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Nick: leletta
Oggetto: MISTERO
Data: 17/8/2006 22.41.19
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USA: RISOLTO DOPO 10 ANNI IL GIALLO DELLA PICCOLA JONBENET
WASHINGTON - Il mistero della morte agghiacciante della piccola JonBenet Ramsey, la baby-reginetta di bellezza massacrata la Notte di Natale del 1996 nella cantina della villa miliardaria dei genitori in Colorado, è stato probabilmente risolto, quasi dieci anni dopo. L'arresto in Tailandia del maestro elementare John Mark Karr, che sostiene di avere ucciso la bimba di sei anni 'per disgrazia' dopo averla rapita e violentata, sembra dare una soluzione a sorpresa ad un giallo che ha ossessionato per anni la stampa americana.
Le foto della piccola JonBenet, truccata e abbigliata a sei anni come una top-model per partecipare ai concorsi di bellezza per bambine, avevano dominato per mesi i giornali scandalistici Usa così come le polemiche sugli aspetti torbidi di questo tipo di competizioni che apparivano a molti un inno alla pedofilia.
La polizia della cittadina di Boulder (Colorado) aveva subito indirizzato i suoi sospetti sui genitori della bambina, John e Patsy Ramsey, per una serie di circostanze: la villa dei Ramsey non presentava segni di intrusioni esterne e una strana nota di riscatto trovata nella casa chiedeva la somma di 118 mila dollari (la stessa somma appena incassata dal padre in una liquidazione).
Per anni i genitori della bimba avevano vissuto sotto l'ombra dei sospetti. La piccola era stata prelevata dalla sua camera da letto la notte del 25 Dicembre per essere trascinata nella cantina della lussuosa abitazione, dove era stata abusata sessualmente e poi strangolata con un laccio, una sorta di garrota.
Il ritrovamento del messaggio con la richiesta di riscatto aveva indotto i genitori a chiamare la polizia e a denunciare il rapimento della bimba. Solo dopo alcune ore (un'altra bizzarra circostanza della vicenda) il padre aveva scoperto il cadavere della bimba nello scantinato della villa. I genitori della vittima avevano accusato la polizia di Boulder di avere sabotato le indagini fin dall'inizio partendo in direzione sbagliata (con i sospetti su di loro) e perdendo tempo prezioso.
Sul giallo sono stati scritti fiumi di libri e di articoli ma nessun colpevole era emerso fino alla confessione resa in Tailandia alla polizia da Karr. Il maestro, già condannato in passato per possesso di materiale pedopornografico, avrebbe ammesso di essere stato insieme a JonBenet quando la piccola era morta. La bimba sarebbe stata abusata sessualmente da Karr e sarebbe poi morta 'per disgrazia'. "Amavo JonBenet", ha detto il maniaco durante una breve apparizione davanti alla stampa in Tailandia. La prossima settimana dovrebbe essere estradato negli Stati Uniti per il processo in Colorado.
La polizia stava seguendo la pista di Karr in Asia e Patsy Ramsey, morta nel giugno scorso dopo una lunga battaglia contro il cancro, era stata informata dagli inquirenti che l'indagine sembrava avviata su una pista concreta. Il padre della piccola, John Ramsey, ha reagito con grande prudenza alla notizia invitando l'opinione pubblica a non "balzare a conclusioni premature" e a "consentire alla giustizia di fare il suo corso". "Non voglio innescare quel tipo di pettegolezzi che io e mia moglie abbiamo dovuto subire per anni", ha aggiunto.
La notizia dell'arresto di Karr ha colto di sorpresa la stessa famiglia Ramsey. Dopo anni di false piste e di illusioni non volevano credere che questa fosse la volta buona. Sotto le unghie della piccola JonBenet erano stati trovati dieci anni fa campioni DNA che non corrispondevano a quelli dei familiari: la polizia Usa intende adesso verificare se appartengano invece a Karr.
fonte ansa, ho copiato pari pari x riportarvelo
