Nick: JaNNiNoQuai Oggetto: Adriano Sofri Data: 7/9/2006 12.19.26 Visite: 125
Adriano Sofri (Trieste, 1 agosto 1942) è un protagonista della movimentata vita politica degli anni 60 - anni 70, è stato il leader del gruppo extraparlamentare di sinistra Lotta Continua, fino al suo scioglimento nel 1976. Dagli anni 80, abbandonata la politica attiva, si è dato a un'intensa attività di studio e pubblicistica in campo storico, politico e sociale di cui sono frutto numerosi articoli e saggi. Collabora con la Repubblica, Panorama e il Foglio. È stato al centro di una complessa, e assai controversa, storia giudiziaria che lo ha visto coinvolto, in seguito alla denuncia (e chiamata in correità) di Leonardo Marino, assieme a Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani nella vicenda dell'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi avvenuto il 17 maggio 1972. La magistratura, dopo un lungo iter giudiziario, ha sentenziato nel gennaio del 1997 la condanna in via definitiva di Sofri, Bompressi e Pietrostefani a 22 anni di reclusione. Sofri e Pietrostefani, quest'ultimo latitante in Francia, sono stati condannati come mandanti dell'omicidio, Bompressi come esecutore materiale. Il pentito Leonardo Marino correo dell'omicidio, fu condannato a 11 anni di carcere, pena successivamente prescritta. Esiste in Italia un vasto e politicamente trasversale, anche se principalmente di sinistra, movimento innocentista di opinione pubblica intorno al caso Sofri: ne sono esponenti di spicco Giuliano Ferrara e Gad Lerner. Adriano Sofri ha scontato parte della pena come mandante dell'omicidio nel carcere San Giovanni Bosco di Pisa. Nel giugno 2005 ha ottenuto la semilibertà per collaborare con la Scuola Normale Superiore di Pisa alla sistemazione degli archivi di Eugenio Garin e Sebastiano Timpanaro. Nel novembre 2005 è stato colpito dalla sindrome di Boerhaave, una malattia piuttosto rara che gli comporta la rottura di cinque centimetri dell'esofago. Le cattive condizioni di salute, che gli hanno imposto il ricovero all'ospedale "Santa Chiara" di Pisa, hanno avuto come conseguenza la sospensione della pena. Nel gennaio 2006 è stato dimesso, tornando in libertà per il periodo di convalescenza rimanente. Nell'opinione pubblica si è diffuso un movimento di sostenitori volto a promuovere un atto di clemenza nei confronti di Adriano Sofri. Nel periodo 2001-2006 le ripetute richieste di grazia, avanzate in maniera trasversale da esponenti della politica e della cultura (ma mai da Sofri in persona), sono sempre state rifiutate dal Ministro della Giustizia Roberto Castelli, malgrado il Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi abbia nello stesso periodo più volte manifestato la volontà di concederla, tanto da giungere a un conflitto con il guardasigilli risolto poi dalla Corte Costituzionale che ha stabilito il dovere da parte del guardasigilli di controfirmare la richiesta di grazia promulgata dal Presidente della Repubblica. by wikipedia ora leggendo alcuni articoli che ha scritto su "la repubblica" noto sempre di + che ammiro quest'uomo x le sue idee Mi auguro che i responsabili politici della sinistra non cedano alla soggezione, o alla coda di paglia, che li induce troppo spesso a dire e fare le cose quasi vergognandosene e scusandosene. Per qualunque argomento: l'Afghanistan o l'indulto o i taxi. Che dicano o facciano solo quello che credono giusto, e ne vadano fieri. E se sono costretti a compromessi in nome di un bene maggiore, e anche solo di un male minore, lo dicano senz'altro, e mettano con le spalle al muro chi si vanta illeso da ogni compromesso, in totale irresponsabilità. E non abbiano paura delle parole solenni, quando ce n'è bisogno. Avranno pur visitato una volta una prigione, ne avranno calpestato i corridoi: non possono averne dimenticato l'odore, anche se prima delle visite i corridoi vengono lavati accuratamente. Quattro anni fa scrissi - su questo giornale - una lettera al Papa, alla vigilia della sua visita al Parlamento. Finiva così: "Sapesse come sono belli i piedi dei ragazzi che escono dalla galera". (31 luglio 2006)
  uno dei tanti beni della politica italiana non sfruttati...e c'è chi parla ancora di berlusconi,calderoli,bossi,prodi,d'alema.... BO{n}FI is LiVe NoW
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