la credibilità e la reputazione diventa maldicenza, calunnia.
La maldicenza, infatti, a differenza del pettegolezzo, è un resoconto non autorizzato, distorto o del tutto falso per strappare ingiustamente il buon nome di un'altra persona. Vera peste delle conversazioni, la maldicenza ha contorni difficili. Confina a destra con l'invidia, a sinistra con la menzogna, in alto con l'ipocrisia, in basso con la viltà e attinge in tutti e quattro i punti cardinali. Come si vede, cercare di definire con precisione il maldicente è un'impresa ardua.
Le maldicenze vengono trasmesse attraverso parole, espressioni della faccia, gesti e toni di voce. Possono essere sottili o evidenti, calme o esagitate, scherzose o serie. Affermano gli studiosi che la maldicenza presentata in un contesto di parole gaie e gioviali, condita di frasi gentili, o peggio di scherno, è la più velenosa. di tutte perché penetra fortemente nella mente di chi ascolta.
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