Nick: Franti Oggetto: Mario F. (e darshiva) Data: 12/2/2004 16.34.1 Visite: 292
Mario F, Noi e i Ragazzi dello Zoo di Via Ferrarecce, Caserta, non è altro che Neverland. Lo chiamo così perchè è molto Cristina F., quella dello Zoo di Berlino. Il sabato sera si esce e si va in qualsiasi locale. Spesso si va in un locale tipo balera, dove a bell'e buon', ti ritrovi a ballare quel pezzo che fa "con tutte le ragazze sono tremendo" con una di cinquant'anni con la panza annanz'. Cioè tu trasi in questo locale molto kitsch, mangi roba paesana, bevi un sacco di vino, ti mbriachi e ti mitt' a ballà 'n'copp' i tavoli, con giovani e meno giovani. Questo locale (in provincia di caserta) è frequentato dalla feccia locale. Vrenzole, mariti che cornificano le mogli e che si portano le mogli fuori una volta tanto per far vedere che "la amano", sfigati in cerca di pucchiacca facile, pur' se stagionata, polacche, Caciucchi e personaggi vari. In questo locale ci va anche il Sindaco di un paese in provincia di Caserta di cui non ricordo il nome, che soiglia a Ron Jeremy, quell'attore porno che ha il pesce lunghissimo e che ha fatto "Cicciolina e Moana ai Mondiali". Questo è Ron Jeremy.
Questo è il pesce di Ron Jeremy:
Comunque Mario F., in questo locale beve più di tutti. Il vino. Beve il vino, insomma. Si mbriaca e, vestito da vitellone dei film di Vanzina ambientati a Cortina D'Ampezzo (si mette la giacchetella blu e una camicia a riche azzurrina o bianca, aperta mpiett), si mette a fare dei passi di danza sui tavoi. E si muove come Mimmo Dani. E una volta si voleva vattere con questo Sindaco di un paese in provincia di Caserta di cui non ricordo il nome, che somiglia a Ron Jeremy. Quando balla Mario F. è ingombrante. Votta a tutti per aria e la gente lo guarda infastidita e si incazza. E i buttafuori lo puntano sempre, prnti a sbatterlo fuori. Alla fine della serata kitsch, si passa nella discoteca. E là Mario F. da il meglio di se. Se prima stev’ mbriaco, qua si strafaccia proprio. Ma assai. Alla fine si va a mangiare il kebab al Vomero. Io e Mario F., alle 5 del mattino. Mario F. sta talmente strafacciato tipo Cristiana F. che una volta ha rischiato di essere investito. Da me. Cioè lo stavo menando sotto con la Focus.. Sì, l’ho preso con lo specchietto nel fegato. Lui ha tentato di infilarsi in macchina appendendosi al finestriello aperto, per tirare il freno a mano, ma io l’ho trascinato per una decina di metri. Poteva morire. In auto Mario F. finisce di muoversi come Mimmo Dani e si mette a rompere il cazzo cantando a squarciagola fra sette tipo "Onli Taiiiiiiiiiiiiiiiim". E muove sempre il volume dello stereo. Poi comincia a tossire come un porco malato e si sputa in mano, come un tubercolotico e dice: "Piè, guarda!! Il Sangue!!! Bene, io devo morire sputando sangue!!!" E io dico: "Mario ma quale cazz’ e sangue, è acquiccia quella. Ma comunque fai schifo al cesso e all’umanità cattolica". Si perché lui sputa saliva, come tutti, mica sangue. E lui dice: "Si ma morirò sputando sangue". Poi non dice niente più. Arrivati dai libici, al solo fine di non fare la fila per sfotterci quattro Kebab (due solo carne e cipolla e due completi – da portare) diciamo di abitare a Caserta e che ce ne dobbiamo andare subito, sennò il kebab non lo prendiamo.. Ma i libici se ne fottono che noi siamo di Caserta. E allora io devo inscenare la solita tarantella che sono filomusulmano, che adoro i bambini iracheni e che mi dispiace della morte dei bambini iracheni più della morte dei carabinieri di Nassirja. Allora Ahmen il libico si commuove, esce da dietro il bacncone, mi abbraccia e ci fa fare i kebab prima di tutti coloro che stanno in fila. E così mario F. tutto gongolante, prende i Kebab in una bustina di plastica e dice "sai come sono rosecarielli eh?!?" E io : "Sì". Dico solo "Sì". E basta. E così ce ne andiamo. In macchina Mario F, meno shockato di prima. E così di nuovo si mette a rompere il cazzo cantando a squarciagola fra sette tipo "Onli Taiiiiiiiiiiiiiiiim". E muove sempre il volume dello stereo. Poi comincia di nuovo a tossire come un porco malato e si sputa in mano, come un tubercolotico e dice di nuovo: "Piè, guarda!! Il Sangue!!! Bene, io devo morire sputando sangue!!!" E io dico di nuovo: "Mario ma quale cazz’ e sangue, è acquiccia quella. Ma comunque fai schifo al cesso e all’umanità cattolica". Si perché lui sputa saliva, come tutti, mica sangue. Come ho detto prima, cioè. E lui dice di nuovo: "Si ma morirò sputando sangue". Poi non dice niente più. Ma pure se non dice niente più, io, in etsta a me, penso: "Ma Mannaggia l’Incoronata di Puglia ma è mai possibile che amma fa semp’ ‘a stessa tarantella ogni fine semman’? E mica siamo in un videogioco, che dobbiamo ripetere sempre le stesse cose, eh. Questa è vita reale". Non dico niente se non un timido "Basta sfrenamienti, eh" E Mario F risponde: "Si, si, basta sfrenamienti, questa è l’ultima settimana che ci combiniamo così". Combiniamo?, penso io. Tu ti combini bestia, mica io. Cioè pure io, ma poco. Io. Lui assai. Arrivati a casa mi faccio i letto e ci strafochiamo il kebab. Ci scordiamo sempre di comprare la Coca Cola. Poi mettiamo un DvD alle 6 e mezzo del mattino, ma io mi addormento. Il giorno dopo Mario F. mi cazzea che non ho visto il film in DvD e dice che si deve andare a mangiare fuori e che devo chiamare darshva perché a lui darshiva la attizza. E io dico: "Ma ti piace molto darshiva?". E lui: "Sine, giuro che me la sposerei. E poi che menne che tiene Gesù Cristo! E che occhi pure". Gli occhi con le menne, mah. Poi mi parla, descrivendomele, di tutte le posizioni che farà con darshiva durante la rima notte di nozze.
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