Nick: Franti Oggetto: IlRagazzoDalPaloElettrico Data: 21/2/2004 15.40.28 Visite: 237
Le avventure del ragazzo del palo elettrico. Anno: 1987 Regista: Shinya Tsukamoto; Provenienza: Giappone; Attori: Naruaki Senba, Tomoro Taguchi, Shin Kanaoka. Durata: 45’ Titolo originale: Denchu kozo no boken Giappone. Uno studente convive con una deformità: ha un palo elettrico che gli sbuca dalla schiena. Un giorno è aggredito da tre ragazzi, ma l’intervento di Momo, una studentessa, lo libera dalle offese. Hikari, questo il nome del ragazzo, per sdebitarsi le offre la sua macchina del tempo e per dimostrazione l’accende, ma finisce trasportato nel tempo. Si ritrova in una strada, venticinque anni dopo, proprio nel momento in cui una professoressa sta per essere aggredita da tre vampiri Shinegumi. Hikari riesce, involontariamente, a salvarla, e questa le racconta che da quando sono spuntati i vampiri, il mondo vive nelle tenebre e che loro creano questa situazione con l’uso di bombe Adam junior, che oscurano il sole. La professoressa convince Hikari a prepararsi per combattere contro i vampiri Shinegumi, indaffarati a preparare una nuova bomba, la Adam special, con una macchina che si nutre del corpo di una ragazza, Eva, non ancora donna. Hikari e la professoressa raggiungono il covo dei vampiri, ma soccombono e così i due devono fuggire inseguiti da una coppia di Shinegumi. Un terzo invece, rimane nella stanza e violenta Eva. Quando gli altri due vampiri tornano nell’appartamento, trovano che Eva, la ragazza nella macchina, perde sangue e scoprono che ha avuto un rapporto sessuale prima ancora di essere diventata abbastanza matura. Nel frattempo a casa della professoressa ferita, appare un altro ragazzo con un palo elettrico nella schiena che, viaggiando nel tempo, aveva il compito di trovare Hikari e spiegargli il ruolo che aveva, quello cioè di sconfiggere le tenebre. Eva intanto è diventata un mostro metà umano e metà macchina, e quando i due tornano a combattere, questa uccide la professoressa e copre il cielo di tenebre. Il dolore di Hikari fa risplendere la luce della lampadina collegata al suo palo elettrico e così sconfigge i vampiri consegnando di nuovo la luce al mondo. Conosce all’ultimo momento sua figlia e scopre che l’aveva avuta con la professoressa, in realtà Momo. La macchina del tempo lo riporta però ancora una volta dove la storia era cominciata. Secondo mediometraggio del regista giapponese, e prove generali per quello che è definito come il suo capolavoro Tetsuo (1989). Girato con una 8mm ed una tecnica assolutamente nuova (uso d’intere sequenze velocizzate ma costruite con frammenti di carrelli, primi piani, dettagli), il film è senza dubbio un progetto underground, realizzato a basso costo ma con un’inventiva e fantasia superbe. Con chiarissimi riferimenti, scenografici e dei costumi, al post industriale ed alle mutazioni dei corpi, la pellicola ha come punti di riferimento principali la sessualità, il tempo e le macchine. Costruito come se fosse un lungo videoclip (o videogioco, visto che alla fine dei titoli di coda compare la scritta "Game over"), il lavoro sembra riprendere, con qualche accenno a quello che per noi europei è platonico, l’immagine del guardiano del faro, il ragazzo con il palo elettrico, che ha il compito di illuminare la fine di un’epoca per facilitare l’ingresso in un'altra.
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